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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
30-04-2004, 10.40.13 | #17 | |
Ospite
Data registrazione: 12-02-2004
Messaggi: 23
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Citazione:
Il modo scelto a mio avviso dipende molto dal nostro imprinting, dal nostro modello familiare.... che pero' si puo' cambiare attraverso un arduo processo di crescita e consapevolezza interiore..... Bellissima la frase che conclude il tuo post..... . Oggi personalmente ho imparato che l'inferno bisogna affrontarlo perchè i nostri demoni peggiori sono sempre comunque umani. Come me e come tutti voi. Nè più nè meno.... Credo che questo sia un messaggio molto positivo per tutti noi.... grazie.. ciao |
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30-04-2004, 21.01.20 | #18 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
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ciao Nicola, se la tossicodipendenza è l'effetto di un malessere interiore, può essere che qualcuno, dall'esterno, sia in grado di intervenire per dare aiuto a risolvere il malessere, senza finire nella dipendenza? C'è un momento in cui un incontro, una persona, la famiglia, la scuola, un medico, può consentire di evitare di imboccare la strada della droga?
Si dovrebbe essere in grado, in una società civile, di dare una mano ad un adolescente in lotta con i propri fantasmi. Ma forse sto pensando ad un mondo ideale, non a quello attuale, dove la sensibilità, che è un pregio, diventa quasi un ostacolo alla sopravvivenza. Può avere effetti positivi, come per tutte le grandi difficoltà, chi sopravvive diventa più forte e più ricco interiormente, una persona nuova migliore. un abbraccio |
30-04-2004, 22.07.44 | #19 |
al di là della Porta
Data registrazione: 15-02-2004
Messaggi: 0
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Credo che in certi casi sia molto difficile. Gli adulti a volte ci provano, ognuno con le proprie modalità. Ma metaforicamente, gli adolescenti e, ancor più i bambini, parlano ancora la lingua universale, quella che si parlava prima della costruzione della Torre di Babele. Coloro che parlano le lingue che sono venute dopo, spesso si pongono in veste di portatori di verità di insegnamenti dicendo quello che si deve e non si deve fare. Lo sforzo, invece, credo che debba essere indirizzato più verso la condivisione delle proprie difficoltà delle proprie sofferenze offrendo, magari ai giovani interlocutori, le risposte scelte caso per caso. Offrendo appunto, non imponendo. Spesso cadiamo nello stupido tranello di pensare che i bimbi o anche i ragazzini siano troppo piccoli per capire o troppo deboli per poter reggere le nostre sofferenze. Ci sono bimbi che emotivamente si fanno carico dell'intera sofferenza della loro famiglia permettendo agli altri componenti di poter decollare. Bimbi che fanno da pista da dove poter decollare. Se non ci fossero gli "idioti", come ci si potrebbe sentire intelligenti? Se non ci fossero i "cattivi", come ci si potrebbe sentire buoni? Ma spesso queste considerazioni sfuggono alla comprensione razionale proprio perchè non supportate dalla consapevolezza emotiva. Per poter aiutare gli altri, penso, Dana, che si debba, prima di ogni altra cosa, rendersi conto del nostro bisogno d'aiuto.
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01-05-2004, 01.05.32 | #20 |
al di là della Porta
Data registrazione: 15-02-2004
Messaggi: 0
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Ulteriori considerazioni
Rispetto alle cause che possono portare all’uso di sostanze ho ripescato questo passo tratto da “Storie di ordinaria follia” di Henry Charles Bukowsky. Non condivido tutto quello che c’è scritto ma tengo conto dell’anno in cui lo ha scritto (1967 quando sono nato io combinazione). Lui parla specificatamente dell’LSD ma credo che non si discosterebbe da molto, almeno in alcuni tratti se parlasse anche di altre sostanze pesanti.
“ L’LSD può pure farti a pezzi perché non è un’arena per leali impiegati delle poste. Certo, l’acido cattivo al pari di una cattiva puttana può metterti fuori gioco. Anche il gin fattincasa nella vasca da bagno ha avuto, durante il proibizionismo, i suoi bei dì. La legge crea la propria malattia in velenosi mercati neri. Ma perlopiù, i brutti “viaggi” psichedelici sono dovuti al fatto che chi vi si imbarca era già avvelenato dalla stessa società. Se un uomo ha preoccupazioni, per l’affitto, la rata della macchina, il cartellino da timbrare, mandar il figlio all’università, portar l’amante a cena in un locale carissimo, l’opinione dei vicini di casa, il bene della patria, oh mio Dio cosa farà Brenda Starr, allora una compressa di LSD lo farà, probabilmente impazzire perché,in un certo senso, è già pazzo e tira avanti solo perché è trascinato dalla corrente, sostenuto dalla routine,intontito da tutto il fracasso che l’esenta dal pensare con la propria testa,. Per un trip ci vuole uno che non sia già stato messo in gabbia, che non sia già stato inculato dalla grande Paura che, in tal modo, spinge avanti l’intera società. (opinione personale mia: una persona libera non ne sentirebbe la necessità) Purtroppo, molti uomini, sopravvalutano se stessi come liberi pensatori. Ed è un grosso sbaglio della generazione hippie, non fidarsi di nessuno oltre i 30 anni. 30 anni non vuol dire un accidenti. Molte persone vengono catturate e addomesticate già all’età di 7-8 anni. Molti giovani SEMBRANO liberi ma si tratta solo di un fatto chimico ed energetico che riguarda il corpo e non già di una realtà che riguarda lo spirito. Ho conosciuto uomini liberi nei posti più strani e a TUTTE le età (portieri di albergo, ladri di auto, benzinai) e anche alcune donne libere (infermiere o cameriere perlopiù) e di QUALSIASI età. L’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci: soprattutto perché provi un senso di benessere, quando gli sei vicino. Un viaggio psichedelico vi mostra cose non soggette ad alcuna norma. Vi mostrerà cose che non sono nei libri di testo e cose contro cui non potete sporgere querela, o reclamare in municipio. L’erba rende semplicemente più sopportabile l’attuale società. L’LSD è invece una nuova società a sé stante. Se tu sei un inserito, puoi pure rubricare l’LSD come “droga allucinogena” e lavartene le mani. Ma quel che si intende per “allucinazione” varia a seconda di dove ti trovi, ovvero del polo sul quale ti orienti. Qualsiasi cosa ti succede quando ti succede diviene realtà: sia un film, un sogno, un atto sessuale, ammazzare, venire ammazzato, o mangiare una pizza. Solo le bugie vengono imposte dopo. Quel che succede, succede. Allucinazione è solo un vocabolo, un piedistallo sociale. Quando uno muore per lui la faccenda è molto reale; per gli altri solo una disgrazia o un ingombro da levar di torno. E per questo c’è il cimitero. Quando il mondo ammetterà che TUTTE le parti rientrano nel quadro d’insieme, si potrà cominciare a sperare. Qualsiasi cosa vede l’uomo è vera. Non è mica stata portata lì da qualche forza estranea: era lì prima che lui nascesse. Non biasimatelo per il fatto che adesso lui la vede, e non date a lui la colpa se diventa matto solo perché maestri sacerdoti non furono abbastanza saggi da insegnargli che l’esplorazione della realtà non ha mai termine, e che siamo degli ******* a limitarci all’abbicì del mondo. Non è l’LSD la causa del brutto viaggio: ma tua madre, il governo, la ragazza di rimpetto, il gelataio dalle mani sudicie, lo studio imposto controvoglia dell’algebra o dello spagnolo, la puzza di un cesso del 1926, un uomo dal naso troppo lungo quando a te t’hanno detto che i nasoni sono brutti; sono stati i lassativi, la causa, è stata la brigata Abramo Lincoln, la pubblicità della margarina, la faccia di Roosevelt, sono state le caramelle al limone, è stato lavorare per 10 anni in una fabbrica e venirne licenziato perché sei arrivato in ritardo di 5 minuti, è stato per via di quel fregnone che ti insegnava la storia in quinta elementare, è stato per via del tuo cane investito da un auto e nessuno ti fà da testimonio, è stato per via di tante cose la cui lista verrebbe lunga 5 Km. Un brutto viaggio? Tutto questo paese, tutto il mondo sta compiendo un brutto viaggio, amico mio, ma a te t’arrestano per aver ingoiato una compressa.” |