quando non se ne può più di noi... basta chiudere un attimo gli okki... e ti rendi conto che il mondo è pieno di ...altri!!

ossia... spesso ci concentriamo talmente su di noi, in quanto persone singole, in quanto bisognose di ...in quanto mancanti di... in quanto nessuno ci capisce etc etc etc... e non ci rendiamo conto che forse in quel momento qualcun altro ha bisogno di noi e noi non ci siamo perchè molto e forse troppo presi da noi stessi..

a me è capitato... e quando mi sono accorta di chi mi stava "chiamando"... beh cara Dd... nun ce crederai, ma qualcosa è cambiato..soprattutto... ho cominciato ad Agire!!

un baciotto!!

scusa la mia sempre troppa semplicità nel dire le cose...
ma so montanara... co le scarpe grosse... e cervello fine... o troppo poco fine... nun me ricordo er detto!!!

Certo che siete forti!!! Anche volendo..diviene impossibile non sorridere leggendo ciò che le vostre menti partoriscono....

Che dire... la mia esistenza è un'altalenar continuo di frenesia e smussamento, tra languide ricadute e vertigginose risalite, mi dimeno alla ricerca di un vivere che sia degno d'esser definito tale....

Chi da me rifugge... ne più mai dell'onore e del calor della favella... sarà degno...

Chi soggiunge, intrepido e vago... bussi lentamente, ed un sussurro di vento aprirà lo spiraglio...

Allora sia questa la soluzion remota alla quale il solingo ricercator anela?

Non vi è modo di dar e negar risposta, solo attendendo e predisponendo i suppellettili a ragion veduta... l'esito di tal domanda..giungerà quale editto.

Se il naufragar ti è dolce in questo mare.... allora sia esso ragion di vita, poiché nulla è più gaio del dolce e languido sentire...
Nulla ha più valore del cercar senza porre freno... ed il mare, è sì tanto vasto.....

Buona giornata

Cara Deirdre,
mi dispiace tantissimo di non aver letto il tuo messaggio in tempo per risponderti quando ti serviva.
Non ho dimenticato il tuo 'invito' al forum quando stavo cercando di uscire da un periodo nero; è anche grazie al tuo messaggio ed hai tuoi scritti sul forum che sono stata meglio.
Scritti dove ne vieni fuori come una persona completa -con 'dignitosa completezza'- forse più 'tangibile' di altri che paiono,a volte, 'asetticamente illuminati' o 'parzialmente' presenti ( anch'io -a volte- mi ritrovo in questa 'categoria' forse solo per paura che i fantasmi che a volte mi assalgono e che combatto in privato, possano nel 'renderli pubblici' ritornare in vita più forti; o forse perché temo che un commento troppo affrettato o superficiale possa 'svuotandomi' farmi sentire un'idiota!!...Cose del tipo..' Stai male?! Ma va là che ti fai problemi INESISTENTI..Tutto passa COL TEMPO ..' e stronzate simili.. Amen! ).
Io ho notato che i miei malesseri spesso sono causati e resi ingestibili dal tentativo di condividere con persone che seguono un percorso diverso dal mio.
Il periodo ‘nero’ di cui parlavo, in cui ho deciso di porre la parola ‘fine’ ad un rapporto che Amore -su ‘quella’ strada-mai sarebbe stato, ero purtoppo ‘forzatamente’ sola e le uniche persone con le quali mi capitava di rapportarmi erano decisamente troppo diverse da me (a livello profondo/come indirizzo di vita).
Parlare con loro dei miei disagi, della mia sofferenza, il più delle volte aveva solo il potere di ‘svuotarmi’ ancora di più.
Così se prima ero infelice ma ’con i miei credo’, dopo restavo infelice e ‘svuotata’ poiché le cose per cui davo l’anima per loro non erano che ’cose in più della vita‘ , mentre per me sono ed erano il centro stesso della mia vita.
Ho compreso che chiedere solidarietà o cercare di condividere la propria anima con amici che vivono basando la loro vita su punti e princìpi -a livello pratico- molto distanti dai miei, non fa altro che farmi sentire nella migliore delle ipotesi più smarrita e nella peggiore, impoverirmi.
Soprattutto col tempo questi rapporti ti minano dentro corrodendo -impercettibilmente ,a poco a poco- tutto quello in cui credevi, quello per cui ti sei battuta e ciò che hai costruito attraverso la privazione del valore in loro stesse insito, poiché da loro non ‘riconosciuto‘ veramente (se non a parole) !
Personalmente non mi frega di essere ‘fisicamente’ in compagnia ,lo voglio essere con lo ‘spirito’con tutta me stessa.
Il ‘suicidio lento’ di cui parli lo conosco sulla mia pelle e sono sicura che sia l’atto di ‘corrosione’ messo in moto da tempo e tempo a nostra insaputa cosciente dal ‘reggere’ un confronto che confronto non è ,poiché privato dell’atto più puro della profonda condivisione.
C’era un bellissimo film vecchio -in bianco e nero- dove un prete in gamba -un prete ‘comunista’ nel periodo della pazzia nazi-fascista- (n.b. :Non sono cattolica o altro, ma forse questo l’avrai già capito!) dice, parlando del ’male’ :
“..Perché voi credete che il diavolo sia quell’essere tanto stupido dipinto dappertutto con le due corna, il codino ed il forcone..??! No, scordatevi questo travestimento !! Lui attende il momento giusto, agisce subdolamente e lentamente privandoci -a poco, a poco- del valore di tutto ciò in cui abbiamo creduto, tutto ciò per cui abbiamo combattuto e lottato. Ma non pensate possa vincere poiché alla fine dovrà perire a causa della sua stessa essenza, di propria mano ! “ .

Un’ abbraccio!
Gyta

Cara Deirdre,

secondo me il prossimo ci è vicino nella misura in cui ci conosce, conosce il nostro carattere, il nostro vero IO e noi conosciamo lui.

Chi non mi conosce, ad esempio, non sa che può essermi vicino se sapesse apprezzare la mia creatività, la mia sensibilità e la profondità dei miei sentimenti; se fosse consapevole della mia mutevolezza d'umore e se mostrasse spesso il suo affetto; se sapesse che le critiche possono farmi nascere un sentimento di vergogna o imbarazzo; se sapesse rallegrarmi quando lo desidero realmente; se sapesse comprendere il mio bisogno di analizzare ed esprimere i miei sentimenti.

Abbiamo tutti bisogno di un sostegno e nel mio caso, ad esempio, mi piacerebbe che mi aiutassero a sentirmi a mio agio in modo da poter esprimere liberamente i miei sentimenti e le mie emozioni; che comprendessero il mio bisogno di indipendenza ed autonomia; che mi incoraggiassero a godermi il presente e ad essere creativo ecc.....

Con questo voglio sottolineare quanto è importante che qualcuno ci conosca realmente e quanto possiamo essere utili agli altri se solo si lasciassero conoscere.

Bacioni e sii serena
Artista

P.S.
spero l'esempio su di me possa esserti utile

Caro Artista, tu hai ragione, un tempo scrissi qualcosa che riguardava l'argomento, se non ricordo male... parlava della necessità di trovare conferme ed appoggio nel prossimo. La solitudine...è qualcosa di meraviglioso se vista in un ottica d'introspezione, ma deprimente se diviene stile di vita.



Grazie anche a Gyta..sempre dolce dolce...

Non ho una risposta Deidre... o meglio... credo che la risposta in fondo tu la conosca. Dobbiamo contare sulle nostre forze, su noi stessi, non sugli altri. Può sembrare brutale, ma è così. Purtroppo spesso le persone non hanno intenzione di abbandonarci, semplicemente seguono la loro strada... al momento è difficile da capire, vi è chi ci accompagna per un pezzo di strada e poi le vie si dividono

Tu scrivi:

"Le ipotesi di fallimento, sono molte... e da qui, la paura che incatena i piedi alla terra ed impedisce di riprendere il volo"

Spesso è anche poca volontà, non darsi da fare perché quasi crediamo non ne valga la pena.

Siamo troppo condizionati dagli altri, dal loro giudizio... io è una vita che lo sono, che entro in crisi quando non arriva la parola carina, quando sembra che "mi dimentichino", ma a un certo punto devo dire basta: basta a questa dipendenza psicologica, che mi mette nelle mani di un altro, l'amica o l'amico, che comunque a volte non si rende conto che mi fa del male o che non mi comprende. Spesso abbiamo vergogna a chiedere (conforto, compagnia, etc.), a proporci, aspettiamo gli altri... io è 33 anni che lo faccio.
Ma ormai penso che non abbia senso
Sono momenti che passano: solitudine, amarezza, sconforto, rabbia, confusione... poi però puoi trovare un interesse, qualcosa di tuo, un tuo spazio (come dice il mio psicologo di terapia di gruppo)... ognuno dovrebbe avere un proprio centro, un punto fermo.

Dice bene Gyta:

"Personalmente non mi frega di essere ‘fisicamente’ in compagnia ,lo voglio essere con lo ‘spirito’con tutta me stessa."

Ciao
Sissi

Se così fosse... non mi prenderei neppure la briga di pormi il quesito...

Be' cara Deidre... prima o poi tocca a tutti.
Mi spiego: anche io a un post intitolato "l'invidia" mi sono dovuta leggere la risposta di qualcuno che mi ha detto che chi vede che non riesce dove riescono gli altri in fondo non considera il fatto che gli altri si impegnano per ottenere ciò che vogliono, e che quindi la mia sarebbe stata mancanza di volontà. Inoltre mi è stato risposto che l'invIDIA è UNA BRUTTA BESTIA, E CHE EVIDENTEMENTE CHI INVIDIA CHI è MEGLIO DI NOI E RIESCE MEGLIO (COME HO CONFESSATO DI FARE IO) evidentemente è una persona che non vuole veramente determinate cose... parole dure... ma io me le son sorbite senza fiatare --
Se vuoi rileggiti il post
Scusa tanto se ho ferito la tua sensibilità
Ciao

Ma io non sono affatto ferita...ho solo dato risposta... la più logica che ha fatto capolino nella mente. Ma perché ti alteri? bha...

Che devo dire..mi dispiace per le risposte che hai ottenuto... ma che cosa hanno a che fare con il mio dubbio o il mio dilemma?

provo a farti capire, se per me non fosse importante quest'aspetto, non avesse valore o come tu dici... pensassi non ne valesse la pena... non mi porrei neppure il dubbio di come risolvere..lascerei correre e basta...
Spero di essermi spiegata...
ciao