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16-01-2008, 17.00.45 | #34 |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Riferimento: Volersi bene; ma quanto?
Non conosco né il sig. Espert, né la sua signora.
Mi pare però che l'energia sia soprattutto della sua signora. Molto arzilla, data l'età presumibile. Inverosimile, verrebbe quasi da dire . |
23-01-2008, 00.39.13 | #36 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2007
Messaggi: 498
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Riferimento: Volersi bene; ma quanto?
Carissimi tutti,amici cari che avete bene o male partecipato alla discussione dandomi un aiuto a risolvere il problema. L'argomento che io ho posto vuol avere il fine di trasmettere dei valori importanti di vita matrimoniale,con la speranza di rendere più longeve le unioni odierne. E dal momento che mi sto adoperando alla stesura di un piccolo trattato di sociologia, avevo bisogno di un sondaggio,per sapere come,dove ed il il valore che viene dato oggi al sesso all'interno dalle giovani coppie. quindi ho preso in prestito la trama di un vecchio film visto in gioventù,e mi ci sono posto in primo piano per destare maggior interesse e partecipazione. Il risultato che speravo l'ho ottenuto, e contemporaneamente abbiamo avuto l'occasione di scambiarci tante nostre idee e punti di vista.
Buona sera ed un amichevole ciao a tutti espert37 |
23-01-2008, 11.03.35 | #37 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Riferimento: Volersi bene; ma quanto?
Citazione:
Mica si era capito… Citazione:
Mi piacerebbe sentire a quale risultato sei pervenuto e se ritieni sufficiente il budget di partecipanti accumulato in questa discussione per stilare il tuo trattato di sociologia. L’argomento è senz’altro interessante…uno studio “imparziale” sul valore del sesso all’interno di un rapporto di coppia merita approfondimenti il più liberi possibile da qualsiasi pregiudizio dogmatico. Mi permetto quindi di darti dei suggerimenti o degli spunti di riflessione affinché, partendo dai dati semplici che tutti conosciamo, sia possibile scoprire che c’entra il sesso con la coppia. I dati in continuo aumento sulle separazioni e sui divorzi sono sotto gli occhi di tutti; segno che i valori che tenevano unite due persone nei tempi passati non funzionano più da collante…è cambiata la struttura della nostra società e l’indipendenza economica della donna ha contribuito notevolmente a quell’autosufficienza, un tempo mancante, e che ora si aggiunge quale componente essenziale al “carrello” che raccoglie i motivi della disgregazione della famiglia cristianamente concepita. I valori morali religiosi di una chiesa che tarda sempre di qualche decennio ad adeguarsi ad una società in rapido cambiamento e capace di sfornare con l'istruzione menti sempre più indipendenti e libere dai fantasmi religiosi di un tempo, hanno ceduto clamorosamente il passo ad una più ampia libertà personale sempre più restia alle catene imposte da “perché” sempre meno credibili. In realtà io penso che della tua felice vita di coppia e dei tuoi 7 nipotini, ai giovani d’oggi, importi assai pochino. La tua meta non viene di certo vista oggi come un obiettivo primario di vita come lo era ad esempio nel dopoguerra ove gli interessi degli uomini, ma in particolare l’emancipazione della donna, costringevano la coppia a rimaner ben salda nell’apparente felicità esteriore ma nella profonda e palpabile infelicità personale. Chi parte dai presupposti di questi valori e idealizza una vita di coppia serena al calduccio del proprio focolare domestico sarà presto costretto a fare i conti con la libertà della sua adolescenza e del suo celibato/nubilato così come ci viene abbondantemente offerta in tempi moderni. I vecchi valori che funzionavano un tempo non riescono più a far leva sulla libertà individuale cui la nostra società ha provveduto ad elevare quale bene primario della persona. Ciò che non è cambiato invece è il dolore dei figli di separati…quello è sempre ben vivo a ricordarci l’importanza di una unione felice. Io sono convinto che per far vivere felice un figlio sia necessario che la felicità si propaghi dalla coppia e affinché ciò avvenga è necessario a sua volta essere felici dentro se stessi. Non è possibile una coppia felice se uno dei componenti non lo è! Comprenderai a questo punto che della tua vita felice di coppia ai giovani d’oggi poco importa in quanto il prezzo imposto dalle catene morali religiose e poco soddisfacenti in termini di credibilità, è troppo elevato! Il tuo trattato di sociologia matrimoniale, che mi azzardo già a supporre come potrà essere nei suoi fondamenti, è vecchio di parecchi decenni. Rendi felice il singolo…e tutto verrà da se!... ...e che c’entra il sesso in tutto questo? Nulla…se non fungere da precisissimo termometro che misura la febbre dell’infelicità matrimoniale…una febbre che a volte viene momentaneamente abbassata con le “scappatelle”, vecchie tante quanto l’istituzione del matrimonio che difficilmente ne risulta indenne, e che spesse, troppe volte, fa esplodere ancor di più quella febbre fino a far collassare la coppia. Oltretutto che il sesso sia una componente non essenziale ma fondamentale per un buon funzionamento di una unione, credo sia un fatto indiscutibile. Se pecca questo, ritorniamo al discorso anzidetto relativo all’infelicità del singolo o peggio, di entrambi…ergo dei figli! Nella tua parodia iniziale hai detto, forse involontariamente, una cosa che a mio avviso risulta invece fondamentale. Hai parlato di dialogo onesto e sincero con il proprio partner…ebbene, secondo te quanti hanno la capacità di esprimere all’altro eventuali insofferenze della propria vita sessuale? La reazione di tutti alla tua parodia è segno evidente di come sembrava tu stessi parlando di fantavitadicoppia…eppure, se dovesse esserci veramente una insofferenza sessuale, l’unica maniera per uscirne è proprio quella da te descritta…le alternative “normali” son note a tutti e l’effetto devastante che producono idem! Io sono convinto che una complicità tra moglie e marito, estesa a tutti gli ambiti della vita matrimoniale e non solo rivolta all’aspetto sessuale, sia invece quel formidabile collante che va a sostituire quegli obsoleti e poco appicaticci valori dettatici da una chiesa che sta crollando addosso a se stessa. Una complicità di coppia si fonda sul rispetto, sulla fiducia e sulla comprensione della persona con noi destinata a vivere per tutta la vita. Rimanendo però nell’ambito sessuale vorrei passarti per il tuo trattato di sociologia un dato sul quale riflettere. Una complicità totale riesce a far diventare i due componenti la coppia, un’unica persona…ovvio che tale aspetto influenza anche la sessualità che potrà essere vissuta, qualora ci siano basi solide, con molta apertura…non esistono casi di separazione, o son ridotte ai minimi termini, nel mondo degli “scambisti”. Non voglio esprimere pareri o giudizi sul fenomeno però un motivo per il quale determinate “aperture” e “libertà” funzionino oggi molto meglio dei tuoi valori cristiani ci deve pur essere no? |
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23-01-2008, 14.01.12 | #38 | |
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Riferimento: Volersi bene; ma quanto?
Citazione:
Bene, ti sarei grata se tu volessi rendere pubblico il tuo piccolo trattato di sociologia, lo leggerei voltentieri. Maura |
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23-01-2008, 14.06.16 | #39 |
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Riferimento: Volersi bene; ma quanto?
Carissimo Maxim, mi sto sempre più convincendo che come modo di riflettere e ragionare, potremmo definirci una sola testa spaccata in due. condivido tutto ciò che tu esprimi.Solo sulla tua ultima frase avrei un tantino da rettificare, Ogni partner di una coppia,anche se ben consolidata,ha sempre il desiderio di essere utile all'altro,quindi ben vengano queste richieste che ti danno continuamente l'opportunità di donarti sempre di più per allontanare le eventualità di uscita dai binari della sana convivenza,e mantenere sempre vivi i fini della società famigliare fondata sull'Amore. Un amichevole ciao.espert37
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23-01-2008, 14.11.11 | #40 |
Ospite abituale
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Riferimento: Volersi bene; ma quanto?
Mi sorprende molto che tu la prenda così bene.
Se questa cosa fosse stata detta a me, da parte del mio compagno lo avrei mandato a fare sesso con chi vuole, ma chiudendo la storia con me. Forse non ho una mentalità aperta come la tua... |