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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 01-05-2005, 15.23.47   #1
bomber
Ospite abituale
 
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Andrà ancora di moda??

Semrba che fra un pò il sistema educativo liberale messo nelle scuole stia facendo un po di danni qua e la ...
adesso semra che il pensiero degli educatori si stia leggermende incliando a favore di un autoritarismo parentale....
Secondo voi è un bene essere severi con i figli o meglio essere autoritari ???
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Vecchio 01-05-2005, 15.36.56   #2
Fragola
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Re: Andrà ancora di moda??

Citazione:
Messaggio originale inviato da bomber
Secondo voi è un bene essere severi con i figli o meglio essere autoritari ???

Se fosse meglio essere autorevoli?

Non è che dai molto scampo dando la scelta tra severi o autoritari. Dipende da qual'è lo "scopo" dell'educazione. Se è quello di plasmare esseri conformi a un modello, l'unica possibilità è essere severi e autoritari. Chi si piega si salva, gli altri si spezzano.
Se lo scopo è quello di E-ducare, cioè di condurre fuori, cioè di aiutare la pesona a sviluppare appieno le propie potenzialità, la strada da seguire è certamente un'altra.

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Vecchio 02-05-2005, 20.57.40   #3
sting antonio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-10-2004
Messaggi: 314
Guarda io ci tengo a essere stabile nn farmi mai capire dai professori,nn mi sporgo più di tanto e vedo il mio prf di lettere che si sta esponendo troppo su di me e a scoprire la mia vita privata io sto in guardia
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Vecchio 03-05-2005, 00.29.10   #4
leona
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Re: Andrà ancora di moda??

Citazione:
Messaggio originale inviato da bomber
....
Secondo voi è un bene essere severi con i figli o meglio essere autoritari ???

Per esperienza personale, posso dire che rispetto a 11 anni fa quando mia figlia era adolescente, ho cambiato atteggiamento nell’educazione di mio figlio che attualmente ha 17anni, facendo tesoro degli errori commessi in precedenza.
Una mano ci è stata data come genitori anche dalla scuola (che causa della carenza di fondi ora fa pochi seminari), ma due anni fa erano state organizzate cicli di conferenze con psicologi ed esperti su diversi temi e da allora stiamo seguendo questa linea:
1) I genitori devono mantenere ben distinto il loro ruolo e non devono atteggiarsi come se fossero gli amici dei figli.
2) Fissare della regole chiare e impegnarsi a farle rispettare.
3) Porte chiuse e rispetto della privacy (si scrive così?) dei figli. Non leggere il diario. Bussare prima di entrare nella camera, ecc. e pretendere la stessa cosa da loro.
4) Essere sempre disponibili quando hanno bisogno di parlare, e siccome lavorando il tempo per farlo è poco, noi abbiamo preso l’abitudine di berci una tisana prima che ns. figlio vada a dormire alle 22 dal lunedì al venerdì, e di parlare degli avvenimenti della giornata, a TV spenta.
5) Tenersi in contatto tra genitori, e scambiarsi opinioni e in certi casi informazioni, in modo da poter previnere problemi di alcol o droga o altro.(Per esempio non c'era contatatto con i genitori degli amici di mia figlia, se ci fossero stati, probabilmente avremmo avuto meno problemi a cui porre rimedio)
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Vecchio 03-05-2005, 23.38.46   #5
Fragola
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Messaggi: 2,913
Credo molto poco alle regole per essere buoni genitori!
Possiamo insegnare davvero qualcosa ai nostri figli sono se lo abbiamo imparato noi.
Se dovessi dire io quali sono le regole che ho estrapolato dalla mia esperienza di madre, ne metterei proprio delle altre!
Prima in assoluto: avere sempre ben presente che i nostri figli sono altre persone, che sono diversi da noi. Quindi imparare a conoscerli per come sono veramente e a rispettarli!! Fin da piccoli.
Seconda: avere molto, molto chiaro che le cose che trasmettiamo senza saperlo sono tantissime! (quindi imparare anche a conoscere se stessi è molto, molto importante!)
Terzo, fidarsi! A meno che non ci siano segnali di disagio, non è che tutte le cavolate che fanno i ragazzi portino all'alcool, alla droga e all'aids! E dei bei postumi da sbornia possono insegnare sull'alcol molto di più del controllo dei genitori Inoltre credo che l'eccesso di controllo ottenga proprio l'effetto contrario di quello desiderato.
Quarto, lasciare che crescano. Non cercare di sostituirsi a loro.
Quinto (ma a parimerito col primo) non dimenticarsi mai come ci sentivamo noi alla loro età!!!!!

Il presupposto di tutto, però, è che si diventa genitori quando i figli nascono, non quando chiedono le chiavi da casa!

Devo, però, dire che io sono stata fortunatissima! Mio figlio ha sempre dimostrato di avere sulle spalle una testa adatta alla sua età. Ha fatto le cavolate che fanno i ragazzi, e che, con modalità diverse, avevo fatto anche io, ma senza mai perdersi. Anzi, devo dire che ne ha fatte meno di me. Non saprei proprio dire se è perchè sono stata una madre "sufficientemente buona" o se è perchè lui è particolarmente in gamba!



(ps. penso che se a 17 anni avessi dovuto bere tutte le sere alle 22 una tisana con i miei, probabilmente nel giro di una settimana in casa non ci sarebbero più state tazze per tisane. : )
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Vecchio 04-05-2005, 02.37.44   #6
leona
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per Fragola

Per chiarire la mia posizione riporto un pezzo del post che ho digitato il 14 /4/04 “stento a credere che una madre……….”in risposta a Rodi:”Quando si decide di avere un figlio, lo si fa con la consapevolezza di mettere al mondo una nuova creatura da amare, educare, seguire, sostenere, ma non si può pretendere che assorba tutte le nostre convinzioni come se fosse una spugna.”
Sono d’accordiiisssiiimo che
“ Prima in assoluto: avere sempre ben presente che i nostri figli sono altre persone, che sono diversi da noi.”
Ti chiedo però un parere sulla prima regola che ho riportato e cioè che i genitori non devono cedere alla tentazione di lasciare il loro ruolo , per assumere quello di amici.
Secondo me (e secondo anche gli esperti che ho sentito) è importante tener ben distinti i ruoli e non creare confusione.
Credo che le regole siano importanti, perché fissare gli orari in cui deve rientrare la sera, o il fatto che dica dove va e quando ha intenzione di rientrare non è una forma di dispotismo, ma vuol dire che noi genitori gli vogliamo bene, siamo attenti a lui e quindi non è un suo dovere, ma un suo diritto.
Ci sono poi regole che vengono imposte perché un ragazzo può essere più o meno maturo.
Quest’anno mio figlio ha esordito con dei bei 3 nelle nuove materie ad indirizzo elettronico e meccanico: non ha forza di staccarsi dal computer e dal telefonino
Così abbiamo fissato la nuova regola: sequestro del telefonino e cambio della password di accesso al computer.
Alla sera gli restituiamo il telefonino e gli avviamo Il computer. Diciamo che rimediare ad un 3 non è facile, ma è sulla buona strada ed ha riacquistato fiducia in se stesso.
Probabilmente come genitori ci siamo presi qualche maledizione, ma sino a quando non sarà più maturo, saremo costretti a prendere questi provvedimenti.
Il rapporto con gli altri genitori nn nasce principalmente per il controllo, ma come reciproco aiuto, per portare a turno i ragazzi al cinema nei capoluoghi vicini, o per ospitarli in casa quando si vogliono ritrovare ecc.
Certe volte i genitori non vedono i problemi che hanno i propri figli,ma li possono vedere occhi esterni, come per esempio altri genitori e così ci si può dare una mano.
Per la tisana ……….bhè hai proprio ragione, può darsi che anche lui tra poco non accetti più questo rito, e nessuno lo obbligherà a seguirlo, ma dal lun.al ven.(salvo casi eccezionali) lui andrà a letto alle 22 sino alle prossime vacanze estive.
Per il prossimo anno scolastico le regole verranno modificate a seconda dei risultati .
Per quanto riguarda il controllo, voglio sottolineare che non mi sognerei mai di frugare nelle sue cose o di leggere il suo diario e questo proprio per il rispetto che ho nei suoi confronti.
L’alcol?? ……….. dal basso della mia ignoranza , dico che non è da sottovalutare.



Concludo osservando che non tutti i figli sono uguali,…………..e che non è facile essere genitori.

Grazie e ciao
leona
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Vecchio 04-05-2005, 10.17.30   #7
Fragola
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Re: per Fragola

Citazione:
Messaggio originale inviato da leona


Concludo osservando che non tutti i figli sono uguali,…………..e che non è facile essere genitori.

Grazie e ciao
leona

Ma questo assolutamente sì! Infatti io ho detto
1) che non credo che possano esistere regole
2) che se dovessi estrapolarle dalla mia esperienza le mie sarebbero state diverse.

Non solo non tutti i figli sono uguali, ma non lo sono nemmeno tutti i genitori! Io stessa non reggerei mai un gesto così abitudinario come "una tisana alle 22 dal lunedì al venerdì!!! Se avessi provato a fare una cosa del genere con mio figlio non avrebbe certo funzionato.
Ma anche io, quando ce ne è stato bisogno, ho sequestrato il computer per un pochino.
Ovviamente sono cose che dipendono molto dall'età. Adesso non mi permetterei mai!

Credo però che questa discussione non si riferisse solo al momento così particolare dell'adolescienza. Mi rendo perfettamente conto che è un momento fragile, difficile da tanti punti di vista. E che chi lo sta vivendo magari lo vede un po' come nodo centrale.
Ma forse è solo ... l'esame finale!
L'educazione inizia molto prima!

Fragola is offline  
Vecchio 04-05-2005, 12.30.17   #8
Mr. Bean
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posso parlare solo come figlio

Io posso parlare solo come figlio perché non sono genitore e forse non lo diventerò mai.
Io sono sempre stato ribelle, molto ribelle. Forse a causa della mia patologia che da piccolo mi pareva una tortura (lo ricordo: in seguito ad una paralisi cerebrale infantile ho perso il controllo degli arti inferiori che muovo a fatica), od anche a causa del periodo trascorso in istituto per la riabilitazione motoria. Quindi ho lottato spesso per far capire ai miei genitori che, anche se con qualche difficoltà in più io ero come i miei coetanei. Non volevano darmi le chiavi di casa, ma, alla fine ho lottato e ci sono riuscito. Una sera, sono arrivato a casa ed ho trovato la porta chiusa. Mi sono nascosto su uno dei balconcini presenti sui pianerottoli del condominio dove abitavo. Ad un certo punto, mio padre è uscito per cercarmi. Io ho aspettato che lui fosse sceso dalle scale e mi sono intrufolato in casa. Poi l'hanno capita. Da quel momento io ho avuto le chiavi di casa.
Non sono genitore, ma sono zio. La nostra prima nipote (che a detta di mia mamma è tutta suo zio) ha 14 anni ed inizia a voler star fuori con le amiche la sera. Naturalmente mia cognata, che è molto apprensiva inizia a dare i numeri. Ho letto in qualche intervento che occorre tener presente che un figlio è altro da noi. Questo concetto mia cognata non lo ha ancora capito, complice anche la latitanza di mio fratello, tutto lavoro e poco o niente casa (nonostante le ramanzine che gli ho fatto e che gli ha fatto anche mia moglie)....
Sono contento che nostra nipote (che è anche la figlioccia di mia moglie) ci ascolti anche se mi spiace che altrettanto non avvenga con i suoi genitori.
Ricordo ancora quando mia cognata voleva iscriverla ad un liceo scentifico dove avrebbe dovuto necessariamente accompagnarla lei con l'auto, mentre sua figlia ha insistito per iscriversi in un altro liceo, laddove poterci andare con i mezzi. In questo assomiglia sicuramente a quella peste dello zio.
Mr. Bean is offline  
Vecchio 04-05-2005, 22.47.25   #9
Fragola
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Re: per Fragola

Citazione:
Messaggio originale inviato da leona
Ti chiedo però un parere sulla prima regola che ho riportato e cioè che i genitori non devono cedere alla tentazione di lasciare il loro ruolo , per assumere quello di amici.
Secondo me (e secondo anche gli esperti che ho sentito) è importante tener ben distinti i ruoli e non creare confusione.
Credo che le regole siano importanti, perché fissare gli orari in cui deve rientrare la sera, o il fatto che dica dove va e quando ha intenzione di rientrare non è una forma di dispotismo, ma vuol dire che noi genitori gli vogliamo bene, siamo attenti a lui e quindi non è un suo dovere, ma un suo diritto.
Ci sono poi regole che vengono imposte perché un ragazzo può essere più o meno maturo.

Leona scusa, stamattina ti ho letta dall'ufficio e non ho risposto a tutto.

Genitori-amici? Sinceramente io non credo che genitori e figli possano essere veramente amici. Può, a volta, succedere quando i figli diventano davvero adulti e indipendenti, ma è abbastanza raro. Credo di avere un buon rapporto con mio figlio, ma so bene che non è con me che si confida e questo mi pare normale e sano. Il tipo di coinvolgimento che si ha con gli amici è proprio diverso. In più l'amicizia richiede un rapporto "alla pari" e con i genitori non è mai così. Credo quindi che atteggiarsi ad amici non abbia senso. Che non abbia senso sperare che i figli si confidino con noi e ancor meno confidarsi con loro. Confidarsi con loro, poi, credo sia proprio deletereo. Fin che sono bambini o ragazzi. Quando sono adulti la cosa può cambiare.

Sulle regole, io non indendo dire che non bisogna dare delle regole ai figli. Va bene dare delle regole. Occorre che queste regole abbiano senso, questo sì. Io intendevo dire che non ci sono regole da seguire per essere buoni genitori. Non esistono regole preconfezionate che vadano bene per tutti.

Per quanto riguarda le regole da dare ai figli, anche queste non possono essere standard. Può essere che quelle che hai detto tu siano le migliori possibili per voi e per tuo figlio, ma potrebbero non andare bene per un altro ragazzo di 17 anni. Non volevo minimamente mettere in discussione te. Ho dato regole anche io. Poche ma iderogabili. Ben conscia, però, che mio figlio, come tutti i figli, trovava il modo di aggirarle. Come del resto facevo anche io. Poi, ad un certo punto, ho smesso di darle. Ma mio figlio è molto più grande del tuo. Oramai è un uomo. Le uniche regole adesso sono quelle di una convivenza civile. Quelle che rispetto anche io. Avvertire dei ritarti (non di 5 minuti, quelli che possono far preoccupare), rispettare gli spazi comuni. Un po' di collaborazione nella gestione della casa.

A me, più che altro, interessava portare il discorso su un piano più generale. Perchè se è vero che non esite un manuale che insegni cosa si deve fare di preciso, tipo a 16 anni si fa così, a 17 cosà, io credo invece che esistano criteri più ampi che possono aiutare a capire che cosa è meglio fare o non fare.

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Vecchio 04-05-2005, 23.05.49   #10
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Dimenticavo: sull'alcol e le droghe.

Sinceramente credo che tutti, prima o poi, provino una o l'altra cosa. Il problema non è una sbronza o una canna!
Questo è un discorso complesso perchè il modo di usare le dorghe degli adolescenti di oggi è completamente diverso da com'era nella mia generazione. E purtroppo perfino "gli esperti" che fanno le conferenze nelle scuole se sanno davvero poco.
Non voglio assolutamente dire che dobbiamo dire ai nostri figli che possono tranquillamente inghottire tutto quello che vogliono! Questo no, ovviamente. Ma nemmeno che dobbiamo pensare che se uno si fa una canna o si prende una sbronza è perduto!
Insomma, è sano tenere gli occhi aperti. Poco sano vivere nel terrore. E non sto supponendo che lo faccia tu, era un discorso generale.
Fragola is offline  

 



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