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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 23-01-2015, 23.28.35   #1
printf
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 17-01-2015
Messaggi: 4
Emozioni negative: Accettare, comprendere, lasciare andare

Ciao a tutti

sono una persona molto apprensiva che vive di emozioni e talvota anche ansiosa. Questo mio modo di essere mi crea dei disagi in certe situazioni. Per migliorare alcune di queste mi caratteristiche personali (per lo più mentali) ho iniziato ad interessarmi di meditazione.. essere nel "qui ed ora".... di come trattare le noste emozioni negative ma anche positive ecc ecc...

Sono mesi che ho iniziato ad interessarmi di questi argomenti ed ho letto davvero tantissimissime cose a riguardo prese un po di qua e la sulla rete internet e da vari libri.

Una cosa che credo di aver capito e che ho trovato un po ovunque leggendo dalle varie fonti è che per non essere "preda" nè essere sopraffatti dalle emozioni negative (che sono quelle che in un certo senso creano disagio... come paura, rabbia senza apparente motivo, ansia, insicurezza ecc ecc) bisogna sapere ACCETTARE, COMPRENDERE e LASCIARLE ANDARE.

Sono ormai 7-8 mesi che cerco di capirne il significato, ma quello che non è del tutto chiaro è cosa significa precisamente:

1) Accettare una emozione negativa.
2) Comprenderla
3) Lasciarla andare.

Quella delle tre sopra che mi pare essere più chiara è il significato di accettare una emozione negativa.

Infatti a volte sono preso da collera e tristezza o malinconia senza un apparente motivo. Inizialmente mi innervosivo quando ero in questo stato, sia perchè mi infastidiva il fatto che le persone intorno a me si accorgevano di questo mio stato d'animo e sia perche era una situazione non bella. Ma più mi innervosivo più mi rimaneva dentro la collera, rabbia o tristezza. Forse proprio perchè la rifutavo. Ora invece sono piu aperto, nel senso che sono quasi contento quando provo questa emozione o stato di animo proprio perche appena la sento salire dentro di me voglio cercane di capirne il motivo, il perchè e da dove arriva. Quindi mi sono aperto ad essa e quindi la accetto. E credo che significhi forse questo accettare una emzione. Solo che non riesco proprio a capire da dove arrivi. Sarà un motivo incoscio di cui non ricordo nulla che è difficile da scoprire.

Comunque mi farebbe piacere capire meglio il significato da qualcuno di voi piu esperto delle tre parole sopra elencate legate ad una emozione o stato d'animo.

Grazie e scusate per la lunghezza del messaggio.

Ultima modifica di printf : 24-01-2015 alle ore 12.40.32.
printf is offline  
Vecchio 25-01-2015, 10.25.50   #2
printf
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Data registrazione: 17-01-2015
Messaggi: 4
Riferimento: Emozioni negative: Accettare, comprendere, lasciare andare

E' mai possibile che su un forum come questo dove ci sono tanti esperti non riescono a rispondere al post?? ..... No non ci credo!

Alla fine tutto cio che voglio sapere è cosa vuol dire ACCETTARE... COMPRENDERE e LASCIARE ANDARE una emzione negativa.
printf is offline  
Vecchio 25-01-2015, 11.42.22   #3
acquario69
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Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
Riferimento: Emozioni negative: Accettare, comprendere, lasciare andare

ok provo a risponderti io,ma la premessa fondamentale e' che non sono un esperto di niente nella maniera più assoluta e anzi finora devo aver detto parecchie scemenze in vita mia ..una più una meno non fa quindi differenza

innanzitutto penso che la prima cosa che devi fare e' quella di non appoggiarti a niente e nessuno (me compreso,nonostante dica scemenze)..l'esperto potrai esserlo soltanto tu,dentro i tuoi panni.

secondo,accettare,lasciare andare e comprendere (sempre per come lo intendo io) significa che devi,solo inizialmente "separarti" da te stesso per poterti osservare e forse da li potrai cominciare a capire che quelle sensazioni te le riproduci tu in un circuito chiuso..ossia sei separato dalla totalità.
noi non siamo enti separati ma cio che ci determina e' l'interazione,siamo un "sistema aperto" con tutto cio che ci circonda e in vicendevole perenne trasformazione.

questo e' tutto quanto mi e' venuto da dirti,con tutte le premesse dette all'inizio

ciao
acquario69 is offline  
Vecchio 25-01-2015, 13.10.18   #4
laryn
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Data registrazione: 14-07-2014
Messaggi: 134
Riferimento: Emozioni negative: Accettare, comprendere, lasciare andare

Citazione:
Originalmente inviato da printf
Ciao a tutti

sono una persona molto apprensiva che vive di emozioni e talvota anche ansiosa. Questo mio modo di essere mi crea dei disagi in certe situazioni. Per migliorare alcune di queste mi caratteristiche personali (per lo più mentali) ho iniziato ad interessarmi di meditazione.. essere nel "qui ed ora".... di come trattare le noste emozioni negative ma anche positive ecc ecc...

Sono mesi che ho iniziato ad interessarmi di questi argomenti ed ho letto davvero tantissimissime cose a riguardo prese un po di qua e la sulla rete internet e da vari libri.

Una cosa che credo di aver capito e che ho trovato un po ovunque leggendo dalle varie fonti è che per non essere "preda" nè essere sopraffatti dalle emozioni negative (che sono quelle che in un certo senso creano disagio... come paura, rabbia senza apparente motivo, ansia, insicurezza ecc ecc) bisogna sapere ACCETTARE, COMPRENDERE e LASCIARLE ANDARE.

Sono ormai 7-8 mesi che cerco di capirne il significato, ma quello che non è del tutto chiaro è cosa significa precisamente:

1) Accettare una emozione negativa.
2) Comprenderla
3) Lasciarla andare.

Quella delle tre sopra che mi pare essere più chiara è il significato di accettare una emozione negativa.

Infatti a volte sono preso da collera e tristezza o malinconia senza un apparente motivo. Inizialmente mi innervosivo quando ero in questo stato, sia perchè mi infastidiva il fatto che le persone intorno a me si accorgevano di questo mio stato d'animo e sia perche era una situazione non bella. Ma più mi innervosivo più mi rimaneva dentro la collera, rabbia o tristezza. Forse proprio perchè la rifutavo. Ora invece sono piu aperto, nel senso che sono quasi contento quando provo questa emozione o stato di animo proprio perche appena la sento salire dentro di me voglio cercane di capirne il motivo, il perchè e da dove arriva. Quindi mi sono aperto ad essa e quindi la accetto. E credo che significhi forse questo accettare una emzione. Solo che non riesco proprio a capire da dove arrivi. Sarà un motivo incoscio di cui non ricordo nulla che è difficile da scoprire.

Comunque mi farebbe piacere capire meglio il significato da qualcuno di voi piu esperto delle tre parole sopra elencate legate ad una emozione o stato d'animo.

Grazie e scusate per la lunghezza del messaggio.

"Accettare una emozione negativa, comprenderla e lasciarla andare".
Solo chi ha scritto queste parole sa cosa esattamente (e forse nemmeno) ha inteso dire con esse. Noi possiamo semplicemente tentare di dar loro un senso, che difficilemente può essere quello inteso da chi le ha scritte.
Se paragoniamo un'emozione negativa ad una vicina di casa invadente e fastidiosa che ti fa visita hai, fra altre scelte, quella di farla accomodare, ascoltarla e poi, dio volendo, attendere che smammi.
Questo comportamento potrebbe essere preferibile rispetto a quello, più conflittuale, di cacciarla forzatamente per poi rivedersela tornare più agguerrita di prima.
E' una mia versione ovviamente.

Il problema è che le emozioni non sono vicine di casa che ogni tanto si pigliano lo sfizio di venir a disturbare la nostra quiete.
Le emozioni, CHE SONO NOSTRE CREAZIONI, si adagiano nei nostri pensieri come delle coinquiline, abitando con noi e si pigliano il lusso di guastare di tanto in tanto le nostre feste.

Le emozioni sono modi di pensare incamerati in un certo tempo nella nostra mente e si riaffacciano quando dei particolari (colori, sapori, musica, canto, pioggia, buio e un'infinità d'altro), legati al momento della loro creazione, riportano allo stato cosciente sensazioni cucite a quei particolari momenti, riproponendo, perciò, disagi, o, se le emozioni sono state positive, gioia, felicità e quant'altro.
laryn is offline  
Vecchio 25-01-2015, 13.40.40   #5
vanina
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Data registrazione: 22-04-2014
Messaggi: 268
Riferimento: Emozioni negative: Accettare, comprendere, lasciare andare

Citazione:
Originalmente inviato da acquario69
la premessa fondamentale e' che non sono un esperto di niente nella maniera più assoluta e anzi finora devo aver detto parecchie scemenze in vita mia ..una più una meno non fa quindi differenza

Mi permetto di scippare la premessa di Acquario per farla anche mia.

Ciò premesso, mi sembra importante e profondo il tuo interrogativo, ma poi mi viene da riflettere sul fatto che la nostra bellissima e ricchissima Lingua Italiana, venga talvolta stuprata e talaltra decapitata da traduzioni (da altre Lingue) ...diciamo affrettate o sommarie.
Allo stesso tempo confesso in premessa di essere particolarmente avversa a tutte le locuzioni che sono talmente vaghe e (in qualche modo) "liriche" da poter voler dire ...tutto e il contrario di tutto... e che forse proprio in questo assolvono ad una "funzione terapeutica" la cui valenza non è di fatto superiore a quella delle suggestioni della...(!!!) Wanna Marchi.
La "cultura" del benessere psichico in chiave (ad esempio) new-age ha sfornato , soprattutto in Lingua Inglese, un campionario così vasto di tali locuzioni che...tra il vuoto a perdere delle stesse e la frettolosità approssimativa delle loro traduzioni...ci ha consegnato quanto basta (dal mio punto di vista) per rotolarci a vita persa (volendo) nei dialoghi sul nulla.
Chiedo scusa per la noiosità che mi contraddistingue e cerco di spiegarmi.

Tu riferisci dei tre stadi nei termini in cui ne hai letto :
1) accettare;
2) comprendere;
3) lasciar fluire.

E aggiungi di saper giungere al primo stadio, traendone un primo beneficio, ma di non saper procedere per i due successivi.

A me viene anzitutto da mettere in discussione la definizione del primo stadio: non è concettualmente possibile "accettare" senza PRIMA aver compreso, salvo che non si intenda (molto più modestamente) che si accetta la (sola certezza) della qualità di "sconosciuto" di ciò che abbiam dinanzi e di cui non abbiamo compreso nulla, se non che è dinanzi a noi e che non sappiamo cosa sia e da dove viene.
Ma ...individuare la sola qualità di "sconosciuto"...non mi pare sia sinonimo di "accettare" lo sconosciuto, se non - appunto - nel limitatissimo alveo del catalogarlo come sconosciuto.
Chiaro poi che se avessimo qualcuno che batte pugni alla nostra porta ...c'è un indubbio primo vantaggio nel verificare che si tratta di uno sconosciuto, piuttosto che nel restare in casa facendo finta che non ci sia nessun rumore.
Ma...voglio dire...di qui alla "conoscenza" che può comportarne l'accettazione...il passo...non è che sia lungo e difficile per te, ma è lungo e difficile per chiunque.

Per questo io non parlerei di "accettazione", ma di semplice riconoscimento dello sconosciuto, e non avrei dubbi che questo comporti primi potenziali vantaggi e benefici.

Comprendere lo sconosciuto , e cioè le ragioni delle emozioni negative (che è necessario per trasformare lo sconosciuto in noto, per poi accettarlo o anche no) ...forse è più semplice di quanto sembri.
Io (da non praticante cattolica) trovo che il sempiterno "esame di coscienza" sia il percorso ideale per raggiungere questa meta, ma ho molta simpatia per qualche Psicologo che - molto semplicemente e per chi fosse non avvezzo a questo "esame" - suggeriva una cosa semplice e preziosa, e cioè : tenere una sorta di diario in cui annotare, più volte al giorno e in due colonne parallele e registradone gli orari, cosa si sta facendo-pensando da una parte, e quale stato emotivo si stia contemporaneamente vivendo dall'altro.

Può anche sembrare una sciocchezza, e invece...non solo non lo è, ma i suoi applicativi su larga scala hanno già dimostrato che i risultati possono essere sorprendenti, poichè emozioni positive e negative risultano alla fine collegate ad eventi a cui - spesso - siamo portati a non dare razionalmente alcuna importanza, e che solo nelle costanti rilevabili da quel "diario" si rivelano , appunto, come COSTANTI, per nulla casuali, dunque!

Andrebbe da sè che ...avere la mappa di ciò che ad ognuno di noi provoca emozioni negative o positive ...ha ottime probabilità di aiutarci a moltiplicare i fattori che ne generano di positive e ad evitare (nei limiti del possibile) i fattori che ne generano di negative (operando a seconda dei casi su noi stessi e/o su ciò che ci circonda).

Il terzo stadio ("lasciar fluire") ...per me è il classico esempio di "frase vuota" , di Jolly molto cheap offerto alla mente, che vale tutto e vale niente, e che forse ha valenza pseudo-terapeutica per chi ha solo questa carta.
Cosa vuol dire "lasciar fluire" ?
Qualunque senso si dia alla locuzione...dove poggia la universalità di panacea della locuzione?
Se provo emozioni molto negative perchè sono sotto sfratto e non ho lavoro...vorrei capire...come "faccio fluire"? Ma soprattutto: cosa "faccio fluire" , e cosa risolvo se "faccio fluire"?

Tu parli di ansia, e anche io la conosco molto bene, Printf.
Posso dirti quel che ne penso?
Penso sia una immensa risorsa.
Da conoscere e con cui "sedersi a tavolino", certo.
Ma non MAI da SPRECARE e "lasciar fluire" !


vanina is offline  
Vecchio 25-01-2015, 23.38.03   #6
paul11
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Riferimento: Emozioni negative: Accettare, comprendere, lasciare andare

Citazione:
Originalmente inviato da printf
Ciao a tutti

sono una persona molto apprensiva che vive di emozioni e talvota anche ansiosa. Questo mio modo di essere mi crea dei disagi in certe situazioni. Per migliorare alcune di queste mi caratteristiche personali (per lo più mentali) ho iniziato ad interessarmi di meditazione.. essere nel "qui ed ora".... di come trattare le noste emozioni negative ma anche positive ecc ecc...

Sono mesi che ho iniziato ad interessarmi di questi argomenti ed ho letto davvero tantissimissime cose a riguardo prese un po di qua e la sulla rete internet e da vari libri.

Una cosa che credo di aver capito e che ho trovato un po ovunque leggendo dalle varie fonti è che per non essere "preda" nè essere sopraffatti dalle emozioni negative (che sono quelle che in un certo senso creano disagio... come paura, rabbia senza apparente motivo, ansia, insicurezza ecc ecc) bisogna sapere ACCETTARE, COMPRENDERE e LASCIARLE ANDARE.

Sono ormai 7-8 mesi che cerco di capirne il significato, ma quello che non è del tutto chiaro è cosa significa precisamente:

1) Accettare una emozione negativa.
2) Comprenderla
3) Lasciarla andare.

Quella delle tre sopra che mi pare essere più chiara è il significato di accettare una emozione negativa.

Infatti a volte sono preso da collera e tristezza o malinconia senza un apparente motivo. Inizialmente mi innervosivo quando ero in questo stato, sia perchè mi infastidiva il fatto che le persone intorno a me si accorgevano di questo mio stato d'animo e sia perche era una situazione non bella. Ma più mi innervosivo più mi rimaneva dentro la collera, rabbia o tristezza. Forse proprio perchè la rifutavo. Ora invece sono piu aperto, nel senso che sono quasi contento quando provo questa emozione o stato di animo proprio perche appena la sento salire dentro di me voglio cercane di capirne il motivo, il perchè e da dove arriva. Quindi mi sono aperto ad essa e quindi la accetto. E credo che significhi forse questo accettare una emzione. Solo che non riesco proprio a capire da dove arrivi. Sarà un motivo incoscio di cui non ricordo nulla che è difficile da scoprire.

Comunque mi farebbe piacere capire meglio il significato da qualcuno di voi piu esperto delle tre parole sopra elencate legate ad una emozione o stato d'animo.

Grazie e scusate per la lunghezza del messaggio.

Ciao printf e benevenuto.
Sono abbastanza d'accordo con quanto ha scritto Vanina, aggiungerei solo alcune cose tipiche delle tecniche orientali di meditazione e utilizzate dalla new age.

Accettare significa non costruire conflittualità ,non avversarla non tentare di bloccarla,perchè il rischio di un'emozione negativa è quella che se non si dà una risposta razionale rimane cristallizzata in noi ed è peggio,perchè tende a ritornare.

Comprenderla è appunto capirne l'aspetto emotivo, sapere che le emozioni possiamo giudicarle noi soggettivamente come negative o positive a seconda del nostro stato d'animo del momento,bisogna saper estranearsi da sè, sapersi oggettivare chiedersi perchè per noi è negativa quell'emozione.

Lasciarla andare è appunto non cristallizzarla. Generalmente si fa l'esempio dei tennisti (o dello "specchio")che si rimandano la palla con "botta e risposta" questo porta ad alzare lo stato emotivo di una discussione.Quel lasciare la palla significa non rispondere se si ha compresi che non si arriva ad una soluzione, ma che si sta solo alzando il livello di adrenalina.

Vengono usate perchè noi tendiamo a non accettare e soverchiare il dialogo con la nostra personalità caratteriale quindi non comprendiamo e non lasciamo andare perchè "vogliamo avere l'ultima risposta". E' generalmente il modo comune con cui si discute.

Il mio personale parere è che non è possibile avere il manuale assoluto del saper vivere,soprattutto nella nostra società.
Per saper accettare ,comprendere e lasciare andare bisogna avere un esercizio mentale di anni e non è detto in assoluto che ci faccia bene, perchè rischiamo di introitare ugualmente delle conflittualità.
Se si accetta un comportamento sgradevole e quella persona non è in grado di capire la buona creanza il rischio è che continuerà a farlo, forse sarebbe meglio farglielo notare con le buone maniere.

Insomma non c'è a mio parere una risposta unica o un atteggiamento uniformato per i moltissimi casi che ci capitano nella vita, dipende dal contesto, dipende dalla persona dipende dal problema in discussione,ecc.

paul11 is offline  
Vecchio 27-01-2015, 17.38.54   #7
jolly666
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Riferimento: Emozioni negative: Accettare, comprendere, lasciare andare

Accertare vuol dire prenderne coscienza sono consapevole del problema, comprendere, vuol dire non solo accettarla o esserne consapevoli, ma anche capirne i motivi, per il quale ne scaturisce questo sentimento negativo, e lasciarla andare, lo dice la parola stessa, una volta presa coscienza una volta individuato cosa la scaturisce con la comprensione, poi si deve lavorare nel lasciarla andare superarla....Ma è un processo interiore questo è non semplice..io ho un altro consiglio per te, non avvicinarti troppo a quelli positivi e non ti avvicinerài neanche a quelli negativi..questa è la vera comprensione..perché se andrai ad indagare il tuo malessere scoprirai che deriva da un tuo benessere....
jolly666 is offline  
Vecchio 28-01-2015, 07.26.23   #8
printf
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Riferimento: Emozioni negative: Accettare, comprendere, lasciare andare

Ringrazio tutti per i vostri interventi. Davvero tutti molto belli ed interessanti. Mi tocchera rileggerli piu volte per coglierne bene il senso.

Purtroppo ognuno di noi chi piu chi meno è preda di emozioni negative (o stati di animo) che a volte creano disagi.

Io devo riuscire a tutti i costi di capire i miei stati d'animo negativi che si ripetono per poterli gestire al meglio.

Grazie.
printf is offline  
Vecchio 28-01-2015, 09.24.40   #9
laryn
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Riferimento: Emozioni negative: Accettare, comprendere, lasciare andare

Citazione:
Originalmente inviato da jolly666
....io ho un altro consiglio per te, non avvicinarti troppo a quelli positivi e non ti avvicinerài neanche a quelli negativi..questa è la vera comprensione..perché se andrai ad indagare il tuo malessere scoprirai che deriva da un tuo benessere....

Come dire che "chi si accompagna con lo zoppo impara a zoppicare", convinzione, però, contraddetta da quella che afferma che "chi va con mille uccelli non impara a volare".
Hai aderito alla famosa religiosità della "legge dell'attrazione"? Dai tuoi scritti parrebbe di sì.
C'è sicuramente del vero in quel che affermi, ma accade mica perchè si frequentano "zoppi" (metaforicamente ovvio) e "uccelli", ma semplicemente perchè si accetta passivamente di lasciarsi condizionare da altrui vedute e inclinazioni, imitandole. Il conformismo condiziona e schiavizza, consentendo ai manipolatori del modo di pensare altrui di portare a spasso, al guinzaglio, le vittime, orientadole e inducedole a comportamenti che forse mai da sole avrebbero accettato. Osserva un gregge... le pecore si inoltrano ovunque va il pastore... non hanno autonomia di pensiero.
Che fai, non frequenti chi zoppica e poi frequenti quelli che (pastori del pensiero) zoppicano in TV?
Non cambia nulla. Se invece sei padrone del tuo modo di pensare e sai che ogni decisione che prendi non è condizionata dai messaggi che ti propinano, nulla potranno zoppi e uccelli.

Il pericolo sta nel CREDERE.

Scrive una utente:
"A sera io sono qua perché vi voglio raccontare della straordinaria capacità che le donne hanno di credere. Perché ho scoperto che ci sono anche donne, ancora della mia età, che credono nelle favole e mi domando perché, però. Perché le donne credono nelle favole se le favole non credono nelle donne?"

Stesso ragionamento è attagliabile anche ai maschi, ovviamente.
laryn is offline  
Vecchio 01-02-2015, 12.42.55   #10
vanina
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Citazione:
Originalmente inviato da laryn
Che fai, non frequenti chi zoppica e poi frequenti quelli che (pastori del pensiero) zoppicano in TV?
Non cambia nulla. Se invece sei padrone del tuo modo di pensare e sai che ogni decisione che prendi non è condizionata dai messaggi che ti propinano, nulla potranno zoppi e uccelli.

Il pericolo sta nel CREDERE.

Non riesco a seguire questo ragionamento, o meglio mi sorge lubranescamente spontanea questa domanda : e quando comincia il "credere" ?

Possiamo essere certi che il "credere" NON cominci con "la tv" o con gli "estranei", e che - molto più pervicacemente - cominci invece dal primo suono che placa il primo vagito...

Volendo è tutto un "credere", e nella prima fase della vita è anche necessitato...

Quel primo "credere" è anche salvifico ed essenziale per molti aspetti, può essere criminale per altri, ma resta incalcolabile il numero stratosferico di persone che vivono (forti e anche strazianti) emozioni negative, esattamente per il fatto di essere zavorrate a modelli finalistici che derivano dalla formazione famigliare (creduta, evidentemente)...

Comunque la mia domanda era questa : se "il pericolo sta nel credere", dove comincia il "credere"?

vanina is offline  

 



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