Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Psicologia
Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze


Vecchio 20-08-2004, 09.51.28   #1
La_viandante
stella danzante
 
L'avatar di La_viandante
 
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
pragmatica della comunicazione

su filosofia avete gia' parlato d metaconoscenza e anke di Watzlavick ma io vorrei approfondire la pragmatica della comunicazione umana se mi aiutate anke voi a capirla meglio

la comunicazione viene studiata su tre settori:
sintassi, semantica e pragmatica

La pragmatica è la scienza che studia il funzionamento pratico delle interazioni comunicative e le influenze che hanno i messaggi sui comportamenti. La comunicazione procede secondo un modello circolare quindi non c'è un vero inizio ed una vera fine in quanto ogni aspetto reale non è isolato ma correlato all'interno di un sistema.



Scuola di Palo Alto, Mental Research Institute, California. Assioma

La scuola è riuscita ad isolare alcuni principi essenziali che regolano il funzionamento pratico della comunicazione, a cui è stato dato il termine di assioma, verità così evidenti che non possono essere messe in discussione. I concetti sono riportati in "Pragmatica della comunicazione umana", scritto da Paul Watzlawick , Beavin e D. Jackson, un libro, uscito nel 1967, che è diventato un punto di riferimento per gli studiosi della materia. Il primo assioma consiste sul principio fondamentale di tutta la teoria evidenziando che ogni comportamento umano comunica qualcosa: le parole, i gesti, la mimica, le posizioni, le azioni. In quanto appare impossibile non assumere un comportamento è anche impossibile non comunicare.



secondo assioma: la metacomunicazione



Tutte le comunicazioni comportano sia un messaggio di contenuto (la notizia, l'informazione) che un messaggio di relazione (le indicazioni per il ricevente su cosa fare con il messaggio) con il quale l'emittente dimostra qual'è la sua posizione e quali reazioni vuol far scaturire nel destinatario.



terzo assioma: la punteggiatura

la tipologia di una relazione dipenda dalla punteggiatura, ovvero le valutazioni e le interpretazioni soggettive che finiscono per modificare a più riprese il processo comunicativo in corso. Con la punteggiatura, scambio interattivo, gli individui si definiscono e definiscono gli altri. Spesso i punti di vista soggettivi sono molto parziali e poco obiettivi e finiscono per creare delle visioni distorte della realtà.



quarto assioma: linguaggio analogico e numerico



Viene fatta una distinzione sulle modalità comunicative: analogiche (gesti, posizioni, azioni), in genere diverse per ogni individuo, modalità numeriche (parola, scrittura) con il quale si esprimono le conoscenze.



quinto assioma: complementarietà e simmetria



In alcuni scambi interattivi può prevalere un modo di comunicare basato sull'eguaglianza quando le parti si pongono sullo stesso piano (simmetria). In altri scambi interattivi domina un modo di comunicare basato sulla differenza dove c'è chi si pone in una posizione superiore (primaria o one up) e chi si pone in una posizione inferiore (secondaria o one down). In questo caso si verifica un'integrazione reciproca oppure uno squilibrio problematico (dipendenza dall'altro da parte di uno degli individui). Questo modo di relazionarsi viene definita complementarietà.

io parto dal primo assioma, l'impossibilita' d non comunicare
per capire se stesso l'uomo ha bisogno di essere capito dall'altro, per essere capito deve capire l'altro. E' in questo sistema di circolarita' ke e' importante studiare il corretto modo di comunicare affinke' ci sia una reale interazione tra gli individui
sempre watzlavik mi pare ke dica ke la massima condanna all'infelicita' d un individuo sia dargli il massimo della liberta' concedergli la liberta' assoluta in un mondo pero' ke nn si accorga d lui
in questo quindi l'uomo da senso alla sua esistenza, al suo agire ai suoi pensieri se ha osservatori e altri individui per comunicare
La_viandante is offline  
Vecchio 20-08-2004, 11.57.32   #2
epicurus
Moderatore
 
L'avatar di epicurus
 
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
argomento interessantissimo

ciao viandante,

sono io che ho aperto dei topic su argomenti analoghi in 'filosofia', ma la mia conoscenza della materia è abbastanza limitata (praticamente solo il libro 'Pragmatica della comunicazione umana').

ti chiedo se hai delle altre letture da segnalarmi.

comunque seguirò attentamente l'argomento (anche se, penso, per la peculiarità dell'argomento temo che non molti interverranno: ovviamente spero di sbagliarmi. magari già questa mia frase inciterà a scrivere qui.) e interverrò se me la sento.

ciao e grazie



P.S. se fai domande specifiche, ora che hai esposto il discorso, sarà più facile che qualcuno ti scriva.
epicurus is offline  
Vecchio 20-08-2004, 14.45.11   #3
La_viandante
stella danzante
 
L'avatar di La_viandante
 
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
Citazione:
P.S. se fai domande specifiche, ora che hai esposto il discorso, sarà più facile che qualcuno ti scriva.


grazie per il consiglio infatti mi kiedevo come mai ogni volta ke scrivo sui forum nn mi risponde mai nessuno... sara' perke' nn faccio domande? e in realta' nn ne vorrei fare, cioe' mi piacerebbe ke ognuno esprimesse delle considerazioni nel modo in cui quello ke scrivo suscita in loro, senza una direzione precisa o scelta da me.
Di pragmatica me ne sto interessando solo da poco quindi mi sa ke sei tu a saperne piu' d me io il libro non l'ho nemmeno letto (di watzlawick ho letto Istruzioni per rendersi infelici , una serie d metafore o paradossi ke mettiamo in atto inconsapevolmente nella vita quotidiana, errori di cognizione e interpretazione della realta') ma lo comprero', tutto quello ke ho letto e' online e devo dire ke anke quel po' mi e' ancora non del tutto comprensibile

per questo speravo ke almeno qui qlkno mi aiutasse a capirne di piu'
La_viandante is offline  
Vecchio 20-08-2004, 16.49.27   #4
epicurus
Moderatore
 
L'avatar di epicurus
 
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
butto giù qualcosina, quello che mi ricordo e penso...

l'impossibilità di non comunicare:

uno schizzofrenico non vuole comunicare, ma si trova in una situazione insostenibile, parasossale, perchè deve comunicare (ovviamente metacomunicando) che non vuole comunicare.
da qui la sua patologia.

considerazioni generali sulla pragmatica della comunicazione:

(copio e incollo una parte di un documento in internet)
Un fenomeno resta inspiegabile finché il campo di osservazione non è abbastanza ampio da includere il contesto in cui esso si verifica.

Nel comportamento disturbato è utile spostare l’interesse dalla monade isolata dell’individuo "malato" al contesto, alla relazione, estendendo l’indagine fino a includere gli altri, gli effetti del comportamento disturbato sugli altri, le reazione degli altri al comportamento.


la pragmatica della comunicazione ha il grande merito di aver per prima iniziato a studiare non l'uomo isolato da tutto o un uomo che viene passivamente influenzato dal mondo, bensì l'uomo come facente parte di un sistema interdipendente.
epicurus is offline  
Vecchio 20-08-2004, 17.02.08   #5
epicurus
Moderatore
 
L'avatar di epicurus
 
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
differenze tra psicodinamica freudiana e pragmatica della comunicazione umana.

nella psicoanalisi si assume che il comportamente è principalemente caratterizzato da forze intrapsichiche (che seguono le leggi fisiche della conservazione e della trasformazione dell'energia).

nella pragmatica è indispensabile il concetto di scambio di informazione (cioè comunicazione), in un contesto in cui l'ambiente e l'individuo sono legati interdipendentemente.

L'analogia proposta nel libro sopracitato:

Se il piede di un uomo che sta camminando colpisce un sasso l'energia viene trasferita dal piede al sasso. Il sasso verrà messo in movimento e spostato finchè non si fermerà in una posizione che è determinata esclusivamente da fattori come la quantità di energia trasmessa, la forma e il peso del sasso, la natura della supercifie su cio è rotolato.

Se l'uomo da un calcio a un cane anzichè a un sasso, il cane può saltare su a morderlo. In questo caso il rapporto tra il calcio e il morso è di un ordine assa diverso. E' chiaro che il cane prende l'energia per la sua reazione dal proprio metabolismo e non dal calcio. Non si ha dunque trasmissione di energia ma di informazione.
In altre parole, il calcio è un comportamente che comunica qualcosa al cane, e a questa comunicazione il cane reagisce con un'altra comunicazione-comportamento.

La differenza tra psicodinamica freudiana e la teoria della comunicazione, in quanto principi esplicativi del comportamento, in sostanza è tutta qui.

Come si vede, appartengono a ordini diversi di complessità; non si può estendere il primo al secondo né il secondo si può dedurre dal primo: nel loro rapporto non c'è continuità concettuale.
epicurus is offline  
Vecchio 20-08-2004, 21.16.17   #6
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Citazione:
Messaggio originale inviato da epicurus
butto giù qualcosina, quello che mi ricordo e penso...

l'impossibilità di non comunicare:

uno schizzofrenico non vuole comunicare, ma si trova in una situazione insostenibile, parasossale, perchè deve comunicare (ovviamente metacomunicando) che non vuole comunicare.
da qui la sua patologia.

schizzofrenico:
schizzo prodotto da artista autista che si sta scontrando con un automobile proveniente dal senso opposto.

vabbè, si scrive con una z, ma non semplifichiamo troppo la genesi della schizofrenia, perchè non è semplice.

comunque resta vero che è impossibile non comunicare.
r.rubin is offline  
Vecchio 21-08-2004, 07.29.16   #7
mark rutland
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-01-2004
Messaggi: 343
mi chiedo se sia possibile parimenti pervenire ad una trasparenza totale, cioè se sia possibile comunicare esattamente tutto.
Personalmente non lo credo.

Allo stesso modo mi chiedo quanto nella comunicazione sia da attribuirsi ad una soggettiva interpretazione (fondata anche su elementi molto'disturbanti' a livello interpretativo, quali lo stato emotivo)del ricevente e non ad una oggettiva esposizione del mittente;ad es , una persona adirata vede le altre persone che gli si avvicinano come elementi di 'sicuro' disturbo e anche di fronte ai dinieghi di questi potrebbe rimanere col dubbio di tentativo di turlupinamento( O.o....ma che parole che abbiamo nel vocabolario italiano....turlupinamento )
mark rutland is offline  
Vecchio 21-08-2004, 09.11.51   #8
neman1
Ospite abituale
 
L'avatar di neman1
 
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
Citazione:
Messaggio originale inviato da mark rutland
mi chiedo se sia possibile parimenti pervenire ad una trasparenza totale, cioè se sia possibile comunicare esattamente tutto.
Personalmente non lo credo.

Allo stesso modo mi chiedo quanto nella comunicazione sia da attribuirsi ad una soggettiva interpretazione (fondata anche su elementi molto'disturbanti' a livello interpretativo, quali lo stato emotivo)del ricevente e non ad una oggettiva esposizione del mittente;ad es , una persona adirata vede le altre persone che gli si avvicinano come elementi di 'sicuro' disturbo e anche di fronte ai dinieghi di questi potrebbe rimanere col dubbio di tentativo di turlupinamento( O.o....ma che parole che abbiamo nel vocabolario italiano....turlupinamento )

Io invece dico che in ogni attimo si comunica tutto, il tutto. Anzi piu "trasparente" si diventa piu "trasparenti" diventano anche gli altri. Sta di fatto al livello di comprensione della propria natura umana per potersi o rispecchiare, immedesimare e amalgamare agli altri....come volete. In altre parole: conosci te stesso avrai conosciuto, captato il communicato anche degli altri/o. Non esiste animo che non puo venir scruttato a fondo.....Ciao
neman1 is offline  
Vecchio 21-08-2004, 09.14.40   #9
La_viandante
stella danzante
 
L'avatar di La_viandante
 
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
io skizofrenicol'ho visto spesso scritto con 2 z ad ogni modo nn credo sia questo il posto per fare trattati psikiatrici sui vari disturbi, almeno io nn ho nessuna laurea, ma se qualcuno ce l'ha benvenga anke lui anzi, piu' e' completa l'informazione meglio e',
si voleva in realta' spiegare meglio gli assiomi della pragmatica della comunicazione secondo la quale esiste un modo giusto e corretto d comunicare e uno sbagliato.
uno di quelli sbagliati e' appunto in una famiglia dove si usa un tipo d comunicazione paradossale, dove ad es. una madre dice a un figlio: "non ubbidire", ecco ke il figlio si trova d'avanti a un comando al quale non puo' rispondere in modo adeguato e svilupperebbe il sintomo ad es. della skizzofrenia, cioe' kiusura estrema
ecco ke in questo caso correggere il tipo d comunicazione interno alla famiglia porterebbe l'individuo a nn dover piu' essere costretto a sviluppare il sintomo
La_viandante is offline  
Vecchio 21-08-2004, 10.29.12   #10
La_viandante
stella danzante
 
L'avatar di La_viandante
 
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
pero' mi piaceva anke il paragone o la differenza tra psicodinamica e pragmatica, soprattutto perke' nn so esattamente cosa sia la psicodinamica nella pratica
so ke si tratta d riandare a studiare la storia relazionale dell'individuo attraverso esercizi d transfert per comprendere a fondo il perke' abbia sviluppato determinati atteggiamenti o comportamenti definivibili nevrotici o psicotici, soprattutto il disturbo borderline viene analizzato e curato (pare con successo) con la psicodinamica
La_viandante is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it