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20-11-2007, 15.28.26 | #3 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
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Riferimento: la diversità è la nostra forza
Citazione:
Il tipo di professione e i casi della vita mi vedono circondata da persone davvero di ogni tipo. Come Veraluce trovo che in ogni possibilità di contatto sia un potenziale universo imperdibile e insostituibile, e che ognuno di noi abbia la propria parte nell'attuarlo. Potrei detestare la grettezza, ma mai dimenticare che anche il "contatto" con la grettezza, se è contatto, inevitabilmente arricchirà entrambi, ed entrambi in misura inimmaginabile a priori. Per questo non direi mai "vorrei essere attorniata da....": sono sicurissima che perderei un'immensità, illudendomi di selezionare a scopo eugenetico. Piuttosto vedo un possibile capitolo Morto: uno solo. E' quello di chi non accetta - se non formalmente - il contatto. Ecco: della sostanza lapidea, di quella che "non ti tocca" e non fa nulla per toccarti, di quella che può solo - monolitica - precipitarti addosso, di quella che dopo aver TU cercato di toccarla trasmette solo "duro e freddo".... di quella e solo di quella farei molto volentieri a meno. Confesso: mi piacerebbe proprio che non esistesse. Credo che non rappresenti "vita" e che , molto semplicemente per questo, potrebbe coerentemete e senza ingenerosità (anzi collaborando al suo fine) essere estromessa dal quadro "vita" senza alcun nocumento. Esiste nelle mie frequentazioni (virtuali e non). Come individuarla? Al tatto!!! Non c'è altro metodo, perchè la costituzione lapidea è trasversale: la trovi in alto e in basso, a destra e a sinistra, nell'analfabeta e nel tizio accedemicamente plirititolato, nell'iper sfigato e nel super-riuscito, nel religioso e nell'ateo, nel possidente e nell'indigente. ....Mi vado convincendo che sia "una razza a sè" (socialmente e culturalmente strutturata come quella degli "altri"). Solo che è parallela. Non fa nulla per comunicare. E allora, forse, nel risparmiarsi il contatto si realizzarebbe il più alto (forse unico possibile) mutuo vantaggio. |
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20-11-2007, 19.45.41 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-01-2005
Messaggi: 0
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Riferimento: la diversità è la nostra forza
"Tutto è uno, tutto è diverso..."
la diversità è la nostra forza la forza nasce dalla diversità delle persone............ le nostre conoscenze dipendono dal volere capire l'altro e la sua diversità. Per me è sempre stato un arrichimento stare insieme ad altre persone.Partire da un paese per andare in un'altro significa essere consapevoli di andare incontro a delle novità..a delle diversità! Bisogna essere anche "forti" per affrontare gli altri! Intorno a me vivono persone di razze diverse e ognuno di loro mi offre la sua personalità. Ogni persona è e è diversa Io adoro stare insieme a persone che sono loro stessi.Adoro le persone spontanee.. ma non sempre si trovano..ma bisogna sapere che niente e facile e tutto è difficile. Anche nel forum ho conosciuto "persone" molto simpatiche e affidabili.Ho imparata tanto da loro e ancora imparerò! |
21-11-2007, 00.44.42 | #5 | ||
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
Messaggi: 665
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Riferimento: la diversità è la nostra forza
donella
Citazione:
Citazione:
Il tuo è un istinto prettamente umano e comprensibile, su cui ,però, bisogna ragionare. Finoi ad una trentina duìi anni or sono la pensavo come te e, tuttora, quando posso evito certe persone, perché mi dico che in quel senso ho già dato. Ma cosa è accaduto trentanni or sono per vedere certe persone in modo differente? Allora: ero sdraiato sulla spiaggia a prendere il sole con la mia ex, mentre i nostri "ragazzini" giocavano sul bagnasciuga, insieme ad altri bambini, e se la ridevano e spassavano in un modo davvero piacevole. Mi dissi che quello era una bel vedere, perché la spontaneità che trasmettevano era davvero contagiosa. In mezzo a questi bambini gioiosi, però, ve ne era uno che non riusciva ad esternare la sua spontaneità come tutti gli altri, e pur di essere come i suoi compagni imitava i loro gesti, rideva quando ridevano gli altri, per esempio, ma si vedeva lontano un miglio che il suo era un sorriso imitato a cui non partecipava con gioia: era una copia finta del vero sorriso spontaneo, che doveva essere anche la sua prerogativa infantile. Rimasi dispiaciuto nel vedere quella scena, ma poi mi dissi che se io potevo valutare qual'era la vera gioia istintiva e senza problemi, lo dovevo proprio al paragone che facevo con questo povero bambino che non riusciva a gioire insieme agli altri. Avevo davanti a me le due facce di una stessa medaglia: bembini felici, bambino infelice. I motivi? La dura casualità della vita, il non vissuto, mancanza di esperienze che non tutti riusciamo a fare nelle stesso modo e, sopratutto: a viverle allo stesso modo. La conclusione del'assunto è questa: se tutti fossimo uguali nessuno si accorgerebbe (nel mio caso), di quanto sia bella la felicità, l'amore, la simpatia, la spontanietà. ecc. Ecco: in questo senso la differenza è un patrimonio a disposizione di tutta l'umanità, per cui non condanniamo nemmeno quelle presenze "di pietra" o di qualsiasi altra materia siano fatte, quelle persone sono differenti, ma, grazie a dio, anche loro fanno parte di quel patrimonio utile alla società e a noi personalmente. |
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21-11-2007, 08.33.40 | #6 |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Riferimento: la diversità è la nostra forza
Forse il bambino del bagnasciuga aveva giusto mangiato pesante, o bevuto dell'acqua salata.
Diverso o solo imbarazzato di stomaco? e' una obiezione logica ad una teoria, quella di katerpillar, che trovo anche questa volta abbastanza stravagante |
21-11-2007, 09.12.47 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
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Riferimento: la diversità è la nostra forza
Ti ringrazio Katerpillar perchè mi hai fatto capire di essermi espressa in modo facilmente fraintendibile.
Io non parlavo affatto dell'introverso, dell'infelice o dell'incapace di comunicare. Anzi: pensavo esattamente al suo contrario. Pensavo, se mai, ai tanti casi di apparente "grande comunicatore" che è in realtà solo un despota essenziale(storia e politica sono palcoscenico permanente di personaggi così, e non possiamo non esserci capiti). Il despota essenziale non ragiona con l'altro: al massimo può sembrare che lo faccia. Non ha alcun interesse per l'altro. Non vede nell'altro nulla più che strumento oppure ostacolo al proprio interesse. Finge di ragionare escludendo a priori l'ipotesi che il "ragionamento" possa evolversi verso qualunque punto che non sia quello stesso da cui è partito per solo affermarlo. Finge di ragionare solo per aver ragione. Il despota è quello che vede l'altro (qualunque altro) come fastidioso moscerino sul parabrezza della propria fuoriserie lanciata con sicurezza in autostrada nella sua magnifica giornata di sole (senza moscerino sarebbe meglio, no?). Ecco: del despota (di cui esistono incarnazioni a tutti i livelli sociali) farei molto volentieri a meno. Della sua "diversità" mi augurerei l'estinzione. E senza nemmeno sentirmi scortese: il mio rifiuto del suo modo di essere, in fondo, è solo un cortese e timido ricambiare il sostanziale suo rifiuto, non del solo "modo di essere", ma addirittura dell'essere di tutto il suo prossimo in blocco... |
21-11-2007, 11.26.17 | #8 | ||
Ospite
Data registrazione: 03-11-2007
Messaggi: 26
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Riferimento: la diversità è la nostra forza
Citazione:
Rispondo subito alla seconda domanda: da nessuno in particolare, ma da tutti quelli che mi capita di incontrare, ognuno per quello che è! Tutti quelli che incontriamo inevitabilmente ci trasmettono qualcosa. Ogni incontro, ogni sguardo, ogni parola è un dono prezioso da accogliere e valutare. Anche chi ci offende, anche chi ci fa soffrire, anche chi si mostra indifferente può aiutarci a capire qualcosa, fosse anche solo cosa non vogliamo essere, come non volgiamo comportarci. In questo ordine di idee direi che non dobbiamo aver paura di incontrare nessuno. Tutto sta nel dare ad ogni cosa il giusto peso e trovare per tutto la posizione corretta. Venendo all'altra domanda, personalmente sono circondato da persone di ogni tipo, chi è sincero e trasparente, chi doppio e falso, chi condivide i miei punti di vista e chi no...Ma questo non mi spaventa affatto! E quando ho bisogno di stare vicino a qualcuno, in base a quanto di volta in volta sento il bisogno di condividere con qualcuno, scelgo chi più di volta in volta sento vicino.... perchè ognuno è diverso, ed ha una sua sensibilità, anche chi ci appare solo freddo ed indifferente.... Citazione:
Approvo!!! |
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21-11-2007, 12.23.03 | #9 | |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
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Riferimento: la diversità è la nostra forza
Citazione:
Interessante discussione, complimenti a tutti. Leggendoti Donella mi è venuto in mente una cosa: ma se fosse vero il paradosso della scuola di Palo Alto (è impossibile non comunicare), allora anche il "lapideo", in realtà, comunicherebbe qualcosa col suo atteggiamento... |
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21-11-2007, 12.56.29 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-07-2007
Messaggi: 343
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Riferimento: la diversità è la nostra forza
Io sono in un momento particolare, quindi la mia risposta è relativa a questa fase, magari più tardi, sfiorata da saggezza, la penserò diversamente.
Purtroppo tutta questa diversità, dal mio piccolo angolino di mondo, non la vedo. Vedo esseri bidimensionali che sguazzano in concetti come verità, giustizia, onestà, pace, amore, sincerità, correttezza, pulizia, amicizia, benevolenza, retto sentire, calore solare ecc. ecc. E sono tutte cose bellissime. Peccato che non gettino ombra. Non c'è un capello fuori posto, non c'è errore, non c'è rimpianto, non ci sono rimorsi, ingiustizie, infelicità o tantomeno, orrore orrore, contraddizioni! Una larghissima fetta di umanità sembra celarsi, pudicamente, agli sguardi della coscienza più spietata. Attenzione, non parlo di ipocrisia, ma di assoluta buona fede, di qualità realmente inerenti alle persone che mi circondano. Ecco, a volte, nei momenti di stanchezza e di sconforto, vorrei essere circondata da persone felici e infelici, forti e deboli, peccatori e virtuosi, stupidi e intelligenti, vincenti e perdenti, puliti e sporchi, che siano in grado di ammettere odio e amore, menzogna e verità, ingiustizia e giustizia, pregi e difetti. Perché, a me personalmente, dopo un pochino la virtù che non trionfa su nessun vizio mi annoia a morte. Vorrei avere intorno a me più persone che, come Veraluce, abbiano il buon gusto, qualche volta, di farsi antipatia da sole. |