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10-10-2014, 23.31.46 | #3 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 09-08-2014
Messaggi: 86
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).
Una giovane donna in fondo alla sala: Io lo so! Più importante dell'onore di un re e di un popolo è tramandare la cultura di quel re e di quel popolo. Come gli antichi greci che conquistarono i romani con la cultura o le nutrici sassoni che trasmisero la lingua inglese ai bambini normanni.
Narratore: eppure quei greci e quelle nutrici erano sottomessi ai loro padroni. La loro rivincita sembra una bella favola, che rende ancora più triste la loro schiavitù. Un uomo mentre sorseggia del vino: Ma la guerra del Re è una guerra offensiva o una guerra difensiva? Nel primo caso non vi è onore da difendere ma solo desiderio di conquista e di bottino. Nel secondo caso invece si tratta di difendere la propria patria e solo in questo caso si può parlare di onore. Un secondo uomo barbuto e grasso: Una visione ingenua, se permettete. Erano forse sulla difensiva gli americani o i giapponesi allo scoccare dell'attacco a Pearl Harbour? Certo i giapponesi attaccarono, ma gli americani erano al corrente e aspettarono quell'attacco per poter intervenire dalla parte della ragione e per essere "onorati". La giovane donna: Allora forse l'onore è nel buon governo di uno stato. Nella difesa della giustizia e dell'equità. Nella magnaminità dell'accoglienza degli stranieri. Nella temperanza nell'applicazione delle leggi. Nell'umanità e nella correttezza dei governanti e dei governati. Uno stato del genere anche se dovesse cadere non può che essere onorevole! Narratore: Forse...e voi cosa ne pensate? |
11-10-2014, 14.35.16 | #4 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-04-2014
Messaggi: 268
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).
Citazione:
A me sfugge un passaggio , anzi due : 1) su cosa fonda l'assioma secondo il quale chi raccolse l'acqua con le mani condividesse perciò stesso e convintamente la sconfitta dei Madianiti , premessa senza la quale resta comunque privo di dignità l'arruolarsi o l'accettare di essere arruolati; 2) a me (ma non sono dio) sarebbe restato il dubbio che anche il modo di raccogliere l'acqua inginocchiandosi potesse disvelare notevoli capacità organizzativo-concrete (altrimenti dette anche "strategiche") e senza alcun detrimento della dignità anche in chi taluno di coloro che si inginocchiano per berla.... Invece mi sento impotente-inetta dinanzi al quesito di Galvan. Mi dice qualcosa la "giovane donna" di Jacopus, ma non abbastanza per abbracciarlo. Forse dovrei andare in "psicologia" Più importante dell'onore di un re di un popolo ....io vedrei la condivisione pacifica e le pari opportunità di tutti i viventi. Ma qui ed ora, e poi da sempre, pare proprio una caxxata.... |
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11-10-2014, 21.08.35 | #5 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-05-2012
Messaggi: 198
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).
Citazione:
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12-10-2014, 01.23.42 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).
Citazione:
...la proposizione è: SE si inginocchiano o leccano l'acqua come i cani ALLORA non sono arruolati per la guerra. Primo Levi rafforza il concetto, in quanto viene riferito al contesto del lager di ,se non ricordo male, di Auschwitz; in quanto rimarca due aspetti per lui fondamentali: il primo che gli internati venivano trattati come bestie, non come umani; il secondo l'incapacità di ribellarsi da parte degli internati che malgrado il loro trattamento erano come svuotati da qualunque forza interiore, questo è il legame fra la condizione dell'internato e al contrario ciò che viene scritto nella Bibbia in riferimento all'episodio citato. Quindi Levi si rimprovera il fatto di non avere avuto la forza di ribellarsi, di non avere avuto quello spirito atto a non subire. L'inginocchiarsi è quindi inteso come atto di sottomissione e schiavitù,di accettazione della propria condizione di subalternità. Una curiosità: fra le tante storie e leggende su Salomone, che sorprende per il manto di misteriosità, come l'incontro con la regina di Saba, la famosa Arca dell'Alleanza forse finita in Etiopia, vi è anche la sua fine dopo un lungo peregrinare. Secondo alcuni la sua tomba si trova addirittura nella foresta della zona nepalese , proprio laddove nascerà il buddhismo. |
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13-10-2014, 19.09.13 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).
Citazione:
Ma, non saprei che dire. Intanto noterei la disparità fra il re Salomone e la persona qualunque. Il problema riguardava la possibile morte in guerra dei figli della persona qualunque (che fra l' altro rischiava la testa per una risposta sbagliata, mentre il monarca non era disposto a sacrificare di suo, per il bene del paese, neanche un dito...), non certo i figli del re. I figli dei re di solito non rischiano di morire in guerra. Il figlio d Stalin (che infatti non era un re, anche se da Kruscev in poi viene dipinto a tinte fosche come un tiranno sanguinario ...che molti oggi in Russia rimpiangono) morì in un campo di concentramento nazista perché suo padre (che non era Salomone) a Hitler che gli proponeva di scambiarlo con il generale Von Paulus -era stato fatto prigioniero dai Tedeschi- rispose: "Non scambio un generale con un caporale". Credo che questo suo trattarsi giustamente alla pari di ogni altro compatriota evitando qualsiasi privilegio, anche ad un prezzo personale così alto, non sia stato estraneo all' accanimento col quale combatterono i popoli sovietici e che fu decisivo per la vittoria della civiltà umana contro la barbarie nazista (questo fatto storico credo insegni molto; e non solo sulla realtà di un personaggio colpito da una damnatio memoriae fra le più totalitarie -proprio così!- che la storiografia di tutti i tempi conosca; e sì che ne conosce tantissime e ingiustissime: é risaputo che la storiografia -più o meno falsa; non la storia!- la scrivono i vincitori ...del momento, non a lungo termine). Piuttosto che l' onore, che é un concetto un po' vago, mi sembra degna di considerazione la giustizia. Credo che la morte propria ed eventualmente di altri innocenti possa essere giustificata solo se ragionevolmente ritenuta, dopo attento, scrupolosissimo esame dei fatti, indispensabile per evitare un' ingiustizia ancora maggiore. Non di rado questa é la difficile, tragica scelta che si impone: la storia umana é piena di orrori e di ingiustizie, e di eroismi; e anche di violenza, talora perfino contro innocenti, purtroppo necessaria per lottare per la giustizia: evitarla per moralismo può voler dire talora rendersi complici di ingiustizie ancora più disumane, o almeno non essere in grado di andare fino in fondo nel combatterle (anche e soprattutto per questo mi sembra evidente che non esiste nessuna provvidenza divina). Ultima modifica di sgiombo : 14-10-2014 alle ore 14.37.12. |
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15-10-2014, 22.22.19 | #8 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 30-01-2014
Messaggi: 189
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).
Anzitutto vi ringrazio per gli interventi a cui man mano risponderò prima di concludere.
Caro paul11, anzitutto un saluto, indomito rompighiaccio… Come sempre i tuoi interventi puntuali, chiari e ben costruiti, si connotano (almeno per me) nell’andar dritto al cuor della questione o almeno a quelle fondamentali. La preparazione poi fa resto. Apprezzo molto Primo Levi e mi auguro d’aver l’occasione di riparlarne; il brano tratto dalla sua opera maggiore e l’ulteriore spiegazione che ne dai rimandano giustamente al tema della dignità. Di questa “qualità” ne abbiamo tutti chi più chi meno (tuttavia anche oggi – o maggiormente oggi - c’è chi non ne ha affatto) ma di fronte alle prove dure e tragiche della vita capita che non possa farvi fronte e si ritiri, lasciando il campo. Di quel che resta appresso tal ritiro vien appunto da domandarsi se sia ancora un uomo e cosa significhi a quel punto la vita, divenuta solo brama di sopravvivenza, atteggiamento che non mi sentirei di biasimare… potrebbe accadere a me, mai dire mai. Son sicuro che ti mantieni aggiornato su quanto accade in medio oriente, l’avanzata dell’isis e tutte le problematiche connesse… non c’è nulla da fare, si torna sempre là dove (per noi europei ma non solo… significative le storie e leggende sul mitico Re che richiami…) è iniziato tutto. Mi ricordo qualche mese fa (24 giugno) quando han messo su youtube il video degli sciiti iracheni fatti mettere in fila e quindi fucilati come han fatto… e mi son venute subito alla mente le immagini analoghe degli ebrei, quelle del conflitto ex Jugoslavo e via via…. Quando la dinamica storica (sotto forma di forza incontrollabile e distruttiva) prende il sopravvento non basta alcuna energia umana per fronteggiarla; meno dell’1% (nell’esempio di Gedeone) ne conserva abbastanza per contrapporvisi. C’è qualcosa di più di quel che appare nel perdere, svuotarsi delle forze interiori, tema che meriterebbe un approfondimento. C’è un altro aspetto che emerge dalla tua risposta che porrei in rilievo. L’esempio (Gedeone) rimanda al tema della scelta (comunque intesa), lo stesso che è presente nella mia storia modificata, dove il Re interpreta la direzione del suo dito come fatto non casuale e “sceglie” la persona che non ha fatto nulla se non trovarsi lì. Tutti non possono far tutto, essere adeguati in ogni situazione… per far la guerra servono guerrieri che siano predisposti, non che necessariamente lo diventino in corso d’opera. Non sto a discutere sulle qualità positive o negative del guerriero, ma è plausibile che alcuni comportamenti possano rivelarne l’indole interna (non inginocchiarsi , nel caso citato)... d‘altronde i test psicoattitudinali (se e quando funzionano…) una qualche base ce l’avranno… Avesse il dito del Re indicato un guerriero costui risponderebbe d’agire senza indugio, che i conti si tirano alla fine. Un diplomatico che occorre esplorare i pro e i contro delle varie possibilità. Un pavido… Chissà se siam davvero noi a scegliere… ad esempio le condizioni della nostra partecipazione a qualche progetto, anche a una discussione come la presente… fatto sta che quando per un motivo o l’altro (dipenda da noi o dal destino che bussando alla nostra porta introduce l’ospite indesiderato… ma anche desiderato, eh…) ci ritroviamo sulla pista da ballo… non resta che ballare, ognuno a suo modo, sovente osservati dal pubblico seduto ai tavolini (che qualcosa potrebbe anche trarne, al minimo l'impressione d’un discorrere civile… in questo tempo difficile). Come non restar toccati, quando chi ci risponde lo fa nella forma di chi ha posto la questione? Come ha fatto Jacopus e son certo molti saprebbero far a loro volta, e se non è per questa… C’è qualcosa di affascinante (non mi vien un altro aggettivo) nello scrivere le parti di due o più personaggi… sicuramente per la capacità di dividerci e immedesimarci in quelle, tanto che solo uno scrittore potrebbe giocar a carte con se stesso… senza imbrogliare ( una partita alquanto difficile…). E chi si eserciti in tal prova risulterà più refrattario a prender partito in modo irrevocabile, avendo in sé “vissuto” la molteplicità e forse compreso che sotto ogni atto, ogni giudizio e quant’altro, vi è un flusso che vi ci ha condotto… e qui mi par d’intravedere un collegamento con quanto l’amico leibnicht esprimeva sulla censura (discussione sulle differenti attrazioni). Ma nello scrivere le parti quello che più m’intriga… è che si possa farlo, che vi sia nell’uomo questa sconcertante disposizione ad esser uno, nessuno o centomila… Nell’atto unico di Jacopus emergono altri valori: quello di dar continuità all’identità di un popolo, anche se il farlo in condizione subordinata può condurre all’inglobamento di quei valori nella cultura dominante… beh, non sorgono forse chiese e monasteri dov’erano in precedenza siti e templi pagani? Nulla di nuovo sotto il sole, come direbbe il Qoelet dell’amico sebastianb, che non ho avuto l’onore di ospitare qui per un commento. (pure il tema era biblico e pochi tra noi son al suo livello di conoscenza in merito). Il bevitore anticipa il tema della giustizia (di cui tratterà sgiombo) al quale replica un altro uomo (barbuto e grasso) invitando a considerar a fondo la questione… che si possono manipolar cose e circostanze per dar credito e autorità a un’azione che altrimenti non l’avrebbe… La giovane donna (un po’ idealista, come ci si attende dai giovani) conclude illustrando uno stato dove anch’io, e presumo molti di voi vorremmo vivere… e se magari fossimo tutti a desiderarlo chissà mai perché almeno da qualche parte nel mondo non esista di già… domanda che si deve esser posta anche Vanina, rilevando che neppure la condivisione pacifica (di qualcosa…) ed effettive pari opportunità (forse non solo tra uomini e donne) qui e ora… e da sempre, son… utopie.. Visto che l’onore di un popolo può aver connotati sinistri... per altri popoli e anche per sè… almeno qualcosa su cui ci possa trovar d’accordo: metà per uno… pari possibilità… così i notai non son figli di notai, al par dei medici… e a esser ricchi ci si dà il cambio (però in una prossima vita, per chi ci crede…). Ma quello che apprezzo maggiormente nel suo intervento (Vanina) è dichiararsi non adeguata a rispondere. Detto da una persona con le notevoli capacità di argomentazione cui ha dato conto nei suoi interventi nelle varie discussioni del forum (e l’indiscutibile preparazione) mi ha un po’ sorpreso, esporre e accettare un proprio limite è sempre una cosa rara… chapeau… così mi associo e richiamo i miei, quelli d’un intrattenitore che non ha troppo studiato avendo coltivato altri interessi, che resosi conto di ciò, sospinto in questo da un tocco d’ispirazione, s’applica a risalir la corrente cercando di trovar posto tra i tanti amici (spero) di questo confortevole luogo… trovando pari opportunità e più spesso condivisione pacifica dei contenuti precipui d’ognuno… In codesto luogo c’è posto per ogni opinione (purché non offensiva) e c’è posto per l’humor, che allieta con leggerezza il discorrere quando si fa troppo serio. Qualcuno dice che il creatore stesso ne sia provvisto… e come potrebbe essere altrimenti, se tutto vien da lui? Così interpreto in tal senso il contributo di nikelise: il giusto contrappeso per ritrovar l’equilibrio. Ma a un Re del calibro di Salomone, dinanzi all’imminente massacro delle sue genti bisogna conceder che più quelle abbia a cuore che non la sorte del suo dito. Mi son permesso di chieder all’amico sgiombo di gratificarmi della sua presenza… perché è un uomo con i piedi per terra, pragmatico, con una forte attitudine sociale (non mi dilungo oltre), in più appassionato filosofo. Fa notare come uno non valga uno (slogan di moda oggi) in uno stato in cui comanda un monarca, anche se è difficile scovar le differenze tra le prerogative e i poteri d’un Re e quelli d’un segretario generale di un partito, in URSS come a Cuba… e in stati quali la Corea del Nord dove la distinzione diventa una barzelletta… per noi che non ci viviamo, ovviamente. (Il Paese è retto da una dittatura totalitaria di stampo stalinista costituita prendendo esempio dalle istituzioni della Repubblica Popolare Cinese ai tempi di Mao Zedong. Le modifiche costituzionali apportate alla morte di Kim Il-sung (avvenuta nel 1994) hanno creato per il leader defunto la carica speciale di "Presidente Eterno". Kim Jong-il, figlio e successore di Kim Il-sung è divenuto Capo assoluto del Paese col titolo ufficiale di Caro Leader, fino alla morte avvenuta il 17 dicembre 2011, carica poi passata al figlio terzogenito Kim Jong-un.- Wiki). Sul ruolo di Iosif Vissarionovič Džugašvili, Stalin, che significa “acciaio” in russo, (forse un appellativo divenuto nome, ma non son sicuro) nell’infondere forza e determinazione al suo popolo nel fronteggiare l’aggressione nazista ne convengo, e non ci si poteva attendere che l’acciaio si pieghi, neppur a scapito degli affetti, se davvero eran tali. Ogni cosa ha il suo prezzo, quello della giustizia può esser incredibilmente alto, forse tra i più alti… e ritorniamo al tema della scelta, per non far trionfar l’opposto, l’ingiustizia. Ma come ci ricorda (la leggenda del santo) bevitore di Jacopus, nel nome della giustizia, del rispondere al sopruso, alla prevaricazione, compiendo di tutto e di più... non raramente si imbrogliano le carte. Ardua responsabilità per chi nel caso sia chiamato a premere il bottone… perlomeno di fronte alla storia, ammesso che continui… per provvidenza divina o per c..o, avendo qualcuno bunker più resistenti degli altri. Direbbe Duc che i conti si faranno alla fine, prima era storiografia… ma non è il mio campo, soprattutto quella dell’aldilà. |
15-10-2014, 22.28.32 | #9 |
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).
Beh, son arrivato alla fine.
Ho risposto ai miei interlocutori che ancor ringrazio per la gentile presenza. Debbo dire che ognun di loro ha portato argomenti utili alla discussione, questa la mia valutazione, del tutto soggettiva. Ah, manca saper come finì la storia… Narratore:...il re rialzò la spada e chiese: cos'è più importante dell'onore di un re, di un popolo..? Amica: … chi lo sa? Narratore: ... la saggezza… la famosa saggezza di Re Salomone. Colui che di fronte a due donne che proclamavano entrambe d’esser la vera madre….fece portare una spada e ordinò che il bambino vivente fosse tagliato a metà per darne una parte a ciascuna di esse. Allora la vera madre lo supplicò di consegnare il bimbo all'altra donna, pur di salvarlo. Salomone capì così che quella era la vera madre e le restituì il bambino.[6]. Fu così reso noto a tutti che Salomone era veramente un re buono, santo, di fede e Zaddiq. (Wiki) Vibrò il colpo e si tagliò il dito. Sfilò l'anello e lesse a voce alta la frase "passerà anche questa". Decise di non inviare l'esercito ma di recapitare al nemico il suo dito, dicendo che amava a tal punto il suo popolo da offrirlo in sacrificio. Ma se non fosse stato accolto e avesse vinto la guerra, a tutti gli uomini sopravvissuti sarebbero state tagliate tutte le 9 dita meno quella... che ci pensassero bene. Il re rivale si ritirò... Amica: bella storia, non la conoscevo… Narratore: ...inventata al momento, per te... non fare la guerra in casa tua, rinuncia a qualcosa… Amica: grazie Narratore:… de nada… Mò adesso ti saluto, c'ho una cosa da fare... c'è qui fuori uno che sta a strillà... aspetta che sento che dice... ...er dito tuo avevi da tagliarte, fatte le storie tue, li mortacci..!! (che nikelise avesse ragione..?) |
16-10-2014, 11.14.23 | #10 | |
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).
Citazione:
Certo !!!! scherzando scherzando ....scherzo ovviamente . Sapete come in Malesia catturano le scimmie ? Mettono un pugno di riso in una gabbia legata ad un albero , questa gabbia ha un'apertura di misura tale che la scimmia puo' fare entrare la mano aperta ma non la puo' fare uscire se e' chiusa a pugno . Bene , la scimmia dopo aver preso il pugno di riso resta intrappolata per il tempo necessario ad essere catturata perché non comprende all'istante che la sua liberta' e' legata al perdere quello che ha afferrato . Noi non facciamo lo stesso ?? |
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