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13-10-2004, 14.00.54 | #32 |
Angelo al contrario
Data registrazione: 18-04-2004
Messaggi: 115
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Riguardo al discorso dell'automobile, credo che tu abbia ragione nel dire che molte perso-ne ne fanno un largo uso pur non avendone bisogno, ma credo che da una parte vi siano motivazioni oggettive dall'altra soggettive. Nel primo caso possiamo elencare la mancanza di mezzi pubblici adeguati, purtroppo chi non vive in città non ha sempre a disposizione autobus, treni o tram che lo portino a destinazione. Io vivendo in un piccolo paese ho do-vuto fare i conti con la mancanza di mezzi pubblici e visto che lavoro lontana da casa, l'automobile è l'unico mezzo che mi permette di andare al lavoro. Andare a piedi, o in bicicletta non è assolutamente fattibile: la distanza, le intemperie contro le quali andiamo all'avvicinarsi dell'inverno... non renderebbero la scelta a me favorevole.
Così, vi sono persone che più per necessità che per intimo desiderio, fanno uso dell'automobile e che ormai abituate al suo uso, ritengano molto difficile rinunciarvi. Poi abbiamo le motivazioni soggettive: la pigrizia, la voglia di fare in fretta, gli impegni che uno si assume e che inten-de portare a termine, l'organizzazione che ciascuno da al suo tempo. Credo che queste cose dipendano dalla libera vo-lontà di ciascuno. Viviamo in una società democratica e abbiamo un'ampia possibilità di scelta e credo che chi ritenga di essere limitato nelle scelte e nella libertà, non sa cosa voglia dire realmente subire delle imposizioni: prendiamo l'attuale esempio dei paesi islamici, le loro imposizioni sono ben più gravi e limitative delle nostre: noi veniamo semplicemente esclusi dalla società, dal gruppo... loro rischiano la vita o gravissime punizioni. Tornando all'esempio banale che ho fatto sulla musica, come sempre si rivela una libera scelta dell'individuo e tale scelta credo sia fondamentalmente legata alla personalità di ciascuno: c'è chi ha il coraggio di scegliere e c'è chi preferi-sce che siano gli altri a scegliere per lui, gruppo o società che sia, forse perché ha bisogno di sentirsi parte di un tutto. Purtroppo noi viviamo in una società portata al livellamento delle personalità, piuttosto che al potenziamento del sin-golo, in quanto gestire un gruppo di persone simili è molto più facile. Ciao, Angel. |
14-10-2004, 00.41.15 | #33 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Citazione:
la macchina è sempre piu usata con scuse soggettive ... ti faccio un esempio nel paese in cui vivo ce una delle ditte piu grosse che avrà si e no 180 dipendenti 90 sono del paese stesso ...pero se guardi bene nel parcheggio della fabbrica ci sono si e no 20-25 bici in estate ovvero da giu-luglio che pero gia a settembre si riducono 3 ... visto che per quanto si possa vivere dall'altra parte della citta ci saranno per quanto lontani 3km ma nonostante tutto la maggior parte vengono in macchina coscienti di spendere soldi e sapendo benissimo che potrebbero farlo in bici purtroppo pero la cultura imposta dell'uso della macchina è talmente forte che le persone non scelgono indistintamente ma sono diciamo condizzionati da quello ch succede nella società la maggior parte delle persone che ascolta musica è stata più o meno condizzionata da altre persone in una maniera o nell'altra soprattutto poi nella musica è quasi impossibile avere la possibilità di scegliere liberamente .... |
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14-10-2004, 21.57.57 | #34 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-05-2004
Messaggi: 1,885
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La risposta del maestro zen.
"Ogni bambino nasce Buddha ma poi,entro 14 anni,genitori,insegnanti,polit ici e preti fanno di lui un demonio o peggio ,un cieco spirituale,un morto vivente,un cadavere ambulante.
Dice il Nobile Siddharta: "Amico,sappi che,dopo tuo padre e tua madre,i tuoi più acerrimi nemici saranno i politici e i preti. Sayonara. Kantaishi Gurudeva. PS:io non sono stato fregato:hanno tentato di mettermi gli orrendi abiti cristiani,ma non mi sono entrati. |
14-10-2004, 23.58.32 | #35 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Re: La risposta del maestro zen.
Citazione:
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15-10-2004, 07.17.36 | #36 | |
Telespalla
Data registrazione: 30-04-2003
Messaggi: 246
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Re: La risposta del maestro zen.
Citazione:
Quindi, usando la logica, se tutte le figure che stanno attorno ad un bambino sono suoi nemici, vista l'ovvia impossibilità a difendersi, a restare immuni dalle influenze... L'unica scelta saggia è non nascere. Ma nascere non è una scelta, è un imposizione da parte dei genitori, che scelgono, loro si, di avere un figlio. Ecco allora: fin dal concepimento, un figlio è destinato ad essere l'oggetto delle imposizioni (positive o negative) di genitori, insegnanti, preti, politici. E l'influenza di queste figure è così profondamente radicata nella mente che è impossibile prescinderne, se non in alcuni, limitati aspetti. Quindi la conclusione: non ha senso scrivere "si nasce Buddha e poi si diventa il demonio" perchè in questo modo si colpevolizza l'essere umano. Colui che è nato lo si ritiene sporco, indegno, perchè plagiato, e coloro che lo plagiano vengono considerati anche peggio. Ed il resto della vita deve essere passato a cercare di eppurare il proprio animo da queste influenze. Le analogie col peccato originale, la concezione dei cristiani peccatori che cercano il perdono di dio attraverso il buon comportamento e la confessione /comunione SI SPRECANO! Imho, purtroppo non è ancora tempo di buttare via il fardello cristiano e gli altri fardelli religiosi, che tentano di curare la miopia umana mettendo una benda. Troppi sono coloro che senza la benda resterebbero sconvolti dalla crudezza e dall'inutilità della vita. |
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15-10-2004, 18.31.52 | #37 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Re: Re: La risposta del maestro zen.
Citazione:
beh questo in natura succde anche ad alcuni animali dove quando nascono tutto e contro di loro soprattutto nei pesci dove gli stessi genitori cercono di sfamarsi con i figli ... ma non è la soluzione migliore non nascere ...se mai se tutti sono nemici meglio prima di tutto scappare.... ma questo viene contradetto dal fatto che l'uomo per sua natura è un animale sociale ... da cui risulta che un cattivo padre potrebbe essere nemico del figlio(arrivando ad ucciderlo ) ma un buon padre sicuramente è un ottimo alleato(colui che riesce ad insegnare perfettamente tutto al figlio rendendolo un perfetto uomo ) ... ovviamente questi sono i due limiti nel mezzo ci sono infinite possibilita di livello |
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16-10-2004, 21.20.23 | #38 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-05-2004
Messaggi: 1,885
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Si vive una volta sola?
Amici,
se si segue quella superstizione che dice che si vive una volta sola,allora non ci sono speranze. Ma,se la vita(la vita,non l'io)è eterna,allora tutto diventa chiaro e lampante e tutti i problemi non sono più problemi. Un aneddoto: pochi anni fa un Indù lanciò un coltello contro il Buddha Osho,senza però colpirlo.Il giorno dopo Osho fu chiamato dallo sceriffo che gli chiese se intendeva sporger denuncia. Osho rispose:"Ma cosa vuole che denunci quel deficiente! E' esattamente dal 1373 che tenta di amazzarmi e non è mai riuscito." Ma cosa succede quando un discepolo chiede a Osho di parlare della reincarnazione? Osho risponde:"Se non sai "chi è"colui che si reincarna,inutile parlarne." Tanto per la cronaca: io sono morto il 7-2-del 1943 a mezzogiorno in punto e sono nato il 7-2-43 a mezzogiorno in punto.E allora? Chi sono io? Nessuno! W il capitano Nemo! W Ulisse! Kantaishi Gurudeva. |
17-10-2004, 09.05.18 | #39 |
Ospite abituale
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Messaggi: 2,624
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Potremmo paragonare la vita ad una partita di calcio: si entra e si esce dal gioco. Ed ogni volta è una nuova esperienza.
Prima di entrare l'allenatore ci mostra il campo, ci da le dovute istruzioni. Visto a tavolino sembra tutto abbastanza facile. Ma una volta entrati in campo i giocatori che stanno ancora giocando ci avviluppano, ci condizionano e trascinano nel loro gioco e noi dimentichiamo quel che dovevamo fare. L'allenatore non può entrare in campo e forse non verrebbe neppure ascoltato dai giocatori presi dalla foga del gioco. Tutti scendiamo qui per fare un buon gioco, sempre in base alla nostra evoluzione raggiunta, ma è difficile entrare in un gioco in atto e cambiarne il corso. Difficile ma non impossibile. Ecco la necessità di fermarsi qualche istante mentre gli altri continuano a giocare, e cercare di vedere, di divenire consapevoli che si tratta di un gioco e che noi siamo lì per fare qualcosa che abbiamo dimenticato. Ciao Mary |
17-10-2004, 19.26.49 | #40 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Re: Si vive una volta sola?
Citazione:
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