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07-05-2005, 19.49.28 | #14 |
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L'omosessualità è prima mentale che fisica. Cioè, non si riduce all'atto sessuale in se, ma c'è a monte tutta un'impostazione psicologica, chiamiamola "inversione" se vogliamo. La psicologia moderna non la etichetta come perversione, a differenza di altri comportamenti come il sadismo ed il feticismo ad esempio, ma come una possibile evoluzione naturale della sessualità di una persona. Almeno, questo mi sembra di capire dalla lettura dei vari situncoli internettiani.
Ma a prescindere, anche a considerarla patologica, nessuno si sogna di discriminare un narciso, un ossessivo compulsivo, un ansioso... cioè, si, possono essere etichettati come persone originali, però non essendo implicata la sfera sessuale tutto si riduce di molto... Come uno non decide di diventare nevrotico, uno non decide di diventare gay, è inutile colpevolizzare queste persone. Anzi, i sensi di colpa sono un ottimo carburante per le distorsioni caratteriali, se proprio così le vogliamo chiamare. Io personalmente non sono per le etichette, e penso che la gente dovrebbe prima guardare se stessa e tutti i suoi mille difetti prima di giudicare. Siamo tutti diversi, tutti con i nostri più o meno piccoli skleri mentali, e l'omosessualità mi da l'idea che sia stata usata nei secoli come capro espiatorio, dalle persone così dette normali per potersi autodefinire normali e vivere tranquille e serene. Poi ci credo che ai gay prende la sindrome del vittimismo ad oltranza. Vengono trattati come se sulle loro spalle fossero caricati tutti i mali del mondo! Poi ci sono persone che effettivamente godono a essere etichettate come diverse, a essere discriminate...ma questo per problemi psicologi loro, che possono essere sia la causa che l'effetto di un omossessualità...poi ci sono anche quelli che credono di essere gay ma non lo sono, una sorta di ossessione compulsiva...la casistica è assai ampia...ma qui si entra nella complicata psiche umana, e gia io non riesco a capire me stesso, non pretendo di capire gli altri... Il mondo è bello perchè è vario! |
07-05-2005, 20.35.21 | #15 | |
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Data registrazione: 09-05-2002
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Citazione:
... credo che ci sia un malinteso. Credo che nessuno abbia pensato che ad un omosessuale che desidera capire se la sua omosessualità è di origine nevrotica (o un condizionamento) e che desidera capire qual'è davvero la sua natura, debba essere rifiutato un supporto psicologico o medico!! Ben diverso è partire dal presupposto che l'omosessualità è una malattia che DEBBA essere curata. E anche se esistesse una "cura" (farmacologica o meno) che ... "guarisce" dall'omosessualità, sempre della persona dovrebbe essere la scelta. |
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08-05-2005, 06.08.58 | #16 |
Ospite abituale
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omosessualità?.......è vero è una malattia però più che essere curata deve essere accettata. Daltronde non sono diversi da noi dal punto di vista umano, anzi devo dire che sono molto sensibili.L'unica cosa che non accetto è l'adozione di un bimbo tra omossessuali per il resto sono persone rispettabi e libere
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09-05-2005, 15.10.55 | #17 |
Ospite abituale
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Mi viene in mente un aneddoto simpatico.... Un mio ex collega di ufficio omosessuale decise di uscire allo scoperto in famiglia. Si dichiarò ai genitori, una coppia vecchio stampo con occhi foderati di fiorentine alte due centimetri, altro che prosciutto! Il padre lo disconobbe, della serie "tu non sei più mio figlio" e si dedico all'altro figlio per bene e in procinto di sposare una donna con l'intenzione di procreare tanti bei pargoli. La madre invece non riuscì a darsi pace e siccome il mio collega, allora trentenne, viveva ancora in famiglia, lo obbligò a seguirla da diversi "specialisti", i quali erano alcuni medici psichiatri, altri veri e propri guru televisivi tipo mago Otelma... e compagnia bella. Il mio amico dapprima scocciato, finì col divertirsi un mondo a questi appuntamenti un pò per tutto il Nord Italia. Sia i medici che gli stregoni, dopo aver parlato in privato col mio amico e poi con la madre, finivano per convocare entrambi concludendo che l'unica persona ad aver bisogno di cure era la madre e che un uomo consapevole ed equilibrato e di ottima compagnia come il mio amico aveva soltanto bisogno di andarsene di casa e farsi la sua vita. E così fece con tanti ringraziamenti per il suggerimento. le fatture degli specialisti però le lasciò a sua madre
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10-05-2005, 15.07.47 | #19 | |
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10-05-2005, 15.43.43 | #20 | |
Ospite abituale
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un conto è suggerire al figlio di andare a fare una vita propria per migliorare la sua condizione psicologica un altra cose è obbligare una famiglia a non vedere il proprio figlio ... |
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