Vivi!
Data registrazione: 28-10-2003
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Tutte queste discussioni sullo stesso argomento.......non capisco : non si poteva postare nella stessa discuddisone?...mah...
Allora, supponendo, in quanto non si può avere la certezza di quale sia il fine che ha spinto all'azione, che l'Italia si trova in guerra, come dici tu, per volere Usa, il suo fine, non implica in maniera assoluta un'eventuale apporto positivo all'odierna situazione. Se volgiamo criticare l'ipotesi che l'Italia sia in guerra solo per volere Usa o per motivi simili, quali, economici ecc..., allora dobbiamo limitarci a criticare il fine che ha spinto all'azione; però, dal momento che l'azione determina conseguenze non solo al fine, e questo è facilmente intuibile, la critica limitata a tale fine è parziale e non costruttiva in quanto non tiene conto di eventuali conseguenze al mezzo, intuibili. Se siamo in guerra per volere Usa o per motivi economici, questi input possono essere criticati e io sono a favore di questa critica. Questi input, utilizzano il mezzo della guerra e per il consenso popolare il fine dell'aiuto umanitario. Ora, considerando queste certezze, limitare la criutica al perchè si è in guerra, è assurdo. Per avere vagamente l'idea se questa guerra sia giusta o meno, bisogna considerare le eventuali conseguenze prevedibili. Ora, la guerra e la conseguente morte di alcuni partecipanti, è ripudiata da tutti gli individui di una certa cultura, ma limitarsi a questo è ancora sbagliato, perchè significherebbe escludere a priori l'utilizzo della guerra, a prescindere dalle sue conseguenze, negative e positive. Ora, questa critica a priori e l'attuazione di questa ideologia, implica il non-intervento, l'azione del non-agire, a meno che non si abbiano validi mezzi che potrebbero risolvere questa situazione disastrosa. L'agire segliendo il non-agire, è si un agire nella non-violenza, ma la sua conseguenza intuibile sarebbe una sorta di indifferenza, in quanto si ripudia la guerrra, si ripudia quanto succede, ma allo stesso tempo non si fa niente per impedire ciò che si ripudia, solo per non utilizzare il mezzo guerra. Da qui nacse l'esigenza, per una critica sensata e costruttiva, di trovare soluzioni alternative, se ci sono, senza escudere a priori ciò che si conosce, come la guerra, ma valutando anche questa e le sue possibili conseguenze.
Facile è dire : "La guerra è un'inguistizia sempre e comunque e sempre e comunque non va applicata in quanto non mai ha risvolti positivi a fini umanitari, ma è solo causa di morte".
Qust'affermazione, con tutte le sue assolutizzazioni, in mancanza di altre soluzioni, è il non-agire, l'indifferenza, il lasciare tutto come stà, abbandonare il popolo iracheno nelle mani di coloro che lo vogliono sotto il loro controllo attraverso la guerra : questa è la prima ingiustizia umanitaria; il fatto di negare a priori che a volte il fine può giustificare i mezzi; non può essere accetttata una cosa del genere.
Non so più come spiegare questo concetto, ma quello che più mi fa male, è che non viene neanche preso in considerazione, forse per paura......ogni volta che ho cercato di spiegare questo concetto, giusto o sbagliato che sia, non è stata mai dimostrata la sua veridicità, ma semplicemente, non è stato considerato nella critica a quanto detto.
Questo atteggiamento a mio parere è pura auto-illusione, è volere a tutti i costi non considerare la possibilità che il fine potrebbe giustificare i mezzi, è l'accettazione di una verità assoluta e quindi non reale e non veritiera, senza considerare che tutto è in continuo cambiamento.
Ora, le possibili critiche al mio post, considerando quanto successo nelle altre discussioni, saranno :
- critica fondata su giudizi a priori
- critica che si riferisce ad altre situazioni, come per esempio la risposta che riportava l'esempio di Ghandi sulla non-violenza;
- critica che non tiene conto di tutto quanto da me postato;
In alternativa a queste critiche e già postate, ci potrebbe essere:
- il rifiuto di intervento a questa discussione;
- la distorzione della discussione su argomenti che non portano soluzioni a quanto proposto nella stessa;
- la considerazione di quanto ho postato e una critica razionale di quanto ho esposto;
- ecc...
Spero vivamente che seguiranno altri post e che siano indirizzti a valutare quanto postato e a cercare una soluzione al problema nella razionalità e quindi nella cosiderazione della "circostanza", della situazioe attuale.
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