chi vuol giocare con me?
Chi vuole giocare con me?
L'incapacità di “giocare” nell'era tecnologica arida,utilitaristica e indifferente attraversa ogni fascia d'età. Eppure l'attitudine al gioco, che dovrebbe essere assecondato e promosso fin dall'infanzia con didattiche creative, può proseguire per sempre con una mentalità che conserva tracce di fantasia e immaginazione.
Il senso che qui intendo non sta tanto in un comportamento scherzoso e superficiale, quanto nel saper evadere dall'oggettività del reale, anche per valutare i vari “possibili” dell'esistenza. Per saper padroneggiare più stili di comportamento; sdrammatizzare allentando tensioni. Tale lievità può rinnovare ogni tipo di relazione e scambi verbali, allontanando il rischio di ristagnare nella monotonia. Conservare il “bambino interiore” rende perpetuamente giovane ogni mente,creando sospensioni nella vita ordinaria.
Se “la vita è solo gioco” (Huizinga),anche il gioco è vita. Nell'indole giocosa includo pure humour e autoironia. Si deve certamente essere assertivi, ma nel proprio intimo non prendersi troppo sul serio. Oggi tali doti mi sembrano in declino, escludendo le comicità più banali o i nonsense di stampo televisivo, e certi passatempi compulsivi e replicati.
Fate i vostri giochi. Se c'è un tempo per le riflessioni profonde, c'è pure un tempo per mettersi in gioco e nel gioco. E' pure una risorsa in più per il benessere psicologico.
Il mio capodanno
Vorrei un capodanno
di gioco, di poesia
e da donne rallegrato
Con molta fantasia
e la compagnia d'un gatto
festoso e sornione
Che come me sia
curioso, matto
e faccia poco danno
arsenio
Buon Anno
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