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02-05-2004, 13.06.08 | #4 |
al di là della Porta
Data registrazione: 15-02-2004
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Re: Perche' ho paura di dirti chi sono...
perche' se ti dicessi chi sono, potrei non piacerti, e questo e' tutto quello che ho
Quante volte nascondiamo agli altri e soprattutto a noi stessi cio' che sentiamo, cio' che pensiamo, i nostri desideri le nostre aspirazioni...creando incomprensioni, equivoci dai quali poi non riusciamo piu' ad uscire.... Perchè ho paura di dirmi chi sono? E quindi di dirlo a te? Credo che hai toccato un tasto che riguarda tutti gli esseri umani indistintamente. Per quanto mi riguarda penso che questo lavoro di accettazione di noi stessi non abbia mai fine. E forse in questo stà il bello. Sapere che c'è sempre qualcosa da scoprire. Non c'è cosa più liberatoria della verità, quando si è pronti per accoglierla. Mi fermo qui ma vado avanti dopo. |
02-05-2004, 13.49.12 | #5 | |
al di là della Porta
Data registrazione: 15-02-2004
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Re: Perche' ho paura di dirti chi sono...
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In questi giorni mi sto rendendo conto di quanto danno ho provocato e provoco alle persone che piu amo proprio per cercare di non far loro del male. Sembra un gioco di parole ma non lo e'. Mi capita spesso di mentire sulle piccole cose di tutti i giorni ed anche su quelle piu importanti, nella convinzione che, dicendo la verita' io possa ferirle o possa non essere accettata per quello che sono, magari giudicata insopportabile o troppo esigente. Mi sono anche resa conto che gli altri si sono fatti un'idea di me che e' molto diversa dalla realta' (e forse anche io non so esattamente come sono) che non ha fatto altro che creare fraintendimenti e frustrazioni. Attraverso un lungo lavoro introspettivo, che ancora non è finito, e chissà mai quando finirà, comincio a considerare gli altri come l'altra parte di me stesso, o ancora meglio le più parti di me stesso. Inizio a pensare che quando ho paura di ferire gli altri ho paura di ferire me stesso. Se si mentisce nelle "piccole cose" credo che queste piccole cose tanto piccole non siano. Se io a 18 anni nascondo a mia mamma che fumo le sigarette cos'è che temo? Non sto mica ammazzando nessuno. Se a mio padre non dico che ho paura delle ragazze quando lui a 18 anni ne cambiava una a settimana cos'altro temo? Io frequento i bimbi dai 3 ai 10 anni facendo del volontariato. Il giudizio degli adulti per loro è fondamentale. Un piccolo rimprovero fatto "male" fà provare loro sensazioni a volte devastanti. Eppure sono abilissimi nel mascherarle a se stessi e a gli altri. Io ho ripreso contatto con il bimbo che c'è in me. Sento qundo quel bimbo si sente abbandonato, non riconosciuto per il semplice fatto che gli è stato negato il permesso che so, di giocare, perchè non è stato all'altezza delle aspettative dei suoi dei terreni, gli adulti, e in particolare i genitori. sento la colpa dei litigi dei genitori convinto, di non aver fatto abbastanza per tenerli uniti. Sofferenze indicibili per bambini di 6 anni e spesso anche per "bambini" di 30 40 60 anni. Nascondere la verità, o quella che noi presumiamo tale, è vitale se non si impara a comprendere che non eravamo assolutamente colpevoli dei piccoli grandi erroiri dei nostri genitori, non eravamo colpevoli se siamo stati bersaglio di debolezze altrui, come non lo erano coloro che ci hanno sparato contro. (parlo di colpe, non di responsabilità la differenza è notevole). Spezzare queste catene che durano da generazioni, non è difficile in certi casi è quasi impossibile. Ma voglio credere che ciò sia possibile, non voglio più vedere, per citare casi estremi, Erika che massacra sua madre e suo fratellino, non voglio vedere quanta disperazione voglia di autodistruzione siano nascoste dietro quello sguardo di "cinica e lucida trentenne", come la definirono alcuni massmedia, non voglio più vedere negli occhi di Marco la morte scritta ancor molto prima dell'overdose di cocaina, o la disperazione celata negli occhi di Diego Armando che crede ancora di essere immortale. Se non sciogliamo certi nodi che ci portiamo da tenera età, o per lo meno, non impariamo a riconoscerli, avremo sempre paura di far soffrire gli altri, avremo sempre paura dei loro giudizi, avremo sempre paura di quella parte ignota a noi stessi. Con grande affetto Concludo con le tue splendide parole Citazione:
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02-05-2004, 18.03.17 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
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bella questa riflessione, io preferisco dire sempre la verità, un po' per carattere e un po' per scelta, però mi rendo conto che spesso si viene considerati quantomeno "strani" se si dice quello che si pensa, a volte si rischia di ferire involontariamente qualcuno, spesso la verità viene poi usata contro di noi. Ci vuole coraggio e non è facile.
Mi è capitato più volte ormai nell'ambito lavorativo di assistere a colloqui surreali, dove la domanda era falsa, l'unica risposta ammessa era falsa, un grande (falso) sorriso e il colloquio era finito: non riesco a adeguarmi a queste cose. A volte mi accorgo che spiazzo l'interlocutore con la mia risposta, a volte sono più saggia e riesco a tacere, a volte preferiscono fare le domande a chi si attiene al copione e dà solo risposte corrette. Quanto a dire la verità a se stessi forse questo è ancora più difficile, perchè magari inconsciamente cerchiamo di proteggerci, magari non siamo ancora pronti a vedere una verità troppo cruda. Forse ci vuole davvero un lavoro introspettivo.... |
02-05-2004, 18.54.05 | #7 |
Ospite
Data registrazione: 12-02-2004
Messaggi: 23
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Re: Re: Perche' ho paura di dirti chi sono...
[quote]Messaggio originale inviato da nicola185
Attraverso un lungo lavoro introspettivo, che ancora non è finito, e chissà mai quando finirà, comincio a considerare gli altri come l'altra parte di me stesso, o ancora meglio le più parti di me stesso. Inizio a pensare che quando ho paura di ferire gli altri ho paura di ferire me stesso. Sento qundo quel bimbo si sente abbandonato, non riconosciuto Nascondere la verità, o quella che noi presumiamo tale, è vitale se non si impara a comprendere che non eravamo assolutamente colpevoli dei piccoli grandi erroiri dei nostri genitori, non eravamo colpevoli se siamo stati bersaglio di debolezze altrui, come non lo erano coloro che ci hanno sparato contro. (parlo di colpe, non di responsabilità la differenza è notevole). Spezzare queste catene che durano da generazioni, non è difficile in certi casi è quasi impossibile. Se non sciogliamo certi nodi che ci portiamo da tenera età, o per lo meno, non impariamo a riconoscerli, avremo sempre paura di far soffrire gli altri, avremo sempre paura dei loro giudizi, avremo sempre paura di quella parte ignota a noi stessi. Con grande affetto ....Grazie Nicola della profonda riflessione...soprattutto sul fatto che in realta' la vera paura non e' quella di far soffrire gli altri, ma di far soffrire noi stessi... molto vero.... e verissime anche le tue considerazioni sui sensi di colpa infantili che inconsciamente ci trasciniamo dietro come un fardello che ostacola il nostro cammino... ho voglia di credere che queste catene, come le chiami tu possano sciogliersi o almeno allentarsi per farci vivere un'esistenza dignitosa, che dici sono una sognatrice???..... |
02-05-2004, 19.55.08 | #8 |
al di là della Porta
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x @tess@
Forse sì, forse lo sei, forse lo sono anch'io, ma vale la pena provarci. Soprattutto se si parla di noi stessi. Voglio arrivare alla fine della mia vita e potermi dire: ci ho provato fino in fondo. E comunque ne vale la pena. Nicola |
03-05-2004, 17.39.54 | #10 | |
al di là della Porta
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Citazione:
Quando mi sono ritrovato non solo ad assistere, ma anche partecipare attivamente a colloqui surreali, non nego di aver provato un certo piacere quasi perverso di far cadere i miei interlocutori in contraddizione. Una sorta di vendetta nei confronti della loro comica falsità. Piccoli piaceri della vita. Ma oggi ne preferisco degli altri.. |
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