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19-06-2003, 13.05.17 | #42 | |
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Citazione:
Ciao R.Rubin. Scusa il ritardo con cui ti rispondo. Lascio in quota tutto quello che hai scritto perchè è vermente passato tanto tempo e non credo che sarebbe facile ricollegare la mia risposta alla tua domanda. Sono d'accordo con quello che scrivi. Io credo che spesso i processi di crescita avanzino per crisi. Un po' come se avessimo biosgno dello stimolo del dolore per tirarci su le maniche e fare un altro passo. Io credo che non tutte le vite siano uguali e che non tutte le persone sentano la necessità di complicarsi la vita lavorando su se stesse. C'è tanta gente che passa anni, decenni, tutta la vita nella stessa tranquilla routine e che sta bene. Ci sono persone cui ogni tanto l'equilibrio si sconvolge. Cosa fare poi di queste crisi è, secondo me, una scelta etica. Si può andare dal medico e farsi dare una bella scatola di prozac oppure ... affrontare la crisi con i mezzi che la vita ci ha messo a disposizione. Che siano la psicoterapia, la meditazione, la preghiera, l'introspezione, il lavoro sul corpo, l'arte... personalmente mescolo insieme tutte queste cose. Certo è che l'uscita da una crisi spesso ci porta ad un altro livello di consapevolezza. Sono momenti molto intensi, dici bene. Spesso difficili e dolorosi. Ed hai ancora ragione quando dici che mentre afftontiamo questo maremoto interiore dobbiamo contemporaneamente continuare a galleggiare sulla stabile routine quotidiana. In pratica non perdere il contatto con la realtà. Non che sia facile! Insomma, sono d'accordo con quello che scrivi. un abbraccio |
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