Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Psicologia
Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze


Vecchio 13-10-2003, 21.52.01   #1
crazy
M'illumino d'immenso.
 
L'avatar di crazy
 
Data registrazione: 08-11-2002
Messaggi: 36
gira e rigira...parlo sempre delle stesse cose...

e per l'ennesima volta...riapro un gran dialogo sul SUICIDIO!
ebbene si...vi nausererò x l'ultima volta... vi prometto che sarà il mio primo e ultimo post sull'argomento.
Allora...Emile Durkheim, filosofo della metà dell'800', vide che non c'era nessuna correlazione tra suicidi e malattie mentali:le regioni dove il tasso di suicidio era più elevato non erano quelle dove c'erano più malattie mentali. con lo stesso sistema statistico escluse il clima, il territorio, le condizioni geografiche e la razza.ma allora..qual'era la soluzione?

per Durkheim il suicidio diviene più probabile quando l'individuo è poco integrato nel tessuto sociale, se è svincolato dagli altri, se ha pochi legami con la società che lo circonda. quando questo si realizza in grado estremo Durkheim parla di "anomia" seguita poi dall'atto drastico.

ripensando a questa teoria sono arrivata ad accettarla pienamente anche tenendo presente alcuni esempi sembre basati sulla statistica...come il fatto che il suicidio è meno presente tra gli ebrei che tra i cattolici e meno tra i cattolici che tra i protestanti .la comunità ebraice è fortemente coesa, i singoli sono inseriti in un fitto tessuto sociale. la cattolica è intermedia, la protestante è la meno unita.
inoltre in occasione di una guerra, di crisi economiche, i suicidi non aumentano come ci si potrebbe aspettare, ma le persone sono più integrate che di norma.
che ne pensate?

baci baci
crazy is offline  
Vecchio 14-10-2003, 01.01.57   #2
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Ciao, quello che riporti di Durkheim mi sembra ragionevole: più sono i legami, più sei "legato", più qualcosa ti trattiene, ti rende "nodo", punto d'incontro di relazioni Tu-Altro;
ed è più difficile annullarsi se si è parte di qualcosa, che se non si è parte di nulla.

Certo resta sempre la possibilità che la relazione esista, ma il suicida non la senta, non le conferisca importanza...ma forse qui siamo più nella patologia.

Citazione:
il suicidio è meno presente tra gli ebrei che tra i cattolici e meno tra i cattolici che tra i protestanti .la comunità ebraice è fortemente coesa, i singoli sono inseriti in un fitto tessuto sociale. la cattolica è intermedia, la protestante è la meno unita


Ora, io non conosco per nulla queste religioni che citi, ma in generale direi che facilmente il suicidio è più raro nelle comunità di credenti in un'aldilà, dove il presente terreno è terra di passaggio e di prova, o comunque che ritengono la vita Dono Sacro.

Una comunità coesa rende poi maggiormente accettata la Verità, la Fede, e maggiormente temuta la punizione.
Semplificando molto la cosa...


Citazione:
inoltre in occasione di una guerra, di crisi economiche, i suicidi non aumentano come ci si potrebbe aspettare, ma le persone sono più integrate che di norma


Perchè la necessità primordiale di unione ("che fa la forza") è più sentita in situazioni ambientali che minacciano pesantemente l'intera comunità, e conseguentemente la teoria coesioneSociale-minoreSuicidio ne risulta avvalorata?

...ci può stare.


Ma, una domanda: la mancanza di integrazione sociale non è già di per se sintomo di un disagio (se non necessariamente di una patologia)?

E anche, l'uomo è un animale sociale: laddove siano gravemente carenti le relazioni e i contatti umani, questo non può procurare disagio, e portare alle estreme conseguenze?

Società alienata, o incapacità individuale di integrazione?


P.S. : ...ho solo voluto "sverginare" questo forum che mi sembra interessante, ma è tardi, ho sonno e forse ho scritto in modo poco comprensibile....good night!
r.rubin is offline  
Vecchio 14-10-2003, 07.21.07   #3
artista
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-05-2003
Messaggi: 91
Io invece penso che il suicidio riguardi più un'aspetto caratteriale con l'aggiunta di una mancata capacità e/o possibilità di di raggiungere una certa consapevolezza e crescita personale nonchè di maturazione del proprio carattere.

Purtroppo sono di fretta anche oggi ma mi riprometto di riportare degli esempi di caratteri psicologici (non sani) inclini al suicidio.


Artista
artista is offline  
Vecchio 14-10-2003, 12.48.44   #4
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Citazione:
Io invece penso che il suicidio riguardi più un'aspetto caratteriale con l'aggiunta di una mancata capacità e/o possibilità di di raggiungere una certa consapevolezza e crescita personale nonchè di maturazione del proprio carattere.


Una persona in armonia con se stessa...quindi con l'esistenza.

E anche forza, capacità innate, resistenza alle tempeste della vita.
C'è chi è più e chi è meno in grado di farvi fronte.

Intendevi questo Artista?
r.rubin is offline  
Vecchio 15-10-2003, 08.31.38   #5
artista
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-05-2003
Messaggi: 91
Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
Una persona in armonia con se stessa...quindi con l'esistenza.

E anche forza, capacità innate, resistenza alle tempeste della vita.
C'è chi è più e chi è meno in grado di farvi fronte.

Intendevi questo Artista?

Intendevo dire che è anche il carattere psicologico che può rendere inclini al suicidio; ad esempio il tipo insoddisfatto e rabbioso nei confronti della vita così come è, che nulla lo soddisfa e respinge ogni tipo di aiuto e che è anche instabile di sentimenti ecc.... oppure l'altro tipo: ambivalente, disimpegnato, che rimanda ogni decisione e si trattiene da ogni azione; obbedienza o ribellione all'autorità; che vede ovunque possibili cause di paura ecc.... o un'altro tipo ancora che si è cotruito un'immagine e che, per motivi diversi, questa gli viene distrutta.

Intendevo il suicidio collegato a certi tipi di carattere psicologico.

Ciao
Artista
artista is offline  
Vecchio 15-10-2003, 09.03.05   #6
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
adesso non ho molto tempo ma mi riprometto di rispondere al piu presto su questo argomento
bomber is offline  
Vecchio 15-10-2003, 12.47.32   #7
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Citazione:
ad esempio il tipo insoddisfatto e rabbioso nei confronti della vita così come è, che nulla lo soddisfa e respinge ogni tipo di aiuto e che è anche instabile di sentimenti ecc.... oppure l'altro tipo: ambivalente, disimpegnato, che rimanda ogni decisione e si trattiene da ogni azione;
Citazione:
; che vede ovunque possibili cause di paura ecc....


...caratteri psicologici, questi, che comunque si discostano dal carattere medio equilibrato che rende possibili e fruttuosi i rapporti interpersonali.

Quindi un collegamento all'aggregazione sociale come abbraccio che protegge dall'ultima definitiva caduta resta.



Citazione:
obbedienza o ribellione all'autorità


questo invece mi incuriosisce e non ne comprendo la relazione con un possibile suicidio...


Ciao
r.rubin is offline  
Vecchio 15-10-2003, 19.26.49   #8
artista
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-05-2003
Messaggi: 91
PER RUBIN


Credo che Crazy si riferisca ad un carattere sociale mentre io mi riferisco ai caratteri psicologici di singoli individui.

Poi risponderò ai tuoi quesiti.

Ciao
artista is offline  
Vecchio 15-10-2003, 20.12.28   #9
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Io mi riferivo invece alla catena individuo-società.

Una società può essere fortemente coesa e qualche individuo non integrato.
E l'integrazione sociale di un individuo dipende anche dalle sue peculiarità caratteriali.

Situazioni difficili capitano a tutti; c'è chi riesce ad affrontarle meglio e chi meno.

Se poi l'individuo in una situazione particolarmente difficile si trova ad essere anche privo di un sostegno, ad essere solo, la situazione può precipitare più facilmente.


Ciao
r.rubin is offline  
Vecchio 16-10-2003, 12.49.22   #10
artista
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-05-2003
Messaggi: 91
PER RUBIN


Voglio farti un esempio di suicidio da parte di una persona bene integrata nella società, di spicco, di successo: "Raul Gardini", eppure si suicidò... perchè? Questo suicidio è da leggere in chiave psicologica e strettamente personale anzichè in chiave psicologica-sociale, secondo me, naturalmente.

Ciao
Artista
artista is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it