Citazione:
Originalmente inviato da Mary
La vera risata è meravigliosa. Quella che viene da dentro, quella che non puoi controllare, a cui ti lasci andare e senti che il mondo va bene così come è.
Il vero umorismo non può essere imposto, dovrebbe nascere dal di dentro, da un gioco con la vita che vedi come gioco e che ti diverte.
La risoterapia sarà senza meno salutare ma riesce poi a dare gioia all'anima, al profondo dell'anima? Non lo so.
So solo che quando sto bene dentro rido e faccio ridere per un nonnulla, per la più banale delle banalità. E unisce, rinsalda, avvicina, rende piacevole lo stare insieme. Rende la vita una meravigliosa giornata primaverile.
Ma devi avere la pancia piena e la testa vuota
Vuota la testa dai pensieri, dalle preoccupazioni, dal dolore e piena la pancia di sazietà e di ben essere.
Umorismo triviale, volgare, forzato o ironia dura, fredda, amara possono fare anche ridere e tanto ma dopo ti resta l'amaro peggio di prima e se ti va bene niente.
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L'humour terapeutico è un'idea che ho ricavato anche dal massimo teorico della comunicazione pragmatica, e del linguaggio del cambiamento: Watlavich.
Abbiamo parlato di comunicazione ma forse non ho mai accentuato che uno dei pilastri su cui si regge la comunicazione è proprio l'humour.
Esistere significa giocare,ed il linguaggio,se non rispecchia la realtà può “creare una realtà”. Il motto di spirito , all'inverso delle teoria di Freud, potrebbe passare dal conscio all'inconscio,e il riso così sarebbe un modo per liberarci dalla prigione di certi nostri pensieri.
Io mi fonderei sul ritmo, la musica,il potere della rima. Attualmente sto sperimentando ciò in un forum , con botte e risposte rimate, ma anche prolungate nei contenuti, e il risultato finora è soddisfacente. Non si può sempre parlare in versi, ma si può influenzare con un linguaggio ricco di metafore, e battute; è vero che ci vuole molto esercizio.
Tra le “regole” includo rovesciamenti di senso, paradossi, doppi sensi, giochi di parole, sottintesi. Sono forme linguistiche tipiche dell'emisfero destro, perciò particolarmente adatte a una comunicazione terapeutica..
S' imparano modi alternativi di vedere un problema,a prendere le distanze dall'immutabilità del proprio destino, ecc.
soprattutto a prendersi meno sul serio, non preoccupandosi troppo di fare un'impressione buona o cattiva.
Prima si dovrebbe comprendere l'immagine del mondo e il linguaggio dell'altro, poi tentare anche con qualche paradosso bizzarro ma con lo scopo di spiazzare e reinquadrare problemi che a prima vista sembravano irrisolvibili.
Giocare attraverso la scrittura non vuol dire carnevalizzare l'intelletto,ma esprimersi con una certa elasticità mentale. Dovremmo tutti reimparare a giocare. Più si cresce e più difficile è dimostrare un pizzico di fantasia e ironia. Non si gioca più, proprio perchè si ha paura di cambiare.Che sarebbe l'amore stesso se non si ridesse mai insieme?