Ok, capisco.
Tu parli della scintilla che mette in moto il motore...

Però credo che sia un discorso soggettivo ; ad esempio io non riesco a comporre musica quando sono felice; la mia concezione di musica è l'espressione della sofferenza che ho dentro, la sua esternazione.
Però allo stesso tempo quando sono contento, sono ispirato per quanto riguarda altre cose, come la voglia di socializzare, di creare qualcosa per gli altri, lavori di fai-da-te.

Dipende dagli stati d'animo e dal fatto che questi coicidano con la concezione che ognuno ha di esternare i pensieri e le emozioni.
ad es.: Se uno conosce bene l'argomento "musica creata dalla sofferenza", quando è triste gli riuscirà più facile applicare i concetti che conosce.

Credo io...

La risposta è stata illuminante anche perchè hai allargato il discorso in più direzioni. In effetti la connotazione che io do all'ispirazione ripecchia più la mia parte sofferente, le mie parole quando scrivo trasudano sofferenza ma allo stesso tempo speranza ottimismo ma raramente gioia. Devo cogliere con più attenzione i miei momenti felici, ed esternarli. Grazie Wax

ecco un vero caso dove manca in assoluto l'ispirazione anche con la voglia di dire e fare non ce possibilità di scrivere qualcosa di buono

quello che intendo dire è che non è detto che tu riesca ad esternare con la scrittura i tuoi momenti felici... se nella tua testa scrittura = esternazione della sofferenza" non sarà facile cambiare le cose.
Probabilmente quando sei felice la tua ispirazione si manifesta in altri ambiti.

altro esempio: quando mi sento appagato di solito mi metto a fare schifezze in cucina... e poi me le mangio

Bè si puo cominciare ad esternarli cuocendo una crepe con la nutella e poi magari passare ad altro. Scrivere per esempio un racconto intitolato: "La triste fine di un oumelette"

sì, sono d'accordo, ma non ritengo la psicanalisi una disciplina fredda e rigida, ma piuttosto umanamente profonda.
riguardo gli argini, è proprio vero!
però non ti capisco quando parli di mente viziata dall'ego.

IMHO non è così semplice...
ti spiego.
Facciamo un parallelo con la musica: in italia esiste una lunga tradizione di musica folk popolare, ed infatti nel mondo siamo famosi per quello... "volare" "o sole mio", etc...
Gli italiani quello sanno fare bene, perchè sin dalla nascita ci crescono dentro.
Anche nel pop c'è una lunga tradizione, Mina, Battisti&Mogol...
Ed infatti IL festival della musica italiana (l'unico di una certa rilevanza) fino ad alcuni anni fa era sanremo; infatti Ramazzotti, la Pausini, e molti altri spopolano in nazioni come Spagna e America latina...

Mentre non abbiamo mai avuto una grande tradizione di Rock o di jazz... infatti i nostri artisti fanno molta fatica a vendere fuori dai confini italiani, perchè facciamo un genere che al massimo va bene in italia, dove la gente non ha cultura e quindi si ciuccia tutto, mentre in America dove sono cresciuti a pane e Led Zeppelin, Jimi Hendrix, etc... è un'altra storia.


Tutto questo per dirti che cercare di forzare la tua ispirazione può funzionare per carità,
ma il risultato nel 97% dei casi non sarà altrettanto genuino ed efficace...

...puoi chiamarla casualità, incidente di percorso... combinazione, destino, livello di realtà... ciò non toglie che questa "casualità" va coltivata e fatta crescere come tutte le pianticelle che Natura ci dona, ed ha biosgno dell'acqua...del sole e a volte del gelo per crescere forte e rigogliosa...Questa la coltivazione diretta..gli strumenti da usare sai quali sono.

un abbraccio

assolutamente!!... ma ha il suo limite.
io incoraggio a scavalcare questo limite.. per fare ciò però bisogna in qualche modo disfarsene..
Discorso lunghetto e credo sia abbastanza fuori sede..
il sunto potrebbe essere quello di attuare un distacco sequenziale e progressivo dei valori materiali e della percezione dell'esistenza fisica stessa, distaccandoci (disillusione) dall'identificazione dell'Ego (personalità cresciuta in noi)..al fine di un cambiamento radicale che ci conduce all'Essere e quindi non all'Avere..è un'altra "dimensione" sconosciuta dove il tempo relativo lascia il posto al reale..dove scompaiono le paure ed il quotidiano è vissuto in modo più reale ma transitorio, facente parte di un'evoluzione ...
Questa nuova Vita fa si che tutto sia accettato... e Sacro.

ciao, parli di esperienza di vita vissuta, che possono essere comprese attraverso la vita vissuta ma non leggendole, anche se credo di aver sperimentato alcuni di questi salti, e tendo ad avanzare, almeno questo credo che sia il senso della mia vita, per ora.

passando dal sacro al profano, linko un articolo di focus sulla sede cerebrale dell'intuizione
http://www.newton.rcs.it/PrimoPiano/...rchimede.shtml