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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 28-08-2004, 10.25.38   #31
Shanti Ananta
Ospite
 
Data registrazione: 26-07-2004
Messaggi: 18
Io la frase la interpreto così:
la realtà è come noi la percepiamo e possiamo trovare dei lati positivi in ogni cosa. Una volta trovati questa ci piacerà, o sarà molto meno spiacevole
Shanti Ananta is offline  
Vecchio 28-08-2004, 11.36.39   #32
neman1
Ospite abituale
 
L'avatar di neman1
 
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
Citazione:
Messaggio originale inviato da Mirror


Se non si comprende questo meccanismo psicologico si rischia la permanente frustrazione.

Non é che una situazione, un compito sgradevole o faticoso oggettivamente, ci debbano obbligare a fare salti di gioia, ma sono la disponibiltà al ciò che é, uno spirito di fondo accettante - e non rassegnato, lo ribadisco - che creano i presupposti e l'atteggiamento che rendono la situazione migliore e lo stato d'animo più sereno e contento.
E' una "filosofia" di vita che se é compresa appieno ci fa vivere meglio, molto meglio.
Se poi preferiamo menarcela...allora continuiamo pure a pensare che un giorno, quando farò...allora sì...e intanto la vita presente passa sotto il nostro naso.
Con questo non voglio dire che non si debbano cambiare le cose che non ci stanno bene ma, pur cercando l'eventuale cambiamento, non dobbiamo mai perdere il contatto con ciò che ci accade nel qui ed ora, e godercelo comunque
per come ci é dato.
Questo senso di gratitudine é una fortuna...che va però conquistata...
Provare per credere...dopo aver trovato la chiave.



neman1 is offline  
Vecchio 28-08-2004, 13.05.15   #33
leibnicht
Ospite abituale
 
L'avatar di leibnicht
 
Data registrazione: 06-09-2003
Messaggi: 486
Un piccolo aneddoto

(per La Viandante).
Alle scuole elementari ero una specie di teppista. Fuggivo da scuola, approfittando dell'intervallo, complottavo contro la maestra, coinvolgendo alcuni compagni, manomettevo alcune apparecchiature al fine di rendere impossibili le lezioni...
A parte la matematica e la musica, in cui eccellevo comunque, il mio profitto in tutte le altre materie era meno che disastroso.
Poichè l'Istituto cui apparteneva la mia scuola era rigidamente cattolico, era obbligatorio partecipare, ogni giorno, ad una Messa.
Il vertice dell'abbiezione lo raggiunsi in terza elementare, quando, non potendone più, interruppi il sacerdote durante la celebrazione, sostenendo che, se partecipare alla Messa doveva testimoniare la mia bontà, io non potevo essere obbligato ad essere "buono", perchè, o ero buono e allora a Messa ci andavo volentieri, oppure, visto che a me non piaceva proprio, allora ero "cattivo" punto e basta.
Vennero convocati i miei genitori e si minacciò la mia espulsione dall'Istituto.
La scampai soltanto perchè mio padre aveva una posizione "importante" in città e, per rispetto a lui, non mi cacciarono.
D'estate, regolarmente, tornavo analfabeta e, fino in terza, persino durante le vacanze di Natale.
...
Perchè ti racconto tutto questo ?
Perchè oggi, vedi, i libri, lo studio sono divenuti quasi tutta la mia vita, non vi è cosa che ami di più, e svolgo un lavoro in cui sono, praticamente, pagato per usare il mio cervello, per pensare.
Fortuna ? Non credo. Non ho "imparato" ad amare ciò che un tempo odiavo: l'ho, semplicemente, "scoperto".
Mi sono imbattuto nell'amore per la scienza, per la filosofia, per la mia professione.
Ma se non mi fosse accaduto, un giorno, di comprendere che l'intelligenza senza disciplina ed applicazione non è che una forma brillante di imbecillità, io sarei probabilmente molto meno sereno di quanto ora sono nella mia esistenza.
Ti è mai accaduto di ascoltare un brano musicale e di trovarlo noioso e insipido, di riascoltarlo per caso e trovarvi qualcosa di interessante... poi, magari, al terzo ascolto, bello, avvincente ?
A te non capita che siano, poi, proprio "quelli" che all'inizio ti dicevano meno i brani che, alla fine, ti piacciono di più ?
Baudelaire diceva che solo ciò il cui piacere richiede uno sforzo vale nel tempo e parla all'animo. Tutto il resto non è che ciarpame stucchevole e vacuo.
leibnicht is offline  

 



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