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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 21-02-2015, 06.10.14   #1
acquario69
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Social Network: solitudine o aggregazione?

oggi ho ascoltato,scaricando il podcast un programma sui radio 3 (tutta la citta ne parla) che parlavano di Social Network.

http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/p...f34abc498.html

così riflettevo su questo fenomeno,di come ha cambiato la vita delle persone,dei suoi lati positivi (oggi sto qui a scriverne,magari scambiando opinioni,per una maggiore comprensione) e negativi,che mi sembra altrettanto palese ci siano.

io appartengo a una generazione,"un po di mezzo" dove da giovanissimi non esistevano nemmeno i cellulari e forse a differenza delle generazioni succedute,vi e' stato un cambiamento radicale da tutti i punti di vista e anche dalle relazioni sociali e forse in primis con la relazione con noi stessi

ad ogni modo sento di esprimere il mio pensiero sull'argomento dicendo che se da una parte e' aumentato il numero dei "contatti" che posso istaurare attraverso internet,o che magari posso ritrovare persone di vecchia data con molta più facilita,credo pure che se ne e' persa anche la qualità…
nel mio caso personale,posso dire di aver vissuto emozioni che oggi difficilmente possono ripresentarsi,emozioni vissute e non pseudo vissute come penso sia più frequente adesso.
pseudo vissute perché secondo me,quello che viene proprio a mancare e' il contatto "epidermico",siamo in fondo quanto mai isolati,nell'illusione di sentirci più uniti? ,e non solo tra persone ma col mondo inteso come relazione esterna,ossia di apertura e non chiusura.

se su internet posso anche andare in luoghi virtuali,in "spazi" condivisi,questi a mio avviso hanno preso il posto dei spazi fisici,luoghi concreti,dove ce la luce del giorno o il buio della notte,il vento,i rumori,o lo stesso silenzio,ben diverso pero dal silenzio di uno schermo..la stessa dimensione del tempo che scorre,che lo sentiamo scorrere,nelle diverse sfumature,le emozioni diverse che possono emergere da questo scambio col mondo reale..
mi viene in mente come nei social network tutti sembrerebbero voler esternare a qualsiasi costo,sorrisi,commenti,condivi sioni sul proprio vissuto,cosa che al contrario non riesco più a vedere se mi faccio una semplice passeggiata per strada..

giorni fa ero alla stazione di un treno e su dieci persone ne vedevo almeno otto che avevano in mano un cellulare..ovviamente ognuno concentrato sul piccolo video di pochi cm…secondo me immagine questa di una solitudine che si contrappone a quanto descritto sopra, e pensavo pure che tali persone perdevano di fatto la vita reale che era loro tutto intorno,ad esempio di un "orizzonte" visivo ben più largo di quei pochi centimetri…un autentica chiusura al mondo,secondo me.
e cosa pensare poi di tale atteggiamento che mano a mano viene ripreso in noi e senza tanto accorgersene,come abitudine e normalità?….siamo poi capaci,dopo un tale assuefamento di relazionarci di nuovo al mondo?
non vi e' in questo il rischio di scambiare per vero cio che di reale,cioè "vivo" non lo sia più di fatto?
questo naturalmente e' quello che avrei constatato e non voglio dire che queste sensazioni siano di tutti pero il dubbio che sia qualcosa che non avverto solo io mi viene.

Ultima modifica di acquario69 : 21-02-2015 alle ore 07.23.43.
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Vecchio 21-02-2015, 08.16.10   #2
CVC
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Riferimento: Social Network: solitudine o aggregazione?

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Originalmente inviato da acquario69
oggi ho ascoltato,scaricando il podcast un programma sui radio 3 (tutta la citta ne parla) che parlavano di Social Network.

http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/p...f34abc498.html

così riflettevo su questo fenomeno,di come ha cambiato la vita delle persone,dei suoi lati positivi (oggi sto qui a scriverne,magari scambiando opinioni,per una maggiore comprensione) e negativi,che mi sembra altrettanto palese ci siano.

io appartengo a una generazione,"un po di mezzo" dove da giovanissimi non esistevano nemmeno i cellulari e forse a differenza delle generazioni succedute,vi e' stato un cambiamento radicale da tutti i punti di vista e anche dalle relazioni sociali e forse in primis con la relazione con noi stessi

ad ogni modo sento di esprimere il mio pensiero sull'argomento dicendo che se da una parte e' aumentato il numero dei "contatti" che posso istaurare attraverso internet,o che magari posso ritrovare persone di vecchia data con molta più facilita,credo pure che se ne e' persa anche la qualità…
nel mio caso personale,posso dire di aver vissuto emozioni che oggi difficilmente possono ripresentarsi,emozioni vissute e non pseudo vissute come penso sia più frequente adesso.
pseudo vissute perché secondo me,quello che viene proprio a mancare e' il contatto "epidermico",siamo in fondo quanto mai isolati,nell'illusione di sentirci più uniti? ,e non solo tra persone ma col mondo inteso come relazione esterna,ossia di apertura e non chiusura.

se su internet posso anche andare in luoghi virtuali,in "spazi" condivisi,questi a mio avviso hanno preso il posto dei spazi fisici,luoghi concreti,dove ce la luce del giorno o il buio della notte,il vento,i rumori,o lo stesso silenzio,ben diverso pero dal silenzio di uno schermo..la stessa dimensione del tempo che scorre,che lo sentiamo scorrere,nelle diverse sfumature,le emozioni diverse che possono emergere da questo scambio col mondo reale..
mi viene in mente come nei social network tutti sembrerebbero voler esternare a qualsiasi costo,sorrisi,commenti,condivi sioni sul proprio vissuto,cosa che al contrario non riesco più a vedere se mi faccio una semplice passeggiata per strada..

giorni fa ero alla stazione di un treno e su dieci persone ne vedevo almeno otto che avevano in mano un cellulare..ovviamente ognuno concentrato sul piccolo video di pochi cm…secondo me immagine questa di una solitudine che si contrappone a quanto descritto sopra, e pensavo pure che tali persone perdevano di fatto la vita reale che era loro tutto intorno,ad esempio di un "orizzonte" visivo ben più largo di quei pochi centimetri…un autentica chiusura al mondo,secondo me.
e cosa pensare poi di tale atteggiamento che mano a mano viene ripreso in noi e senza tanto accorgersene,come abitudine e normalità?….siamo poi capaci,dopo un tale assuefamento di relazionarci di nuovo al mondo?
non vi e' in questo il rischio di scambiare per vero cio che di reale,cioè "vivo" non lo sia più di fatto?
questo naturalmente e' quello che avrei constatato e non voglio dire che queste sensazioni siano di tutti pero il dubbio che sia qualcosa che non avverto solo io mi viene.
Io credo che i social, di cui io me ne guardo come il diavolo se ne guarda dell'acqua santa, siano un tipico esempio di dove può condurre la pigrizia mentale. Le velleità del mezzo tecnologico portano a pensare che si possa ottenere tutto senza sforzo: avere un sacco di amici senza uscire di casa, essere sempre protagonisti senza muovere un dito, immortalarsi in un selfie come se ogni istante della vita sia un evento storico, fingere di conoscere le persone dai chiacchiericci e da quattro file multimediali. E' il trionfo della banalità, è la mediocrità dipinta con i colori dell'attrattiva e della suggestione scontata e stucchevole, l'applicazione delle quattro regole per fare bella figura buone per tutte le occasioni.
Senza dire che è anche il trionfo dell'irresponsabilità, basti vedere quanti nell'imprudenza di affidare la propria sfera personale ai social ci hanno rimesso soldi o il posto di lavoro o peggio.
CVC is offline  
Vecchio 22-02-2015, 11.34.49   #3
paul11
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Riferimento: Social Network: solitudine o aggregazione?

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oggi ho ascoltato,scaricando il podcast un programma sui radio 3 (tutta la citta ne parla) che parlavano di Social Network.

http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/p...f34abc498.html

così riflettevo su questo fenomeno,di come ha cambiato la vita delle persone,dei suoi lati positivi (oggi sto qui a scriverne,magari scambiando opinioni,per una maggiore comprensione) e negativi,che mi sembra altrettanto palese ci siano.

io appartengo a una generazione,"un po di mezzo" dove da giovanissimi non esistevano nemmeno i cellulari e forse a differenza delle generazioni succedute,vi e' stato un cambiamento radicale da tutti i punti di vista e anche dalle relazioni sociali e forse in primis con la relazione con noi stessi

ad ogni modo sento di esprimere il mio pensiero sull'argomento dicendo che se da una parte e' aumentato il numero dei "contatti" che posso istaurare attraverso internet,o che magari posso ritrovare persone di vecchia data con molta più facilita,credo pure che se ne e' persa anche la qualità…
nel mio caso personale,posso dire di aver vissuto emozioni che oggi difficilmente possono ripresentarsi,emozioni vissute e non pseudo vissute come penso sia più frequente adesso.
pseudo vissute perché secondo me,quello che viene proprio a mancare e' il contatto "epidermico",siamo in fondo quanto mai isolati,nell'illusione di sentirci più uniti? ,e non solo tra persone ma col mondo inteso come relazione esterna,ossia di apertura e non chiusura.

se su internet posso anche andare in luoghi virtuali,in "spazi" condivisi,questi a mio avviso hanno preso il posto dei spazi fisici,luoghi concreti,dove ce la luce del giorno o il buio della notte,il vento,i rumori,o lo stesso silenzio,ben diverso pero dal silenzio di uno schermo..la stessa dimensione del tempo che scorre,che lo sentiamo scorrere,nelle diverse sfumature,le emozioni diverse che possono emergere da questo scambio col mondo reale..
mi viene in mente come nei social network tutti sembrerebbero voler esternare a qualsiasi costo,sorrisi,commenti,condivi sioni sul proprio vissuto,cosa che al contrario non riesco più a vedere se mi faccio una semplice passeggiata per strada..

giorni fa ero alla stazione di un treno e su dieci persone ne vedevo almeno otto che avevano in mano un cellulare..ovviamente ognuno concentrato sul piccolo video di pochi cm…secondo me immagine questa di una solitudine che si contrappone a quanto descritto sopra, e pensavo pure che tali persone perdevano di fatto la vita reale che era loro tutto intorno,ad esempio di un "orizzonte" visivo ben più largo di quei pochi centimetri…un autentica chiusura al mondo,secondo me.
e cosa pensare poi di tale atteggiamento che mano a mano viene ripreso in noi e senza tanto accorgersene,come abitudine e normalità?….siamo poi capaci,dopo un tale assuefamento di relazionarci di nuovo al mondo?
non vi e' in questo il rischio di scambiare per vero cio che di reale,cioè "vivo" non lo sia più di fatto?
questo naturalmente e' quello che avrei constatato e non voglio dire che queste sensazioni siano di tutti pero il dubbio che sia qualcosa che non avverto solo io mi viene.

Ciao acquario69.
Sono aggregazioni di solitudini.
La colpa non è il mezzo, i social network, perchè offrono possibilità sempre più potenti se sapientemente utilizzate. Adatto che conosco qualcuno che è "malato" che dai baci abbracci passano agli insulti e litigi,sommariamente dico quel che penso:
1) generazioni di adulti fiisicamente ma bambini mentalmente mai cresciuti con la sindrome di "Petere Pan";
2) spesso si trovano anche "vis a vis" se sono dello stesso luogo,ma altrettanto spesso continuano il rapporto effimero, c'è chi cerca sesso, ma soprattutto sono annoiati della vita;
3) vale il concetto di psicologia di massa, cioè l'individuo sparisce per diventare branco e quindi vale la legge del branco che è sempre più stupida di quella individuale;

E' il sintomo di malessere familiare come luogo educativo inteso affetto e concetti formativi.
E' il sintomo di malessere sociale della "noia" e paranoia esistenziale, della piattezza e mediocrità quotidiana.

Ma se sapientemente utilizzato il social network è il luogo per ritrovarsi, informarsi e non dove portare la propria melliflua ed effimera inconsistenza umana.


Non appartengo a coloro che ritengono che gli ambienti siano fondamentali a determinarci come umani nei domini psichici, spirituali o fisici. L'uomo è quello da sempre. Gli ambienti offrono occasioni e sicuramente possono condizionare ,ma non fino a quello che in realtà per natura siamo. Non è quindi il social network a istupidire l'uomo, ma l'uomo ,come al solito che cerca luoghi stupidi perchè si sente tale. E' il "malato" che cerca la malattia.
Mai l'umanità come oggi, ha occasioni, di sesso, droga e quant'altro.
C'è chi cerca lì se stesso e chi lo rifugge.
paul11 is offline  
Vecchio 22-02-2015, 17.21.14   #4
sym.zx
 
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Riferimento: Social Network: solitudine o aggregazione?

Buongiorno a tutti voi.
Secondo me i social network hanno trovato terreno fertile sulla crisi che negli ultimi decenni sta attraversando l'Identita`. Per me la possibilita` di creare nuove identita`virtuali, che apparentemente trasmettano piu` sicurezza, ha spinto sempre piu` le persone ad abbandonare quei luoghi di ancoraggio dei sentimenti di appartenenza (come la famiglia e il lavoro) per rifugiarsi sul web, ma questo ha solo aumentato inconsciamente il senso di isolamento.
Questo sencondo me e` uno dei motivi per cui vediamo fra i giovani (ma anche fra gli over 30) comportamenti sempre piu` inconsistenti e una tendenza a rifugiarsi su facebook, piuttosto che vivere la vita vera. Il "colpo di grazia" poi e` stato l'arrivo dello smartphone, che permette di portare il web sulla piazza.
 
Vecchio 22-02-2015, 20.13.54   #5
jolly666
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Riferimento: Social Network: solitudine o aggregazione?

Leggere i vostri commenti su questo argomento mi riempie di gioia perché stavo cominciando a pensare che sono pazzo, mi sembrava essere l'unico a vedere i difetti dei giorni d'oggi, che ritengo nettamente superiori rispetto quelli positivi, i social network, bancomat, carte di credito,internet,tv, cellulari e a breve i microchip sotto pelle, renderanno l'uomo schiavo di persone senza criterio umano, questa è la cosa più grave, mentre la cosa tendenzialmente assurda e che siamo noi stessi che ricerchiamo questa trappola e lottiamo per incanalarci, naturalmente, tutti i problemi citati nei vostri commenti, li ritengo più che veritieri, ma dovremmo capire che dietro tutto questo mondo in tasca e questa comodità che ne deriva, ci sono persone senza scrupolo che ci stanno servendo del formaggio che desideriamo molto, per portarci, in una strada di non ritorno, e lo stesso lo stanno facendo con i supermercati e le grandi catene, eliminando le piccole ditte piano piano, perché di grande numero e non controllabili, mentre le grandi catene lo sono, volete sapere qual'è la vera verità del perché stanno impoverendo il popolo e del perché le banche non danno mutui, e proprio perché vogliono eliminare il loro problema più grande, le piccole ditte, vi spiego come funziona, le banche danno solo piccole somme chiedendo grandi credenziali, cosìle persone sono iincentivate ad aprire piccole attività che con le tassazion alte sono destinate a chiudere, ccosì si stanno prendendo i veri soldi degli italiani, tanta gente che investe quel poco che gli danno le banche e ne aggiungono del proprio, che poi successivamente fallirànno e si riprenderanno tutto più quello che hai aggiunto tu, fino a quando il popolo sarà così povero da non aprire più piccole ditte e dar spazio ad un mercato fatto di grandi ditte e controllato da pochi per avere in mano e poter gestire tutto è rendendoci totalmente schiavi in tutto e per tutto, ditte autonome non esisteranno più..
jolly666 is offline  
Vecchio 22-02-2015, 22.04.29   #6
Galvan 1224
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Riferimento: Social Network: solitudine o aggregazione?

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Originalmente inviato da sym.zx
Buongiorno a tutti voi.
Secondo me i social network hanno trovato terreno fertile sulla crisi che negli ultimi decenni sta attraversando l'Identita`. Per me la possibilita` di creare nuove identita`virtuali, che apparentemente trasmettano piu` sicurezza, ha spinto sempre piu` le persone ad abbandonare quei luoghi di ancoraggio dei sentimenti di appartenenza (come la famiglia e il lavoro) per rifugiarsi sul web, ma questo ha solo aumentato inconsciamente il senso di isolamento.
Questo sencondo me e` uno dei motivi per cui vediamo fra i giovani (ma anche fra gli over 30) comportamenti sempre piu` inconsistenti e una tendenza a rifugiarsi su facebook, piuttosto che vivere la vita vera. Il "colpo di grazia" poi e` stato l'arrivo dello smartphone, che permette di portare il web sulla piazza.



Buonasera a te e benvenuto,

trovo interessante quel che dici riguardo l’apparente maggior sicurezza procurata da un’identità virtuale e tutto il tuo intervento nell’insieme.

Sembri la persona giusta a cui porre una domanda che mi si è formata questa estate.
Mi trovavo con un paio di amici seduto ai tavolini di una pizzeria all’aperto, sotto freschi ombrelloni.
Le scuole erano giusto finite e una comitiva di ragazzini di terza media venne ad occupare un bel po’ di posti, per l’immancabile pizza di fine anno come s’usa da queste parti.

Erano circa una quindicina tra maschi e femmine e nell’attesa della pizza (ogni tanto discretamente li osservavo) solo un terzo del gruppo parlava senza aver appunto lo smartphone sotto mano, mentre i due terzi erano impegnati ad usarlo.

Mi è venuto da pensare che magari preferivano lo smartphone anche per comunicare con gli amici seduti allo stesso tavolo…

So poco di questo fenomeno (social e facebook) ma amici aggiornati mi confermano che i ragazzini delle medie ne son assai coinvolti (e ben di peggio, purtroppo…).

Ritieni che anche per ragazzi così giovani sia in atto un fenomeno (quasi di massa, vien da pensare) di disancoramento/disaffezione/rifiuto… dall’identità classicamente intesa?

Grazie

Galvan 1224 is offline  
Vecchio 23-02-2015, 12.57.44   #7
sym.zx
 
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Riferimento: Social Network: solitudine o aggregazione?

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Originalmente inviato da Galvan 1224
Buonasera a te e benvenuto,

trovo interessante quel che dici riguardo l’apparente maggior sicurezza procurata da un’identità virtuale e tutto il tuo intervento nell’insieme.

Sembri la persona giusta a cui porre una domanda che mi si è formata questa estate.
Mi trovavo con un paio di amici seduto ai tavolini di una pizzeria all’aperto, sotto freschi ombrelloni.
Le scuole erano giusto finite e una comitiva di ragazzini di terza media venne ad occupare un bel po’ di posti, per l’immancabile pizza di fine anno come s’usa da queste parti.

Erano circa una quindicina tra maschi e femmine e nell’attesa della pizza (ogni tanto discretamente li osservavo) solo un terzo del gruppo parlava senza aver appunto lo smartphone sotto mano, mentre i due terzi erano impegnati ad usarlo.

Mi è venuto da pensare che magari preferivano lo smartphone anche per comunicare con gli amici seduti allo stesso tavolo…

So poco di questo fenomeno (social e facebook) ma amici aggiornati mi confermano che i ragazzini delle medie ne son assai coinvolti (e ben di peggio, purtroppo…).

Ritieni che anche per ragazzi così giovani sia in atto un fenomeno (quasi di massa, vien da pensare) di disancoramento/disaffezione/rifiuto… dall’identità classicamente intesa?

Grazie


Ciao Galvan. Secondo me si, e` in atto proprio questo processo. I giovanissimi non sentono piu` la comunita` vera (anche di amici) e preferiscono un identita` virtuale, fatta di valori imposti, che gli da l'illusione di appartenere a qualcosa e gli promette di resuscitare la comunita` stessa. I ragazzi sfuggono al silenzio, alla noia perche` infondo li spaventa; diventano sempre piu` avalutativi, sempre piu` propensi ad un consumo distratto delle cose.
 
Vecchio 23-02-2015, 17.29.24   #8
BobPage
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Riferimento: Social Network: solitudine o aggregazione?

Un saluto a tutti.
Ho letto con molto interesse le risposte da voi date su un argomento che mi sta molto a cuore. Mi piacerebbe condividere con voi alcune idee:

1. Concordo sul fatto che, come ormai la storia ci ha insegnato, il mezzo non andrebbe mai condannato in quanto naturale sviluppo del progresso umano, mentre è criticabile l'uso che se ne fa. Facebook, twitter, linkedin hanno salvato molte vite e, purtroppo, ne hanno condannate altre.

2. Anch'io ho notato come l'esternazione di emozioni (emoticons, meme, ecc.) sia spropositato, quasi vomitevole, nei social network ma non lo vedo come un "rifugio emotivo", piuttosto come un tentativo di aggirare le limitazioni di una comunicazione digitale, quindi la volontà di essere umani in un ambiente digitale; ovvio che, fermi in stazione, aspettando il treno, non ci viene da ridere o scherzare con i passanti, semplicemente perchè non ci sono stimoli particolamente interessanti, stimoli che invece sono ben condensati in una pagina facebook.

3. Ringrazio CVC per aver menzionato il concetto di pigrizia mentale; proprio ieri su radio24 sentivo che ora i grandi brand della moda e della comunicazione stanno riducendo sempre di più la grandezza dei loro loghi a favore di una maggiore comunicazione visiva, di impatto; ci stanno addestrando a subire la vita, anzichè auto-determinarla, sfruttando la nostra naturale tendenza al risparmio energetico; anche Facebook sta diventando una TV, con i video che partono da soli e lo scroll del mouse che funge da telecomando.

4. Concordo anche con paul11 quando cita la legge del branco, sono un profondo promotore della complementarietà tra le persone e non della dipendenza da esse. Purtroppo da questo punto di vista i social network limitano grandemente i momenti della giornata in cui si sta soli con se stessi, gli smartphone rendono questa dipendenza ancora più comoda. Credo che la socialità estrema tende a dissolvere l'individuo da se stesso, alimentando il mito del carpe diem, del seguire il flusso, il gregge.

In conclusione, semplificando all'estremo la definizione di disturbo mentale del DSM, si ha una malattia quando un insieme di comportamenti disfuzionali limitano la libertà e l'autodeterminazione dell'individuo.

I social network possono limitare la libertà individuale, fungendo da rifugio per scappare dalla solitudine, oppure amplificarla (reti di beneficienza, gruppi di supporto, dibattiti, realtà aumentata, ecc).

Una volta le persone sole si ritrovavano sbronzi al pub davanti a sei birre, poi è arrivato internet, la TV on-demand ed ora i social network. E' sempre lo stesso disagio, ma trasmesso su canali diversi.
BobPage is offline  
Vecchio 24-02-2015, 05.01.38   #9
acquario69
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Riferimento: Social Network: solitudine o aggregazione?

Citazione:
Originalmente inviato da BobPage
ma non lo vedo come un "rifugio emotivo", piuttosto come un tentativo di aggirare le limitazioni di una comunicazione digitale, quindi la volontà di essere umani in un ambiente digitale; ovvio che, fermi in stazione, aspettando il treno, non ci viene da ridere o scherzare con i passanti, semplicemente perchè non ci sono stimoli particolamente interessanti, stimoli che invece sono ben condensati in una pagina facebook.

io invece non lo considererei così ovvio,perché ce anche molto che non riusciamo più a "guardare" con occhio meravigliato…certo che se poi viviamo in ambienti sempre più artificiali e alienanti,che tra l'altro non offrono nemmeno più spazi condivisibili..
be io me li ricordo,cera la piazzetta,il bar sottocasa,la comitiva,le feste,persino lo stadio (oggi semivuoti,perché te la vedi dentro casa,ma le emozioni e le atmosfere condivise non sono paragonabili)
quando ero molto più giovane bastava uscire di casa e cera sempre qualcosa di nuovo da fare,situazioni imprevedibili venivano fuori spontanee,come per magia..erano vissute!
le avranno mai provate i ragazzini di oggi queste cose?,sapranno cosa vogliono davvero significare? ..capiranno mai quello che sto dicendo ora?..boh!
questo sembrerebbe pure accentuare il divario fra una generazione a un altra,bastano pochissimi anni e già sembra di appartenere a galassie distanti anni luce.

https://www.youtube.com/watch?v=V2qYnD0sAr8

Citazione:
Concordo anche con paul11 quando cita la legge del branco, sono un profondo promotore della complementarietà tra le persone e non della dipendenza da esse. Purtroppo da questo punto di vista i social network limitano grandemente i momenti della giornata in cui si sta soli con se stessi, gli smartphone rendono questa dipendenza ancora più comoda. Credo che la socialità estrema tende a dissolvere l'individuo da se stesso, alimentando il mito del carpe diem, del seguire il flusso, il gregge.

e anche della dissoluzione e l'integrità della persona,che sommata alle altre,che tipo di relazioni si avranno?
molto,molto poco secondo me,rimane solo l'aspetto superficiale che tra l'altro e' destinato ovviamente a scivolare via il più presto possibile..da qui si spiega pure il motivo per cui le relazioni sono inconsistenti e non durano più.

Citazione:
Una volta le persone sole si ritrovavano sbronzi al pub davanti a sei birre, poi è arrivato internet, la TV on-demand ed ora i social network. E' sempre lo stesso disagio, ma trasmesso su canali diversi.
probabilmente e' vero pero credo che la cosa era pure circoscritta,ora il fenomeno e' totalizzante e non risparmia più nessuno.
acquario69 is offline  

 



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