E' poco tempo che ho scoperto
questo forum e sinceramente sono
impressionato dalla ricchezza , dalla bellezza,
dalle riflesssioni che suscitano i vostri interventi ;
vi chiedo :sicuramente riuscite grazie alla vs
cultura , intelligenza , esperienza...ma sempre
riuscite a scrivere i vs pensieri ?
cioe' il linguaggio scritto supporta
quello pensato ? oppure ci sono altri
mezzi per esprimerlo ? ( per esempio
il corpo ). Oppure il ns cervello e'
in grado ( per fortuna ... ) di autoregolarsi
anche per quello che riguarda la produzione
e la fruizione del pensiero ? Se posso azzardare
un paragone mi verrebbe da dire che il
pensiero P e' uguale a E=mC 2...ma come
si fa ad esprimere una grandezza...cosi' grande ??
io non trovo le parole.

mirapex

Personalmente no. Non tutti, o forse più esattamente non con le parole con le quali i pensieri stessi nascono. Alcuni preferisco tradurli perchè in essi albergano sentimenti ostili verso persone che rispecchiano in me aspetti che ancora non ho accettato. Anche il Silenzio può essere un mezzo per esprimere un proprio pensiero, anzi direi che è il mezzo per eccellenza che permette al nostro interlocutore di leggere attraverso il nostro Silenzio ciò che gli dice il suo. Mi aiuta molto, per esprimere i miei pensieri, comprendere da dove essi nascano, quali siano le emozioni che li fanno scaturire, il perchè di quelle emozioni e solo facendo questo riesco a dar loro la "giusta" collocazione e a rappresentarli per quello che sono: ossia una parte della mia Anima. Nicola

P.S. Dimenticavo di darti il benvenuto. Spero di non averti spaventato

pensieri e parole.... tradurre cosa? i pensieri in parole o le parole al ns. interlocutore?
Perchè e per chi "pensare"?
Il pensare nasce con noi, il pensiero viene affinato durante il percorso di raccolta delle informazioni ed elaborato in base al ns. vissuto. Credo.
La comunicazione mette in moto tutti e cinque i nostri sensi, ma purtroppo viene recepito solo un 40% circa del ns. pensiero tradotto in parole e/o gesti, perchè? Ma perchè non siamo abituati ad "ascoltare" ci facciamo confondere dai contorni, non: vediamo, sentiamo, tocchiamo, usmiamo (voce del verbo usmare, odorare ) assaporiamo l'altro (mai capito in che modo )
cmq esercizio ci vuole! soprattutto entrare in empatia con l'altro.

Non sempre è opportuno tradurre in parole i nostri pensieri specialmente se possono offendere o denigrare qualcuno anche se...... in questi giorni qualche parolaccia la direi volentieri, ma non qui e non a voi!

ciao e ben approdato

Nemmeno io
Il linguaggio scritto trasmette una parte di noi, ma non tutto il nostro pensiero. E' limitato anche perchè mancano tutti i segnali non verbali che di persona trasmettono molte ns. emozioni, gli occhi, i gesti, la voce, e mille altri.

E poi c'è il problema del farsi capire dagli altri , ma è bello non arrendersi e tentare