'ho sbagliato'
c'e da chiedersi perchè se lo si dica e che effetti abbia.
se l'unico effetto e' quello del riconoscimento del proprio margine di responsabilità in un discorso inteso immediatamente dopo alla soluzione concreta e attiva della situazione creata non credo che il senso di colpa assuma una carattersistica nevrotica;è piuttosto un atto di autoresponsabilizzazione mirato alla soluzione della 'colpa'.
più che altro ci vedo dei problemi sottesi quando il senso di colpa assume un carattere di una diuturna paralisi passivizzante.
in questo caso c'è da chiedersi perchè ci si fissi nella macerazione del senso di colpa.
Probabili motivazioni o 'scusanti' che in genere si sentono proferire dai 'professionisti della colpa' :
1.si attira attenzione altrui mostrandosi 'bravi bambini'e aspettando che gli altri risolvano il problema recuperando così uno status infantile di protezione senza muoversi di un millimetro .
2.se si prova veramente, ma veramente

colpa si viene perdonati;il periodo di colpa e' proporzionato alla grandezza del'misfatto' e alla grandezza del perdono richiesto per cui.....che ho fatto?ho ucciso una mosca....facciamo due minuti di colpa.....ho ucciso un cane? facciamo due giorni ecc
3.utile mezzo per scaricare la colpa personale su chi l'ha , apparentemente, indotta senza assumersi le proprie responsabilita'(pigrizia, mancanza di senso critico su quanto si apprende ecc); la chiesa, l'educazione genitoriale, la societa', il mondo di oggi ecc ...e' sempre colpa loro se ci sentiamo in colpa ,ovviamente, non nostra, sono tutti dei cattivi manipolatori e noi innocenti vittime...tutto pur di non cambiare e di non porsi analiticamente di fronte a religione,stato, famiglia, societa', televisione ecc
4.ci si fissa nel passato e si evita non solo di muovere un dito per fare qualcosa che risolva la questione, ma soprattutto non si cambia se stessi....sarebbe troppo doloroso
5.se provo colpa tu mi compatisci? ti prego, fallo, voglio essere compatito da te...
6.il tentativo di 'risolvere' situazioni irrisolvibili assumendosene una colpa del tutto infondata
questi ne sono alcuni dei motivi addotti ,Mr Bean, i primi che mi vengono in mente; e' comune però la paralisi sottesa e la mancanza di movimento verso una soluzione concreta ed attiva, se c'e', o la semplice accettazione che alcune cose 'avvengono', semplicemente, non sempre c'e' logica(a volte c'e' anche pura casualita' di eventi consecutivi)senza necessariamente trovare il colpevole di turno( e se non c'è a portata di mano autocolpevolizzarsi per trovare una spiegazione )
che fare in alternativa?
crescere e accettare
