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20-01-2005, 18.48.13 | #32 |
Ospite abituale
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Ascoltare la paura
Le sensazioni le ho provate ...ho notato che esistono tantissimi "stili" di Amori...ho provato l'Amore che ti fa crescere,l'Amore che ti fa diventare dipendente dall'altro..So che amo le persone e per me è molto importante.So che mi voglio bene e che cercherò di allontanare la paura (la mia amica e nemica) La paura fa parte anche di me e la devo sapere ascoltare Grazie
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20-01-2005, 19.10.41 | #33 | |
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Citazione:
Non è che sia brutto e immaturo, è che fa soffrire. Sempre che per attaccamento tu intenda quello che intendo io!! Fa soffrire te e l'altro. E quindi, raramente dura. |
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20-01-2005, 19.21.15 | #34 | |
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Re: paure e proiettori
Citazione:
Questione di lana caprina anche per la psicologia, Herz! Jung sostiene che una proiezione può essere definita tale solo quando: o ne diventiamo consapevoli noi stessi o l'oggetto su cui proiettiamo la respinge. Prima, quando la proiezione e inconsapevole e accettata dall'altro, Jung usa il termine di partecipation mystique. Capita a tutti quando ci si innamora. Nessuna legge lo vieta ed è bellissimo. Succede poi che vediamo nell'altro la nostra stessa bellezza e questo fa anche crescere. Poi ... poi sappiamo bene, lo abbiamo già scritto tante volte. L'innamoramento si può evolvere in amore ed è bellissimo lo stesso. Succede se c'è la voglia di conoscere l'altro e non solo di essere gratificati dal fatto che ci accolga. L'attaccamento per me è quando vogliamo disperatamente essere amati dall'altro ma non lo vediamo se non come oggetto del nostro desiderio. Sono cotta, salto di palo in frasca. Scusate... |
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20-01-2005, 20.11.57 | #35 |
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Ieri mi sono innamorata di una poetessa che non conoscevo e adesso ve la propino in tutte le salse
Del resto mi sembra in tema... Amore a prima vista Sono entrambi convinti che un sentimento improvviso li unì. E' bella una tale certezza ma l'incertezza è più bella Non conoscendosi, credono che non sia mai successo nulla tra loro. Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi dove da tempo potevano incrociarsi? Vorrei chiedere loro se non ricordano - una volta un faccia a faccia in qualche porta girevole? uno "scusi" nella ressa? un "ha sbagliato numero" nella cornetta? - ma conosco la risposta. No, non ricordano. Li stupirebbe molto sapere che già da parecchio tempo il caso stava giocando con loro. Non ancora del tutto pronto a mutarsi per loro in destino, li avvicinava, li allontanava, gli tagliava la strada e soffocando una risata si scansava con un salto Vi furono segni, segnali, che importa se indecifrabili. Forse tre anni fa o lo scorso martedì una fogliolina volo via da una spalla a un'altra? Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto. Chissà, era forse la palla tra i cespugli dell'infanzia? Vi furono maniglie e campanelli su cui anzitempo un tocco si posava sopra un tocco. Valigie accostate nel deposito bagagli. Una notte, forse, lo stesso sogno, subito confuso al risveglio. Ogni inizio infatti è solo un seguito, e il libro degli eventi è sempre aperto a metà. (Wislawa Szymborska) |
21-01-2005, 08.16.22 | #37 | |
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Citazione:
ma amare qualcuno cosa vuol dire? se vuol dire tenere a quella persona più che ad altri se senti che con quella persona hai un feeling particolare se stare insieme a lei ti procura gioia allora è normale che ci sia una forma di attaccamento e che ti manchi quando non c'è l'importante è che come in tutte le cose ed in tutti i sentimenti la cosa non sia morbosa. tutti gli eccessi sono distruttivi. io vivo bene con quella persona, ma vivo indipendentemente se c'è o non c'è. la senzazione "mi manca il respiro quando non c'è" vuol dire che ti manca no che muori. che amore sarebbe senza un po' di gelosia (poco poco) senza un po' di attaccamento. un conto è vivere con una persona un conto è amarla. per me chi non prova un po' di attacamento o non sa amare o non vuole amare e queste persone mi fanno tanta tristezza. L'importante è avere la giusta misura in tutto senza eccessi anche l'acqua è necessaria per vivere e non se ne può fare a meno, ma se ne bevi troppa muori. Ultima modifica di armonium : 21-01-2005 alle ore 08.25.12. |
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21-01-2005, 10.42.36 | #40 |
Ospite abituale
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sofferenza...
Davanti alla sofferenza, a mio giudizio, bisognerebbe aver la capacità di capire se essa sia "sana", "giusta", cioè il prezzo che si deve pagare per "avere" (uso un termine sintetico, penso si possa capire cosa intendo dire) una persona, per conquistare la sua fiducia e stima ovvero "non sana", frutto di nostre ansie ed immaturità, di nostri infantilismi (mi permetto di riconsigliare, al riguardo, il romanzo "Ferdydurke" di Gombrowicz, già indicato nell'apposito sito: in esso si parla di "eterni bambini"..), capricciosa e superficiale...la prima forma di sofferenza va affrontata e vissuta, assorbita; la seconda, va compresa, nella sua distinzione dall'altra, e combattuta, non ascoltata nelle sue lusinghe (non è forse, questa lotta con le due forme di sofferenza che albergano nella nostra anima quella che viene rappresentata nella favole, dove il principe, per conquistare l'amore della sua bella, deve combattere ed uccidere draghi, mostri e altro?)...chi sa leggere con chiarezza dentro di sé, saprà con cosa avrà a che fare e che armi mettere in campo...
H(e)r(t)z |