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06-03-2005, 22.02.51 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Citazione:
Il giudizio su ciò che siamo fa paura perché è un’etichetta che viene appiccicata spesso anche con scarsa conoscenza dell’altro. Qualcuno dall’esterno coglie delle “sfumature” del nostro essere, le riempie coi suoi significati, le compara coi suoi valori ed emette un giudizio.Un giudizio di questo tipo, offende solo il silenzio. Più che contare direi che fa male. Per rispondere per me conta tantissimo, infatti ci rimango malissimo quando mi accorgo che ho giudicato, (dentro me), una persona, perché so che ho chiuso l’illimitabile nell’angusto antro dei miei schemi mentali. Influisce sul mio comportamento nella misura in cui cerco di non farlo più. Quello degli altri mi fa piangere….. Anche tu, (tu generico), che mi giudichi, ti sei sentito tanto più in alto di me, da potermi giudicare…….. |
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06-03-2005, 22.08.59 | #14 |
Epicurus' very son
Data registrazione: 26-12-2003
Messaggi: 375
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Ogni volta che dici qualcosa, o che lo scrivi, insomma ogni volta che comunichi qualcosa a qualcuno vuoi che quella persona lo sappia. E' chiaro, quindi, che sei interessato a ciò che pensa quella persona, altrimenti non sentiresti il bisogno di comunicare.
Ogni argomentazione è volta a "convincere" gli altri, molto di più: è valida solo se convince gli altri. |
06-03-2005, 22.17.58 | #15 |
Utente bannato
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
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Ogni argomentazione è volta a "convincere" gli altri, molto di più: è valida solo se convince gli altri.
Ma a volte serve ed è volta solo per affermare se stessi....e credo molto di piu' di quanto noi stessi siamo onesti nel riconoscerlo... |
06-03-2005, 22.32.22 | #16 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Citazione:
Pensiero e giudizio non sono la stessa cosa. Opinione e giudizio non sono la stessa cosa. Qui ci sarebbe da capire che significato voleva dare alla parola giudizio chi ha posto la domanda. Non è una scemenza la distinzione che fa Van tra giudizio su un comportamento e giudizio su ciò che l'altro è. Eppure, tutti giudichiamo e tutti siamo giudicati. Anche il mio dire "mi interessa il giudizio delle persone che stimo" presume un mio giudizio. Stimo Tizio e non stimo Caio. E' il mio giudizio sull'altro che autorizza l'altro a giudicarmi. Non giudicare mai è un po' al di là dell'essere umani. Non essere mai giudicati è impossibile. Quindi con il giudizio dobbiamo fare i conti ogni giorno. Quando cerchiamo conferma negli altri, cerchiamo un giudizio. Positivo, ma pur sempre un giudizio. Credo però che la domanda volesse essere del tipo: quanto le vostre scelte sono fatte per compiacere gli altri? Un domanda: dici che ciò che diciamo è valido solo se convince gli altri, ma non ci sarà mai nessuna argomentazione che possa convincere tutti. Mi domando, cosa intendi per valida? |
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06-03-2005, 23.46.59 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Citazione:
E’ solo una mia idea ma non può essere che parli con Caio, e lo “stimi” perché Caio, (invento), parla di psicanalisi, ama Rilke, gli piace il mare ed ha molte altre peculiarità che te lo rendono simpatico, mentre Tizio, parla di calcio, ama Ken Follet, preferisce la collina ed ha una sacco di altre caratteristiche non incontrano le tue? Così è un dubbio che ho perché penso che possa succedere di confondere la stima con la sintonia e viceversa ma in caso di sintonia o dissintonia non ci sarebbe nessun giudizio di merito ma un semplice "sentire". P.S. Per oggi passo e chiudo Buona notte e |
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07-03-2005, 00.18.09 | #18 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Non è che hai inventato tanto, ma ci sono delle persone che parlano di psicanalisi e amano Rilke e che non stimo affatto.
Altre che parlano anche di calcio, che non leggono poesia, che detestano il mare, eppure le stimo. E' qualcos'altro e non la comunanza di interessi o di opinioni a farmi stimare o meno una persona. Se poi, per tua tranquillità, non vuoi mettere la stima e il giudizio sullo stesso piano, va bene. Ma a me non sembrano così distanti. Poi, certamente anche le persone che non stimo hanno cose bellissime che magari non percepisco. Quello che ti posso dire di me è che sono abbastanza disponibile a tornare sui miei passi dalla non stima. Certamente esiste un amore universale per cui si amano tutti gi esseri umani, Hitler compreso, per il semplice fatto che sono. Non posso certo dire di essere capace di questo amore. Ma anche se lo fossi, questo è un amore impersonale. Quello personale è fatto anche di scelte. E scegliere Tizio e non Caio è in fondo un giudizio. Forse non sarà bello, non sarà nobile, ma succede a tutti. Possiamo anche far finta che non succeda se vogliamo, ma perchè? E pensandoci forse lo so anche quel'è quella caratteristica necessaria e probabilmente anche sufficiente che fa si che io stimi oppure no una persona. E' una cosa che tutti potrebbero sviluppare, ma non tutti la sviluppano. E la differenza è tutta qui. La differenza per me è quella tra una persona onesta con se stessa e una che se la racconta. Che a tratti ce la raccontiamo tutti, certo, ma un conto è raccontarsela cercando di essere onesti, un conto è raccontarsela e basta. Tu dirai, e chi sono io per stabilire che Tizio non se la racconta e Caio sì? Non sono nessuno. Non avrei il diritto di pensarlo. Eppure lo penso. E adesso, per penitenza, vado a darmi un po' di scudisciate sulle gengive Van, anche io sono una teorica del non giudizio. Eppure, nonostante questo, certe volte giudico. Quindi accetto di essere giudicata, fermo restando che del giudizio che ricevo posso anche scegliere di farmene un baffo. |
07-03-2005, 00.25.39 | #19 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Citazione:
necessariamente alla base di tutto il nostro comportamento reciproco. è così. scorgendo un essere giudico: "quello è un uomo". noto, veste con giacca e cravatta, e non appena mi vede sfoggia un ampio sorriso, giudico: "quello è un venditore". e conseguentemente ai miei giudizi mi relaziono, estrendo la mia calibro 45 magnum. se non giudicassi, sarei incapace di distinguere una cravatta da un venditore. un uomo da un cavolfiore. sarei impossibilitato a dire, chi sono (io sono x, è un giudizio), chi sono gli altri, crollerebbero i presupposti della relazionalità. |
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07-03-2005, 00.54.26 | #20 |
frequentatrice habitué
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 780
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Giudizi. Mi domando se non è reciproco. Parlo più di simpatie o di antipatie. Gelosie velate e competizioni varie, allora siamo attenti e più che attenti. Altrimenti, se non si tratta di una persona a cui vogliamo bene ed a cui “perdoniamo” qualsiasi errore (mi riferisco a piccoli errori che possono essere accettati), siamo indifferenti.
Comunque a me il giudizio degli altri da fastidio così come l’elogio mi imbarazza. E chi lo dice che abbiamo il giusto metro per poter giudicare gli altri? |