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04-11-2014, 06.09.57 | #4 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-05-2012
Messaggi: 198
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Riferimento: Il gergo linguistico, le citazioni...riflessione a perdere...
Citazione:
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04-11-2014, 09.39.37 | #5 | |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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Riferimento: Il gergo linguistico, le citazioni...riflessione a perdere...
Citazione:
Paradossalmente ti riporto una citazione Taoista che secondo me rientra benissimo anche sul tuo argomento: quando il Dao (Tao) va perduto appare la virtù; quando la virtù va perduta appare la benevolenza; quando la benevolenza va perduta appare la giustizia; quando la giustizia va perduta appare il rituale. Il rituale è solo il guscio esteriore della sincerità e l’inizio del disordine. |
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04-11-2014, 13.56.23 | #6 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-04-2014
Messaggi: 268
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Riferimento: Il gergo linguistico, le citazioni...riflessione a perdere...
Citazione:
Se per "rituale" possiamo intendere quello del dialogo formalmente corretto, capisco e concordo. In caso contrario, perdonami, avrei necessità di qualche spiegazione in più, se possibile... |
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04-11-2014, 14.33.18 | #7 | |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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Riferimento: Il gergo linguistico, le citazioni...riflessione a perdere...
Citazione:
Ci provo,nel caso specifico e secondo la mia interpretazione; ...piu ci si allontana dalla Verita,piu aumenta l'artificio e piu Le parole diventeranno vuoto a perdere...belle e "ricche" fuori tanto quanto svuotate di senso |
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04-11-2014, 14.53.44 | #8 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-04-2014
Messaggi: 268
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Riferimento: Il gergo linguistico, le citazioni...riflessione a perdere...
Citazione:
Interessantissimo (per me) tutto quel che hai postato, e mi permetto di ripercorrerlo partendo dalla fine. Ho letto solo in parte il 3d sulla resurrezione di Cristo. Ero totalmente affascinata (è la verità) dai soli post di SebastianB (come spesso mi accade). E' il tipico 3d che (ner mio piccolo) non riesce ad interessarmi più di tanto. E' un limite mio (che mi tengo caro) : accapigliarsi per affermare o smentire qualcosa che nessuno potrà mai provare ...sarà da rigida e rozza pragmatica, ma...proprio non è nelle mie corde. Però ci si accapiglia, e l'accapigliarsi (in tutti i temi consimili) vede più o meno forbiti e documentati eserciti di conturbanti...testimoni dei testimoni dell'epoca... Per me (sempre ner mio piccolo) questo è semplicemente assurdo, nel senso di votato aprioristicamente quanto necessariamente alla sterilità-inconcludenza (se tutto va bene) e appunto all'accapigliamento (se va meno bene). Ma anch'io, come Te, non riesco a darne chiave di lettura diversa dalla Tua, e cioè : "penso che ciascuna cosa si dica faccia parte di noi , siamo noi e quindi prima di tutto ci si difende dall'opinione altrui che ci vuol negare l'esistenza negando quanto s'e' detto , poi forse , solo poi cioè dopo aver difeso se stessi si apre una fessura verso l'altro". Con questo torniamo al tema (sebbene non ce ne siamo allontanati affatto) : nel "rituale" indicato da Acquario, tante sono le trincee delle singole soggettività ...sensibili anzitutto all'affermarsi per non sentirsi negate (capitolo che meriterebbe un trattato a parte, in Psicologia)! E il gergo (che è sempre traducibile, laddove si desideri tradurlo) non è forse, tra tante trincee di quell'ego che si corazza per paura di soccombere inter pares, una delle trincee più vistose e negativamente conturbanti? Non è quella che prima di altre trasforma l'interloquire in vuoto-mefitico-talvolta velenoso, e perciò penoso simulacro di "dialogo e riflessione" ? E' verissimo (e concludo) e anzi persino inevitabile che ciascuno di noi abbia proprio gergo e propri riferimenti mentali (ne ha anche il più totale analfabeta). Poi...è chiaro (credo) che si desiderasse porre sotto il classico "vetrino del vecchio microscopio" il "gergo da parata", e non altri. Ma questo non "per caso". No no no!!! Questo proprio cercando di osservare la intenzionalità (ai fini del Dialogo e della Riflessione) che è addirittura agli antipodi se osservi la casistica dell'immenso capitolo "gergo". Ad un estremo vogliamo metterci l'analfabeta (credo ce ne siano ancora, anche in Italia) che vive in qualche villaggio sperduto? All'altro estremo volgiamo metterci, che so, il Docente Universitario Ordinario di Fisica nella Facoltà di Fisica? Ecco, Nike: l'aborigeno (anche italiano) si trova condannato ad un gergo, il proprio. Non PUO' uscirne , non in un attimo, non per amore di dialogo e confronto, NON HA i mezzi per farlo. Di questo soffre anche, perchè non capisce e non riesce a farsi capire, e magari ha anche paura nel non capire il linguaggio di chi gli parla, quando costui ha un linguaggio diverso. Ma si impegna a cercar di capire e interagire, salvo che sia sopraffatto - appunto - dalla paura!!! Il contrario esatto accade per l'Ordinario di Fisica, che tanto quanto l'aborigeno italiano prese a parlare da "mamma" , "mio", e che...consentimi...quando ostenta (addirittura) di poter parlare solo per gergo e citazioni (o formule, nello specifico)...non vive una impotenza di semplicifiazione, ma semplicemente attua un preciso (più o meno consapevole, ok) piano di aggressione preventiva finalizzato alla protezione del proprio territorio! E ....dimmi Tu se questo NON è il contrario esatto del Dialogo e della Riflessione! |
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04-11-2014, 14.59.59 | #9 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-04-2014
Messaggi: 268
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Riferimento: Il gergo linguistico, le citazioni...riflessione a perdere...
Citazione:
Ok, grazie mille, più che d'accordo! O meglio (sono "capatosta" a modo mio, non lo nego) : le belle parole...credo che possiamo essere indulgenti, e considerare pure che sempre "belle" restino. Ma è il messaggio che quelle parole pretenderebbero di trasmettere nel complesso che talvolta può suonare osceno perchè smentisce per se stesso la finalità con cui pretende di motivarsi, in quel (ben detto, davvero!) "rituale" che vuoto resta, quali che siano le "belle parole" di cui lo si infarcisca! |
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05-11-2014, 12.08.33 | #10 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-05-2012
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Riferimento: Il gergo linguistico, le citazioni...riflessione a perdere...
Citazione:
E poi come dici bene Tu manca la riflessione che segue all'ascolto . La Riflessione e' un momento di pausa durante il quale si lascia entrare quello che l'altro ha detto . Ma ci vuole un vuoto per far entrare mentre se si e' pieni delle proprie convinzioni cosa puo' entrare ? Niente , non c'e' spazio . |
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