Rodi (come Moni) non ha torto ma, la sua proposta implica comunque una forma di distacco dal pensiero preponderante e questo genera automaticamente ulteriore stress poiché, vero, che l'astenersi dal rimuginare e prendere tempo, è qualcosa di utile..ma anche vero è..che rimandare qualcosa d'urgente significa (a mio avviso) scappare..e, per quanto inebetita da me stessa, non sono solita fuggire da ciò che mi crea dilemmi.
Sarpina sostiene l'azione immediata quale sola ipotesi di non trauma, per lo meno, diciamo che io vedo quanto scritto sotto una forma o stile "meglio prevenire che curare".... valida ipotesi pure questa ma, come citato... ho il bruttissimo vizio di trasporre l'ordine dei fattori per provarne la veridicità almeno apparente... prima di emettere qualsivoglia sentenza che induca alla mutazione. Difficile abbandonare un'abitudine, in fondo, amata e coccolata.
Joker... bhe, tu sei solito essere impulsivo..ma ora ti chiedo.. quante volte le tue scelte repentine hanno idotto sulla via errata o, per lo meno, non confacente alla forma pensiero elaborata quale presunta ipotesi di soluzione?
L'istinto aiuta..e..in fondo, troppo spesso ho dato spessore a quest'aspetto, tanto da rimanerne io stessa inglobata.
le persone cambiano, è vero, ma ogni mutamento va ad intaccare l'altrui solidità... che si fa allora?