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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
21-01-2005, 11.25.03 | #12 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-12-2004
Messaggi: 404
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"L’individuo postmoderno analfabeta emozionale, individualistico e pragmatico, è poco abile in certe capacità relazionali-espressive, nel parlare d’amore con partecipazione, nell’elargire carezze psicologiche, e spesso l’amore rincorso si rivela un miraggio dove c’è solo aridità e vana proiezione di suggestioni, desideri e illusioni. Ma per sapere chi è l’altro senza proiettarvisi si dovrebbe prima scavare in se stessi alla scoperta della propria alterità come parte estranea del Sé con cui pur si convive."
Parole sacrosante "La vita frenetica, le urgenze e l’abitudinarietà automatica non facilitano l’indugio ad approfondire i sentimenti e si parla più di sesso e consumi che di bisogni affettivi. Manca l’intimità per sintonizzarsi con un’altra persona svelando la nostra vera natura, per focalizzarsi sui propri stati interni in una dialogica esplorazione compartecipativa delle zone oscure del nostro essere, di potenzialità sepolte, di verità insondate. Ed il tentativo di vivere nell’altro un’esperienza che completi la nostra insufficienza viene frustrato." E il bello è che viviamo in un'epoca in cui è facilissimo contattare altre persone (non uso volutamente la parola "comunicare" che presuppone molto di più di un semplice "sentirsi")...non è forse questo uno dei motivi...anche in tema di amore, non è che la gente abbia troppo materiale a disposizione e che, quindi, perda troppo tempo a leggere le "istruzioni", piuttosto che usarlo per leggersi dentro? Non è che tutto questo ben di Dio informatico, alla fine, si rivelerà una fregatura? Si parla spesso di bisogni affettivi, in giro (su questo non sono d'accordo con te, dove dici che si "parla più di sesso e consumi che di bisogni affettivi") se ne sente parlare dappertutto e tantissime persone esprimono con urgenza questo bisogno...il problema è che esso viene a sua volta "consumato", trattato come una merce "ready to use", da buttar giù in un sorso... l'amore e il parlare di amore richiede tempi lunghi, meditazioni, attese, pazienza, secondo i ritmi della natura che molti non conoscono nemmeno più... Herzog |
21-01-2005, 13.59.49 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-12-2004
Messaggi: 398
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Per Ars
Scusa Ars,
perchè "anche l'agressività è una emozione"? Lo hai dedotto da alcune mie parole? O non ho capito (n'altra volta ancora...scusa per la mia cerebrolesità)... In quanto a "sentimentalone": mi sento come Frodo che porta l'anello... speriamo veramente cambino in fretta sti tempi! |
21-01-2005, 15.53.55 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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l'aggressività è figlia della rabbia?
Io credo che tu abbia ragione ma il termine appare nel contesto di un mio post semiserio (nelle intenzioni).
Tuttavia alcuni noti studiosi delle emozioni , ad es. V. d’Urso (Sillabario delle emozioni, ’92) usa “aggressività” quasi come sinonimo di “rabbia” : “il test più famoso e attendibile è quello di Rosenzweig, (che è basato sul meccanismo dell’identificazione e della proiezione dei propri sentimenti su personaggi di scene a fumetti.Il test permette di definire diversi tipi di rabbia, la forza dell’irritabilità o irascibilità di ciascun individuo e soprattutto di prevedere se * l’aggressività* si scaricherà di preferenza verso l’esterno o verso se stessi”. Oppure l’aggressività è comunque associata all’emozione della rabbia, vedi la voce “aggressività ed emozioni” (Dizionario di psicologia Harrè Lamb Mecacci) : “Aggressività è uno di quei termini sfortunati delle scienze comportamentali che sono stati presi dal linguaggio di tutti i giorni e che hanno una varietà di significati (…) Gli psicologi sono interessati anche agli aspetti teorici che riguardano la sensazione di rabbia e il ruolo delle cognizioni nell’*aggressività emotiva* |
21-01-2005, 15.59.33 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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ma l'aggressività è o no un'emozione?
E' stata una precisazione tra me e Fragola . L'aggressività potrebbe derivare da sentimenti o emozioni ostili.Si cita anche il bambino che diventa aggressivo quando odia il seno che non può succhiare (M. Klein).
Comunque io stesso ho sperimentato l'aggressività di una donna arrabbiata. |
21-01-2005, 17.15.20 | #16 | |
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Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Re: l'aggressività è figlia della rabbia?
Citazione:
Ti consiglio la lettura di un libro davvero bellissimo. "Aggressività Femminile" di Marina Valcarenghi Ed. Bruno Mondadori. Lo trovi anche da Feltrinelli. Ma ti consiglio di chiedere, alune volte l'ho vosto negli scaffali di sociologia, benchè la Valcarenghi sia una delle maggiori esponenti della psicanalisi Junghiana in Italia. Ti faccio un copiaincolla della scheda di Psicanalisi Bookshop. "Sembra essere successo qualcosa in tempi molto lontani che ha indotto la compressione dell’aggressività non di una ma di tutte le donne, qualcosa che potrebbe essere una mutazione istintiva legata a uno stato di necessità, forse a esigenze conservative della specie. I sintomi di questa artificiale repressione si esprimono in comportamenti deficitari o eccessivi come: autolesionismo, abitudine al lamento, senso di colpa, dipendenza, insicurezza o ansia di controllo, prepotenza e atteggiamenti insofferenti e collerici. L’istinto aggressivo femminile è ammalato perché non riesce a esprimere una conveniente autodifesa dello spazio fisico, psichico e sociale e non risulta quindi capace di affermare e proteggere con efficacia l’identità soggettiva. Affrontando l’antico stato di necessità, riconoscendo il dolore per una lontana e comune ferita all’istinto e collegando quella ferita ai sintomi di oggi, diventa progressivamente possibile riscoprire l’energia aggressiva e con essa il desiderio e la capacità di affermare quella forma del pensiero e del sentimento che costituisce il modo femminile di stare nel mondo, un modo ancora in larga misura sommerso, ma ormai necessario non solo all’equilibrio della personalità femminile, ma forse anche alla salvezza del genere umano. " Ultima modifica di Fragola : 21-01-2005 alle ore 17.19.12. |
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21-01-2005, 19.56.06 | #17 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Confesso che fino ad ora non avevo letto attentamente questa discussione. Posso solo dire che la mia esperienza non fa testo per via del tipo di ambiente che frequento. Conosco moltissimi uomini che sanno parlare molto bene, con le parole e non solo, la lingua dei sentimenti. Ma la maggior parte dei miei amici sono artisti o psicanalisti. Persone che hanno per forza una relazione con l'inconscio e la sfera emozionale un po' ... "ipertrofica".
(Devo dire che ci riescono meglio gli artisti degli psicanalisti...) Però temo che in generale quello che dice arsenio sia abbastanza vero. Ma temo che ci sia una parte di carenza anche da parte delle donne. Mi è capitato spesso di trovarmi ad ascoltare uomini parlare dei loro sentimenti e di avere la sensazione che fossero stupiti dal fatto di essere ascoltati. Mancano tante cose nel nostro modo di vivere, e quella che manca più di tutte è il tempo dell'ascolto. La capacità, certo, ma secondo me soprattutto il tempo. Parlare d'amore non significa solo trovare le frasi e i gesti che gratificano l'altro... Uffa, scusate, sono stanca e quando sono stanca i miei discorsi sono un po' scoordinati. |
21-01-2005, 21.07.45 | #19 | |
frequentatrice habitué
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Messaggi: 780
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Re: Re: l'aggressività è figlia della rabbia?
Citazione:
Meno male Fragola! Pensavo che solo a me stava succedendo tutto questo e mi stavo mortificando. Adesso con ciò che hai riportato mi rendo conto che è una peculiarità femminile (ma sarà solo femminile?) e mi sto tranquillizzando. Comunque per non diventare troppo depresse dico che sottolineare anche i pregi di una donna non può che essere salutare. |
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21-01-2005, 22.01.27 | #20 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Secondo l'analisi della Valcarenghi sì, è solo femminile. Ma consiglio veramente di leggere il libro. A parte il fatto che la Valcarenghi scrive davvero bene, ha un punto di vista particolarissimo e molto interessante.
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