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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
04-10-2003, 19.52.46 | #23 | |
tra sogno ed estasi...
Data registrazione: 21-06-2002
Messaggi: 1,772
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Re: dipendenx
Citazione:
Insomma, dipendo da parecchi aspetti...come non dipendo da nulla. Potrei comunque vivere senza tutto ciò che sopra ho citato..ma sarebbe una vita squallida e priva di significato... |
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05-10-2003, 19.02.01 | #24 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-01-2003
Messaggi: 84
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Penso che solo l'asceta possa non dipendere da nulla, da un minimo di cibo però anche lui, e passare le proprie giornate meditando, aiutandosi solo col proprio pensiero, senza bisogno degli altri. Il problema è sempre quello l'uso proprio od improprio degli strumenti. Internet è straordinario ti cambia la vita, anche nel bene, permettendo di mettere in contatto il tuo pensiero profondo, spesso inascoltato nella realtà, sovrapposto a sensazioni piu' pratiche o noiose, con quello altrui, immediato, interessante. Lo ammetto a volte internet è piu'stupefacente della realtà, ma non lo trovo cosi pericoloso, dipende, se serve a scambi che in qualche caso si possono tramutare in reale perchè no? Bisogna però ad un certo punto schiacciare il tastino e spegnere.
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05-10-2003, 20.59.34 | #25 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Citazione:
Sai, forse non c'è bisogno di essere asceti per distinguere il bisogno dal desiderio. E' un piccolo cambio di visuale che ci rende più liberi. Se pensiamo di desiderare una cosa invece che di averne bisogno non siamo più dipendendi da quella cosa. O da quella persona. Ma possiamo ugualmente godere della sua presenza quando c'è. Non dico che sia sempre facile, anzi... ma si possono fare piccoli passi. ciao |
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05-10-2003, 23.16.09 | #26 |
Ospite abituale
Data registrazione: 07-08-2002
Messaggi: 375
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L'asceta ha una forma di dipendenza nei confronti del suo distacco dal mondo degli uomini.
Dopotutto è un uomo come noi... Concordo con Laurablu sul concetto di utilità di Internet. Quello di spostare la pulsione è una buona soluzione Fragola, credo. |
05-10-2003, 23.47.37 | #27 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Citazione:
esatto .... da alcune cose dipenendiamo perche non potremmo vivere senza ... altre dipendiamo perche crediamo di averne bisogno anche quando n effetti questo non e assolutamente vero ... |
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15-10-2003, 14.43.45 | #28 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
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Mai pensato ad inquadrare le "dipendenze" come "abitudini"?
Io, che non ho per nulla un indole abitudinaria, ho scoperto da poco quanto possa destabilizzare rinunciare ad alcune "abitudini"...anche minime. (anzi, forse soprattutto a quelle...) |
18-10-2003, 17.12.36 | #29 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Citazione:
in effetti la dipendenza si verificia quando la persona non puo fare a meno della cosa che crea dipendenza ,per cui se uno e dipendente dalla rete teoricamente deve averne bisongo e in momenti che non ha la possibilita di collegarsi tende a non stare bene. l abitudine e simile ma e un livello molto piu leggero si fa sempre la stessa cosa pero anche in assenza non si prova disagio |
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28-10-2003, 14.01.10 | #30 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2003
Messaggi: 49
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Ciao, questo è il mio primo messaggio e sò già che lo capirete dalla scritta "nuovo utente" alla sinistra dello stesso.
Argomento che non disdegno questo, in quanto da diversi anni ormai ho potuto formare le mie teorie, le mie analisi, le mie ricerche. Certo sono tutte dentro la mia testa, non le ho mai buttate nè su carta nè su pc. Certo è che da "ricercatrice" sono diventata "un pesce nella.. rete". Oddio, so bene che sarebbe il caso che mi prolunghi un pò di + riguardo all'argomento, ma preferisco che il tutto venga fuori da sè man mano che si discute al riguardo. Cosa penso io: che tutti i libri riguardo a quella che io definisco "sindrome da rete" (ho il copyraight ;-) ) scritti da psicologi sono una "bischerata" (per utilizzare un sarcastico eufemismo). Il punto è che ciò che psicologicamente spinge una persona a cedere alla rete ha un "movente" che, come ciò che spinge una persona a cedere alla forza di una setta, esce fuori da ogni schema convenzionale al quale i psicologi si aggrappano. E non potendo, per tanto, classificare nè comprendere i meandri da cui scaturiscono queste nuove sindromi cercano di giustificare la loro stessa limitatezza basandosi su teorie e pensieri senza un fondo reale se non quello di una distorsione della realtà stessa. Questo lo dico xché se mai ti capitasse sotto mano uno di questi libri tu possa leggere e vedere con chiarezza cosa c'è davvero dietro le righe. Li scrivono non per condizione di causa ma xché va di moda. Ma ti dico anche che da questo "inferno" si può uscire senza troppa difficoltà. Io ne sono uscita, da sola (gradirei che non fosse visto come un vanto ma come un'azione possibile e reale), e ammetto che senza la chat sis tà proprio bene. Senza l'incubo della chat ci si sente più liberi, più vivi, senza legami (i un mese ho letto 5 libri, diciamo divorato :-P ). E questo è solo uno dei lati positivi che il riuscire a uscire fuori dalla rete può dare,era un esempio il mio dei libri. Ovviamente la rete, internet, non è solo la chat (anche se in prevalenza) è anche forum, mail, etc (come tu hai giustamente fatto notare). Ebbene, il mio punto di vista al riguardo è: il mio controllare la mail è pari al mio controllare la cassetta della posta. Con alcuni miai amici che vivono lontano da me ho sostituito la posta cartacea con quella elettronica. Certo che ricevere una lettera scritta a mano, l'attesa di quella lettera ( <<ma quando arriva il postino?>> ) regala delle emozioni sia nell'attesa, sia nello leggere quella grafia familiare e, a volte, un pò diversa dalla volta precedente, che sono pure, genuine, piacevoli e che la posta elettronica non può darti. In effetti la posta elettronica ha il privilegio di far recapitare immediatamente la lettera e ti da la sicurezza che non si perda "per strada", e in + si perde meno tempo a scrivere a mano, ad andare a comprare il francobollo e a imbucare la lettera; tanto ormai si va sempre + di fretta. Ma a parte i "contro" sopra elencati ci sono da aggiungere il fatto che ora controllano persino le nostre e-mail, il rispetto della privacy viene sempre + a mancare, e i virus pronti a rovinarci sia il pc che le amate mail giunteci e inviate sono un dramma che si tenta di risolvere con antivirus sempre da aggiornare. Certo, magari ci sono + contro che pro (riguardo la posta elettronica) però, ammettiamolo, è comoda ;-) I forum, bhè.. è la prima volta che entro e partecipo a un forum, ma la mia opinione al riguardo è che un forum non è come una chat. Hai un argomento ben preciso attraverso il quale poter sviluppare temi di discussioni tra persone che hanno voglia di discutere e di confrontarsi. Purtroppo nella mia vita reale e nella cerchia della mia città non sono rimasta soddisfatta dei gruppi di discussione presso i quali mi sono trovata a "vivere" e ieri mi è venuto lo schiribizzo di provare un forum di discussione interattivo e interente alla psicologia. Certo che come tutto ciò che rientra nell'ambito telematico preclude un "annullamento" del confronto diretto, reale e verbale pur permettendo di interagire con persone di città, ambienti sociali e culturali, epserienze differenti e ampliando, in questo senso, il campo delle proprie conoscenze. Ma una volta spento il pc si esce, si torna a casa, si vive. Una volta spenta la luce si dorme. In conclusione, a parte il forum e la e-mail, non mi ritengo, alla luce del sole di quest'oggi, una internet-dipendente ma una persona che utilizza internet x ciò che la incuriosisce o le serve e non è usata da internet x ciò che è lo scopo reale dei suoi creatori e divulgatori. Scusate se per caso non dovessi essere riuscita a mantenere un filo conduttore nel mio discorso, credo, oltretutto, di aver sritto parecchio e non ho ..la forza.. di rileggerlo :-P |