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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 16-09-2014, 22.46.10   #11
Jacopus
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 09-08-2014
Messaggi: 86
Riferimento: Atteggiamento utilitaristico con le persone

Acquario 69 scrive: "il punto secondo me sta proprio nel trascendere "l'umano",di vedere cioè le cose senza rimanere limitati dalle sue influenze nocive,quali egoismo,superbia ecc…( l'io) perché poi succede che filtriamo tutto e solo attraverso questi.
certo condivido il fatto che bisogna regolarsi di conseguenza,visto e considerato pure cosa ci circonda,e cioè che l'uomo in generale ha una fortissima tendenza a non volersi appunto liberare del proprio IO…
quindi "altro" esiste…a prescindere,sempre e comunque,poiché e' l'unica cosa che non potrà mai esaurirsi e non potrà mai (a differenza) entrare in conflitto"

Perdonami Acquario, ma questa cosa del trascendere l'umano mi sembra l'ennesimo artificio contro l'umanità. Perchè dovrei trascendermi? Sono fatto di liquidi biologici, di pensieri buoni e cattivi, di azioni stupide, intelligenti, generose ed avide. Sono in grado di vedere l'altro, talvolta di considerarlo superiore al mio interesse, talaltra inferiore. Questo altalenare è sempre presente nella mia vita e mi ricorda i miei limiti. Posso e "devo" migliorarmi ma trascendere se stessi significa avere uno stile di vita, che, ad esempio non mi permetterebbe di scrivere su un forum di filosofia, attività che ruba del tempo alla azione di "liberare il proprio Io".
Nella mia visione, questa liberazione ha il significato di porsi incondizionatamente al servizio degli altri e annullare il proprio sé nelle superiori leggi dell'universo. Credo che poche persone nella storia siano riuscite a realizzare coerentemente questo compito impegnativo, anzi direi nessuna, perché anche i grandi mistici, gli eroi, avevano pur bisogno di una donna di servizio per i lavori grossolani. Una assoluta dedizione all'altro invece presuppone anche la pulizia del bidet e la preparazione dei pasti, cose che sembrano alquanto lontane dalla "trascendenza dell'oltreumano".
Paradossalmente compiere il passaggio completo ed annullare il proprio Io significherebbe adottare uno stile di vita completamente "alienante".

Nel momento in cui però "tutti" si annullassero, il gioco diventerebbe interessante. Quel momento però non si ottiene con la bacchetta magica. Noi siamo fatti della nostra storia, e della storia dei nostri padri e dei nostri avi. Siamo il frutto di millenni di storia e questa storia risuona molto di più di quanto crediamo nelle nostre azioni quotidiane. Riuscire ad avvicinarci all'annullamento dell'Io è un processo lungo, minuzioso e faticoso e non lo vedremo nè noi, nè i nostri figli. Può essere una sorta di bussola trascendentale ma nel frattempo dobbiamo fare i conti con le nostre ambiguità e con la nostra malvagità e con la nostra bontà e con quella degli altri.
Jacopus is offline  

 



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