Ho scritto che "pudore" significa "ho vergogna", e questa, secondo vari studiosi, e' un'
emozione complessa, detta anche secondaria, perche' deriva dalle "emozioni primarie", che implicano reazioni psico-fisiologiche a seguito di uno stimolo esogeno oppure endogeno.
Le emozioni complesse si formano nella prima infanzia con l'esperienza, le informazioni, i condizionamenti socioculturali ed ambientali, lo sviluppo cognitivo, comunicativo e sociale.
Le emozioni complesse sono quelle maggiormente collegate con l'interazione sociale e connesse col Se', al modo di percepirsi e di relazionarsi con gli altri.
Gli psicologi ci dicono che l'esperienza della vergogna si comincia a manifestare nel secondo anno di vita dei bambini, quando percepiscono che il loro comportamento e' osservato e giudicato dagli adulti.
In seguito, dai tre anni in poi, con l'interiorizzazione delle regole e dei comportamenti, l'esperienza della vergogna si prova anche in assenza dei giudizi altrui.
Successivamente, tra i 7 e gli 8 anni di eta', con lo sviluppo cognitivo e linguistico, l'esperienza della vergogna viene concettualizzata e verbalizzata.
In conclusione, il pudore (= senso di vergogna) non e' una virtu' ma un'emozione, un'
emozione complessa.
Resta da definire cos'e' l'intimita': un sentimento ? Un groviglio di emozioni complesse ? area riservata dell'affettivita' e della sessualita' ?