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17-12-2007, 17.42.51 | #22 | |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Riferimento: Desiderio di maternità. Si sa quando comincia, ma non quando finisce?
Citazione:
Grazie nadege. Il tuo post è di notevole intensità, e aiuta a capire quello che è possibile capire. |
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17-12-2007, 22.51.44 | #23 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-04-2006
Messaggi: 163
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Riferimento: La progettazione
Citazione:
io credo che non esista l'istinto materno. quindi per me la maternità, al pari della paternità, è una scelta libera o che dovrebbe essere libera. ed è un progetto di vita. un progetto può non andare in porto per mille ragioni. L'elaborazione della non realizzazione è direttamente proporzionale al valore che si dà a quel progetto. Culturalmente la pressione alla maternità è molto forte, così tanto che la non riuscita del progetto può determinare nella donna un senso di non realizzazione esistenziale, nel senso proprio di realizzazione del proprio essere. Dichiarare che l'istinto di maternità non esiste, pone la donna in una situazione di libertà. La libertà di poter fare una scelta d'amore, come qualsiasi altra scelta d'amore. Inoltre, dichiarare che l'istinto materno non esiste pone anche l'uomo in una situazione di libertà, quella di fare una scelta d'amore. Maternità e paternità sullo stesso livello, non il primo superiore al secondo. Maternità e paternità. una donna e un uomo che decidono liberamente, consapevolmente, di fare un figlio insieme. parità di diritti e doveri per entrambi. Forse così il mio pensiero è più chiaro. Poste queste premesse, non penso che tu puoi saltare alla conclusione che per me non riuscire a diventare madre è come non riuscire ad andare a trovare gli amici del Lago Maggiore a Natale. Ma se salti a queste conclusioni dal mio discorso, ti sarei grata se me ne spiegassi le ragioni. |
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18-12-2007, 00.33.17 | #24 | |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Riferimento: La progettazione
Citazione:
Grazie senzanome. Ora è più chiaro. La maternità è dunque un fatto di pressione culturale. In verità, l'istinto alla maternità non esiste. Anche questa è una tesi. Le ragioni delle tue tesi ce le devi spiegare tu, come hai appena fatto. Mica devo farlo io. Cosa vuoi che ne sappia io? |
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18-12-2007, 04.51.57 | #25 |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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Riferimento: Desiderio di maternità. Si sa quando comincia, ma non quando finisce?
non so se era meglio postarlo qui o in quell'altro topic,comunque e' sempre collegato al tema maternita..
.. nonostante non potrei mai sentire cosa prova una donna nel caso specifico mi chiedo e (chiedo loro); ..la natura biologica da una parte e la cultura con i suoi condizionamenti da un altra quale ruolo occupano?...possibile che se il corpo della donna che e' pure strutturato sin dalla sua nascita,in modo che un giorno possa potenzialmente avere un figlio non abbia una qualche influenza nella vita stessa di una donna?..pensate possa comunque esistere un "conflitto" che prima o poi ognuna di voi senta in uno specifico momento della vostra vita,presumibilmente in una fascia d'eta dove la scelta in questione si fa "critica" e i tempi si riducono in spazi molto ristretti? |
18-12-2007, 08.05.52 | #26 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-04-2006
Messaggi: 163
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Riferimento: La progettazione
Citazione:
E dove esattamente avrei chiesto io a te di spiegare le ragioni della "mia" tesi? |
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18-12-2007, 10.30.41 | #27 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
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Riferimento: Desiderio di maternità. Si sa quando comincia, ma non quando finisce?
Citazione:
Mettere al mondo un bambino non e' un "progetto" che si valuta razionalmente, ma realizzazione della nostra femminilita'. Il non riuscirci e' frustrante e porta con se conseguenze. Se la donna che rinuncia se ne fa una ragione? dipende dalla sua capacita' di interpretare i propri sentimenti [non tutti ne sono capaci]. E' possibile che cerchi di spiegare razionalmente qualcosa che con ratio ci ha poco a che fare. Seconda e terza domanda: la donna che non ha avute relazioni adeguate per fare un figlio, potrebbe forse avere problemi che influenzeranno le sue relazioni con altri anche in seguito [?] Potrebbe essere una persona con difficolta' a legare o ad impegnarsi [?] E' possibile. Alla fine tu parli della possibilita' di un trauma che impedisca di impegnarsi in nuove relazioni sentimentali. E' possibile,ma nonostante la tua fiducia nei forumisti una risposta non la potrai avere qui. Auguri di buon Natale e Capodanno. |
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18-12-2007, 13.36.16 | #28 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2006
Messaggi: 193
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Riferimento: Desiderio di maternità. Si sa quando comincia, ma non quando finisce?
Una donna ha come compito biologico quello di mettere al mondo figli. E' come mangiare: non è un atto cosciente, anche se ci sembra tale, dobbiamo farlo. Solo che se non mangi muori, se non fai figli vivi lo stesso.
La vita, per perpetuarsi, le studia tutte: una donna, arrivata all'età fertile, viene presa da una sorta di smania materna e riproduttiva, un impulso incontrollabile che serve proprio a spingerla a procreare, a perpetuare la vita. Se una donna non riesce a soddisfare questo impulso c'è da aspettarsi che lo stesso cresca smisuratamente fino a quando c'è una teorica possibilità di soddisfarlo. Altrimenti non si capirebbe perchè le donne si sottompongano a tutto pur di avere un figlio. E' ovvio che quando una donna palpa con mano l'impossibilità definitiva di avere figli abbia un crollo. Psicofisico. E questo non deve necessariamente avvenire con la menopausa, può avvenire anche prima. Un tempo le donne sterili, o meglio le donne di coppie sterili, subivano una sorta di dannazione sociale: al momento del crollo difficilmente si riprendevano (avete in mente le maestre zitelle di una volta?) Ora una donna, con molto coraggio, può costruire un percorso nuovo e dare un senso alla propria esistenza al di là della maternità. Se ha forza, intelligenza e coraggio può contribuire in mille modi indiretti alla continuazione della specie. Certo però che se la mancata maternità è stata una scelta allora il percorso sarà più difficile: il rimorso, più che la rassegnazione, sarà sempre dietro l'angolo. |