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Messaggio originale inviato da herzog
Piccola precisazione, cara cinzia, che ti potrà sembrare pignola, ma è fondamentale...la dipendenza non ci deve proprio essere, in un rapporto come questo, nemmeno in piccola parte...
Hertz
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Concordo Herzog. Non dimentichiamoci però che l'uomo è un animale sociale e quindi, soprattutto nella società moderna è pressoché impossibile fare a meno dell'interdipendenza tra gli individui che compongono un gruppo, ristretto o allargato che sia.
Solamente per poter scrivere con questo pc, ho dovuto acquistarlo, abito in una casa con corrente elettric (senza la quale il pc non funziona), e via di questo passo. Forse io ho banalizzato un po' la questione, ma mi riesce più facile fare esempi materiali. Credo tuttavia che la stessa cosa possa affermarsi per ciò che riguarda i sentimenti e quant'altro non sia necessariamente materiale. E' giusto chiedere ad una persona le indicazioni per arrivare a destinazione, ma, vuoi mettere la soddisfazione di poterci giungere con le proprie capacità e conoscenze? Non dimentichiamo che io, per il fatto stesso di avere delle difficoltà motorie, spesso dipendo da altre persone. Avere accanto una persona che ti aiuta veramente, è bello, purché l'aiuto ti serva a crescere. Ricordo la prima volta che andai a fare il week-end con mia moglie, quando non eravamo ancora sposati. Sua madre mi chese di non farla guidare: mancanza di fiducia nei confronti della figlia? Invece io, dopo aver constatato che entrambi guidiamo l'auto con gli stessi adattamenti, che lei aveva conseguito la patente e che materialmente la patente ce l'aveva dietro, decisi diversamente. Aspettai di essere fuori dalla visuale della futura suocera. Mi fermai e dissi all'allora mia ragazza se se la sentisse di guidare, perché io non ero abbastanza riposato. Dopo qualche titubanza da parte sua, lei acquisto un po' di sicurezza e così da quella volta, quando c'è molto traffico, mi faccio da parte e lascio che sia lei a guidare.
Altro esempio. Nel 1980 imparai un lavoro con un collega che affermava di non sbagliare mai, che controllava ogni mia mossa, che ancor prima che io schiacciassi uno dei tasti della IBM 3774 mi bloccava. Insomma la mia forza di sopportazione era messa a dura prova. Mi sentivo mancare l'aria.
Invece poi imparai il lavoro di cassiere, da una persona che andava tranquillamente al bar per lasciarmi soffrire, imprecare perché non riuscivo a venira a capo di ciò che stavo facendo e quindi a mettere in atto ciò che mi era stato insegnato. Se avevo bisgono, potevo telefonargli e lui, pur senza essere presente sapeva dirmi cosa avessi fatto, quali errori avessi commesso, ecc...
Capii la differenza tanto che poi, quando toccò a me insegnare il lavoro ad altri colleghi, dopo averglielo spiegato, mi mettevo ad un'altra scrivania e facevo altro. Se avevano bisogno erano loro a chiamarmi.
Credo che questo significhi fiducia. Perché tutto questo? Perché secondo me, appoggiarsi ad una persona non deve diventare una vera e propria dipendenza, come giustamente è stato fatto notare....