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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 10-09-2004, 21.12.04   #1
Wallace
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-09-2004
Messaggi: 54
Il padre, l'assente inaccettabile.

Ciao a tutti,

non sono uno psigologo ma amo leggere amatorialmente testi di psicologia ( come preferenza ho Jung).
Di quello che leggo non capisco tutto quindi chiedo perdono se, proponendo una discussione in questo forum, mi rivelassi un po' "acerbo" in materia.

Recentemente ho letto un libro: "Il padre, l'assente inaccettabile" di Claudio Risè.

qualcuno di voi l'ha letto?

questo libro, in sintesi, afferma che avendo la nostra società imposto un nuovo stile di vita alle famiglie: entrambi i genitori spesso obbligati a lavorare fino a sera, estrema facilità nel divorziare, molti diritti verso la donna...e un po' meno nei confronti dell'uomo, televisioni e computer ai quali attaccare i bambini mentre i genitori sono fuori...E' venuta a cambiare il tipo di educazione che viene data ai bambini; questi infatti si trovano sempre più soli e viziati poichè i genitori, volendo in qualche modo "farsi perdonare" dai figli il fatto di essere spesso assenti, cedono a ogni capriccio del bimbo.

Inoltre Risè fa notare come la figura maschile e tutto ciò che essa idealmente incarna nel processo educativo, è sempre più messa da parte, vuoi perchè il padre è sempre fuori a lavorare, vuoi perchè in più dell'80% dei casi di divorzio il figlio viene affidato alla madre, vuoi perchè nelle scuole gli insegnanti sono quasi sempre donne...(Ah, a scanso di equivoci, non sono maschilista...)

Tale mancanza toglie al bambino quella figura che dovrebbe iniziarlo alla vita, simbolicamente strapparlo dal ventre materno e insegnargli a camminare da solo, colui che mette paletti per rafforzare il suo carattere, colui che gli insegna a lottare, a soffrire...

...la conseguenza è che i ragazzi sono sempre più infantili, incapaci di affrontare la realtà e assumersi responsabilità...

voi che ne pensate?

è vero che si è sempre più immaturi, deboli, infantili...?

è vero che l'educazione è sempre più improntata sul "...nessuno tocchi mio figlio"?

è vero che la figura maschile nell'educazione ha sempre più un ruolo marginale?

Aspetto vostre opinioni,

ciao,
wallace
Wallace is offline  
Vecchio 10-09-2004, 23.04.22   #2
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Re: Il padre, l'assente inaccettabile.

Citazione:
Messaggio originale inviato da Wallace
Ciao a tutti,

non sono uno psigologo ma amo leggere amatorialmente testi di psicologia ( come preferenza ho Jung).
Di quello che leggo non capisco tutto quindi chiedo perdono se, proponendo una discussione in questo forum, mi rivelassi un po' "acerbo" in materia.

Recentemente ho letto un libro: "Il padre, l'assente inaccettabile" di Claudio Risè.

qualcuno di voi l'ha letto?

questo libro, in sintesi, afferma che avendo la nostra società imposto un nuovo stile di vita alle famiglie: entrambi i genitori spesso obbligati a lavorare fino a sera, estrema facilità nel divorziare, molti diritti verso la donna...e un po' meno nei confronti dell'uomo, televisioni e computer ai quali attaccare i bambini mentre i genitori sono fuori...E' venuta a cambiare il tipo di educazione che viene data ai bambini; questi infatti si trovano sempre più soli e viziati poichè i genitori, volendo in qualche modo "farsi perdonare" dai figli il fatto di essere spesso assenti, cedono a ogni capriccio del bimbo.

Inoltre Risè fa notare come la figura maschile e tutto ciò che essa idealmente incarna nel processo educativo, è sempre più messa da parte, vuoi perchè il padre è sempre fuori a lavorare, vuoi perchè in più dell'80% dei casi di divorzio il figlio viene affidato alla madre, vuoi perchè nelle scuole gli insegnanti sono quasi sempre donne...(Ah, a scanso di equivoci, non sono maschilista...)

Tale mancanza toglie al bambino quella figura che dovrebbe iniziarlo alla vita, simbolicamente strapparlo dal ventre materno e insegnargli a camminare da solo, colui che mette paletti per rafforzare il suo carattere, colui che gli insegna a lottare, a soffrire...

...la conseguenza è che i ragazzi sono sempre più infantili, incapaci di affrontare la realtà e assumersi responsabilità...

voi che ne pensate?

è vero che si è sempre più immaturi, deboli, infantili...?

è vero che l'educazione è sempre più improntata sul "...nessuno tocchi mio figlio"?

è vero che la figura maschile nell'educazione ha sempre più un ruolo marginale?

Aspetto vostre opinioni,

ciao,
wallace


beh il libro non ho letto pero posso dire che
spesso si e sempre piu infantile si tende a maturare piu tardi spesso perche si ha la difficolta ad affrontare i veri problemi ed essere autonomo ...

quello mi sembra vero o meglio adesso anche nelle scuole mi sembra che empre piu genitri siano accaniti se un prof dice qualcosa al figlio come se lo focesse perche ce la contro di lui....


il padre non penso che sia molto piu assente di quello che era una 50 di anni fa ricordiamo che il ruolo dell'uomo nell'educazione del figlio era ancora inesistente associato se vogliamo ad altri problemi come lavoro ...
mentre in altre famiglie il figlio era costretto ad andare a lavorare da piccolissimo e non riusciva ad avere uin contatto con il padre ...diverso era nel caso che ci fosse un campo da coltivare allora li la presente era ben piu forte anche perche il lavoro li univa ma per quanto riguarda educazione era quasi inesistente ...
ora magari il tempo e anche maggiore per quanto riguarda il padre pero si e perso un pezzo prezioso ovvero la madre che se prima non aveva altro da pensare che badare alla casa ora deve badare anche al lavoro per diminuisce il tempo dato al figlio ....

cosi ora il padre ha piu tempo ma ne ha meno la madre che per quanto rimane sempre la figura maggiore nel figlio ...da cui risulta che il padre se impiega piu tempo non ha il tempo dalla madre per qui questo potrebbe essere negativo per il nuovo nato ....
bomber is offline  
Vecchio 11-09-2004, 08.26.33   #3
La_viandante
stella danzante
 
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Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
imho

non ho letto il libro nemmeno io pero' al solito mi vengono in mente le eccezioni ke non possono ke non confermare la regola
nel senso, c sono molti padri ke pur avendo molto tempo libero coi figli nn sanno instaurare nessun rapporto e molti padri ke invece nn essendo realizzati nel lavoro o madri ke nn si realizzano al d fuori della famiglia, scaricano sui figli tutte le loro ansie e frustrazioni pretendendo dai figli ke riempiano quel loro vuoto, pretendendo ke facciano quello in cui loro nn sono riusciti
a questo punto molto meglio un padre ke magari passa tt il giorno al lavoro ma ke da un esempio al figlio d autorealizzazione, e d soddisfazione d se' come anke una madre ke non stia sempre addosso ai figli perke' sono la sua unica fonte d felicita'/infelicita' ma ke dia anke lei l'esempio ke c si realizza anke al d fuori della famiglia
La_viandante is offline  
Vecchio 11-09-2004, 09.38.50   #4
Mirror
Perfettamente imperfetto
 
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Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
Re: Il padre, l'assente inaccettabile.

Citazione:
Messaggio originale inviato da Wallace


Tale mancanza toglie al bambino quella figura che dovrebbe iniziarlo alla vita, simbolicamente strapparlo dal ventre materno e insegnargli a camminare da solo, colui che mette paletti per rafforzare il suo carattere, colui che gli insegna a lottare, a soffrire...

...la conseguenza è che i ragazzi sono sempre più infantili, incapaci di affrontare la realtà e assumersi responsabilità...

voi che ne pensate?

è vero che si è sempre più immaturi, deboli, infantili...?

è vero che l'educazione è sempre più improntata sul "...nessuno tocchi mio figlio"?

è vero che la figura maschile nell'educazione ha sempre più un ruolo marginale?

Aspetto vostre opinioni,

ciao,
wallace

Ciao Wallace.
Non ho letto il libro in questione e conosco un pochettino il pensiero Risè.
Sò che tratta spesso il tema della crisi del "maschio" contemporaneo e del bisogno della sua rivalutazione, sia psicologica che simbolica.
Da quel che hai sinteticamente ben esposto del suo pensiero, riguardante la figura del padre assente, direi che mi trovo sostanzialmente d' accordo.
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Vecchio 11-09-2004, 14.05.16   #5
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Re: Re: Il padre, l'assente inaccettabile.

Citazione:
Messaggio originale inviato da Mirror
Ciao Wallace.
Non ho letto il libro in questione e conosco un pochettino il pensiero Risè.
Sò che tratta spesso il tema della crisi del "maschio" contemporaneo e del bisogno della sua rivalutazione, sia psicologica che simbolica.
Da quel che hai sinteticamente ben esposto del suo pensiero, riguardante la figura del padre assente, direi che mi trovo sostanzialmente d' accordo.



io non sono d'accordo che l'apporto del padre nella famiglia sia diminuito o sia meno importante ...
diciamo che e sicuramente cambiato la figura del padre da autoritario a persona molto piu comprensiva forse troppo ..pero ricordo che al epoca quando ero piccolo vedevo mio padre come figura sueprautoritaria cosa che sinceramente non vedo nei bambini di oggi ...
è sicuramente cambiato di essere padre ma non certo in peggio ...
anzi direi solo in meglio ........
bomber is offline  
Vecchio 11-09-2004, 19.21.33   #6
Mirror
Perfettamente imperfetto
 
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Re: Re: Re: Il padre, l'assente inaccettabile.

Citazione:
Messaggio originale inviato da bomber
...diciamo che e sicuramente cambiato la figura del padre da autoritario a persona molto piu comprensiva forse troppo...

Nemmeno io sostengo la assurda figura del padre autoritario, ci mancherebbe; ma autorevole, sì.
Naturalmente è necessario l'esempio concreto di sè stessi, prima di voler trasmettere dei principi e valori educativi ai figli, sempre, naturalmente, in un clima di dialogo, affetto, confronto e rispetto reciproco.
E' evidente che se il padre è disorientato, nevrotico o assente per vari motivi, i figli ne risentano nel processo di crescita.
Poi, quando questi avranno le ali per volare, se cresciuti con il senso della responsabilità coniugato alla libertà, per me, avranno molte più chances di vivere una vita migliore...
Questo a mio modesto parere, sostanzialmente e sinteticamente, è amore paterno.

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Vecchio 11-09-2004, 20.49.33   #7
dana
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Re: Il padre, l'assente inaccettabile.

Citazione:
Messaggio originale inviato da Wallace
è vero che la figura maschile nell'educazione ha sempre più un ruolo marginale?

Credo che la figura maschile abbia oggi molto più importanza e molto più spazio (com'è giusto che sia) nell'educazione dei figli: i giovani padri sono molto presenti, molto attenti, estremamente coinvolti, quasi materni. Del resto se entrambi i genitori lavorano, la condivisione nella gestione della famiglia diventa una necessità.
Non rappresentano più come in passato l'autorità, forse hanno perso un po' di autorevolezza, a volte è più amorevole il padre, e tocca quindi alla madre il ruolo più sgradevole di dire di no, di porre dei limiti, ma potrebbe essere semplicemente questione di carattere, oppure di scambio di ruoli.

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Vecchio 11-09-2004, 21.11.53   #8
nicola185
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Io credo che non sia la quantità di tempo che un padre o anche una madre dedicano al loro figlio a determinare in modo più o meno positivo la crescità del figlio ma la qualità. Quando ero bambino mi bastava stare anche 1 ora al giorno con il mio papà, ma in quell'ora eravamo io e lui e nessun altro. Pochi attimi di infinito valgono molto più di infiniti momenti di indifferenza. Nicola
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Vecchio 12-09-2004, 03.02.06   #9
bomber
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Re: Re: Il padre, l'assente inaccettabile.

Citazione:
Messaggio originale inviato da dana
Credo che la figura maschile abbia oggi molto più importanza e molto più spazio (com'è giusto che sia) nell'educazione dei figli: i giovani padri sono molto presenti, molto attenti, estremamente coinvolti, quasi materni. Del resto se entrambi i genitori lavorano, la condivisione nella gestione della famiglia diventa una necessità.
Non rappresentano più come in passato l'autorità, forse hanno perso un po' di autorevolezza, a volte è più amorevole il padre, e tocca quindi alla madre il ruolo più sgradevole di dire di no, di porre dei limiti, ma potrebbe essere semplicemente questione di carattere, oppure di scambio di ruoli.



il dire non dovrebbe essere fatto in due e non solo da un solo genitore ....
bomber is offline  
Vecchio 12-09-2004, 03.04.02   #10
bomber
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Citazione:
Messaggio originale inviato da nicola185
Io credo che non sia la quantità di tempo che un padre o anche una madre dedicano al loro figlio a determinare in modo più o meno positivo la crescità del figlio ma la qualità. Quando ero bambino mi bastava stare anche 1 ora al giorno con il mio papà, ma in quell'ora eravamo io e lui e nessun altro. Pochi attimi di infinito valgono molto più di infiniti momenti di indifferenza. Nicola


penso anchio che ci vuole anche della qualita oltre la quantita ...sicuramente ci vuole una figura sicura e stabile anche se a volte perde di autorità rimane la cosa piu importante essere stabile e punto di riferimento per il figlio
bomber is offline  

 



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