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21-11-2007, 14.02.16 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
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Riferimento: rivalità
Citazione:
Forse (è solo la mia lettura) la domanda di Ginevra era più complessa. E' ovvio che nel concreto tutto dipenda dallo spessore dei personaggi in gioco. Ma, ciò necessariamente presupposto, la domanda di Ginevra ... io la leggo così: "Quale che sia lo spessore individuale dei protagonisti, esiste uno "zoccolo duro" di produzione inevitabile di questo fenomeno? Tale per cui , anche ipotizzando protagonisti di spessore da Favola, QUESTO fenomeno debba comunque prodursi?" In questa chiave, la domanda non mi sembra nè sciocca nè vaga nè legata al contingente. E soprattutto avrebbe per oggetto SOLO due coppie (la vecchia e la nuova) indipendentemente da tutto il resto (figli, ecc.). Se dovessi rispondere per quel che davvero penso al riguardo, io direi che quello zoccolo duro , totalmente ineludibile, esiste (indipendentemente da tutto-tuttissimo) ed alberga "dentro" la coppia sancendo il suo stesso significato. In pratica: l'umanissima pretesa di "centralità polarizzante" (in termini di "considerazione globale": affettiva, intellettiva, sessuale, emotiva) nei confronti dell'altro con cui desideri essere "coppia" ... io credo che INEVITABILMENTE conduca la nuova lei alla ricerca del suo "primeggiare" ed alla "conferma" di questo. Come dire: se paragoniamo l'immaginario del mio lui ad un palcoscenico, per sentirmi "coppia" devo esser certa d'occuparlo tutto ed avere per me tutti i riflettori. Nel far questo (che trovo inevitabile) - quand'anche non lo sapessi - nego ogni luce (persino la "giusta" luce) su quel palco a chiunque non sia io. Tutto il resto (figli, storie, rapporti, valenze) viene DOPO. Certo che lo ossequierò in perfetta proporzione al sistema di variabili generato dal mio spessore e da quello degli altri protagonisti. Ma all'attimo di conquistata certezza circa la mia centralità, senza la quale NON POTREI "sentirmi" Coppia, non è concettualmente possibile rinunciare. E in quella fase , matematicamente, esigerò (per quanto generosa e intelligente io possa essere) la conferma del BUIO su Tutto con correlativa esclusiva dei riflettori. Tanto che (e qui parlo per esperienza diretta)... io direi che che le possibilità di ridurre al minimo le spiacevolezze dell'inevitabile processo.... dipendano MOLTO più dalla ex che non dall'attuale : se è CHIARO e MANIFESTO e VERIFICABILE che la ex NON cerca ruolo EMOTIVAMENTE SIGNIFICATIVO nella mente/palcoscenico dell'ex in comune.... il tutto si riduce a pochissimi fronteggiamenti iniziali... che manco danno "gusto" all'attuale: per cui la pianta lì, quasi subito, e - se sei fortunata perchè l'attuale è "in gamba" - pure con qualche suo senso di colpa e (solo le donne possono capirmi) ... persino col dubbio un po' inquietante.... d'aver lottato tanto per conquistare una Sola.... |
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23-11-2007, 00.22.49 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-04-2007
Messaggi: 60
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Riferimento: rivalità
Citazione:
In effetti gli sviluppi di questo ragionamento mi hanno portato a riflettere di nuovo sulla mia interpretazione, c'è una logica anche se non immediatamente riconoscibile (non ovvia? ). E’ avvenuto innanzitutto per una serie di considerazioni veloci, riguardanti i vocaboli scelti dall’autore dell'argomento per definire una dinamica: “per mostrarsi quanto è brava lei". Il termine “bravo” non è comunemente usato per definire una competizione puramente sentimentale, si usa per definire abilità specifiche, che è possibile usare come raffronto (so cucinare meglio, so essere più organizzata, sono più brava a giocare a taboo). Non si dice è bravo, riferendosi alla qualità di un rapporto, per questo si usa dolce, amorevole, desiderabile, ma per strumentalizzare un'abilità specifica, che se non è sentimentale deve rifornirsi in altri ambiti. Ancora: “la nuova donna del tuo ex marito cerca di metterti in cattiva luce” in che modo la nuova donna del tuo ex può gettare una luce peggiore di quella che già oscura la figura della ex moglie, che per definizione (o per difesa se l'ex è anche lasciatore) è già pessima? Questo argomento si chiama rivalità, ma due rivali non sono persone che si contendono qualcosa? Qual'è il motivo del contendere? Non può essere la coppia, allo stato attuale ne può esistere solo una. Se lo scopo del diquisire fosse sentimentale, risulterebbe infruttuoso. La rivalità amorosa (come magari anche altri tipi di rivalità) si basa sul presupposto che possa nascere una competizione tra due persone nel tentativo, di conquistare l’amore di una persona. Come il corso di un fiume, che può deviare da un lato o dall’ altro. Ma la competizione per definirsi tale dovrebbe prevedere per tutti gli avversari almeno una sensibile percentuale di successo (per tornare al tema delle percentuali tanto caro all’autore ed a me ). Nel caso specifico mi sembrava che la rivalità potesse svilupparsi solo attraverso altri soggetti con cui ci fosse un costante motivo di contatto e un rapporto bilanciato, senza sostanziali svantaggi per le parti. Qualora il motivo del contendere fosse l’ex, ho supposto non ci fossero nè le condizioni né la volontà di concorrere, l’accesso alla risorsa fiume/uomo non è accessibile ad entrambe pariteticamente, il fiume ha già deviato il suo corso ed è molto improbabile che inverta la marcia. Quanto invece può essere seriamente minacciato è il delicato equilibrio di una famiglia spezzata in fase di ricostruzione o duplicazione. Un mese fa l’autore scriveva raccontando di se: “Ho conosciuto 1 uomo meraviglioso e ho lasciato mio marito e adesso convivo felicemente con lui. SONO RINATA E TORNATA AD ESSERE SERENA E FELICE. Il tutto con l'approvazione dei figli” . Da ciò si poteva escludere nettamente il desiderio di comprendere per competere a scopi sentimentali, per la riconquista di un uomo che evidentemente, l’ha resa nervosa ed infelice e da cui si è volontariamente allontanata. Se escludiamo i motivi contingenti (organizzazione - figli - pratiche legali) potrebbe trattarsi anche di un argomento posto per curiosità generale, relativa magari a qualche conoscente che si trova in una situazione del genere, ci sono stati precedenti di chi esponeva quesiti nel desiderio di poter fornire ad un amico consiglio ponderato e multifocale. Però anche in questo caso, mi sembrerebbero sussistere i dubbi riguardo la rivalità, immaginare una competizione così sbilanciata, dove l’uomo ha già esperito una relazione fallimentare con uno dei due contendenti, non ha senso, non c’è gioco. Pertanto la soluzione più logica mi è istintivamente sembrata la rivalità da insicurezza (una sorta di gelosia virtuale) che la nuova compagna potrebbe nutrire nei confronti della ex e che avrebbe potuto purtroppo anche gravare sulla gestione affettiva dei figli, motivo per cui è sensato che l'autore indaghi, dinamica sfortunatamente molto frequente (e qui parlo per esperienza diretta) benché spregevole. |
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23-11-2007, 01.06.18 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
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Riferimento: rivalità
Scusa Sentiero, ma a me non sembra proprio che la vita reale possa essere aritmeticamente ricompresa tra le coordinate di invidiabile chiarezza che hai tracciato. (Tengo a precisare che non faccio improbabile accademia, ma semplicemente cerco di riassumere quello che mi hanno insegnato entrambi i ruoli, di ex e di "nuova" rispetto ad una ex).
Intanto, in una elevatissima percentuale di casi, la ex è tale perchè ha scelto LEI di esserlo (attenendosi alle statistiche... separazioni e divorzi sono chiesti in maggior parte per impulso FEMMINILE). E, in tutti questi casi, la "nuova" avrebbe ben pochino da dare "per ovvio". Salvo delirii di onnipotenza. Inoltre, nella restante percentuale di casi in cui la ex è tale perchè è LUI che ha scelto così.... elevatissimissima è la percentuale di aspiranti "nuove lei" che hanno esperito un pressing estorsivo/ricattatorio così marcato... da non potersi, POI, esimere dal dubitare che - senza pressing - non sarebbe successo un emerito Tubo. E , anche in questi casi, la "nuova" ... può dar per ovvio (salvo i soliti delirii di onnipotenza) soltanto che il suo giochino NELL'IMMEDIATO ha sortito effetto. Ma siccome non è pazza... sa benissimo che l'immediato e la vita sono due cose sufficientemente diverse perchè possa trarsi dall'una il metro dell'altra. Infine resta la percentuale (minima dentro alla percentule già minima) in cui una donna è la "nuova lei" perchè, come tu dici, il suo nuovo lui ha emesso sentenza di fallimento sul precedente rapporto : ne è uscito lui, lui da solo, convintamente lui. E POI ha scelto la nuova lei. (Però, solo per onestà, devo dirti che QUESTA , per me , è Accademia: conosco eserciti di divorziati. Eppure NON ne conosco NEANCHE UNO che abbia "lasciato" senza pressing di un'altra donna. Ma , per completezza d'analisi, voglio IPOTIZZARNE l'esistenza.) Però, Sentiero, non so se sia "bassa" la considerazione del "lui" o quella del "fallimento". Ma credo fermamente che, salvo che io sia certa d'aver incontrato un Imbecille.... il suo sentenziato Fallimento.... NON è un'etichetta che liquida tutto e tutto getta nel cassonetto. Se lui non è un Imbecille.... quel Fallimento potrebbe (o dovrebbe?) impegnarlo... più, molto più, di cento facili "inaugurazioni". Dentro a quel Fallimento c'è un pezzo grande di vita sua, di sue aspettative, di suoi sogni, di sue speranze. .... Sarebbe amabile se sapesse ... legare il sacchetto, buttarlo nell'apposito cassonetto, e non pensarci più? Non credo. Come "nuova lei" mi porrei (mi sono posta) questi problemi. Come "ex" cercherei (ho cercato) di fugarli nell'altra nel più breve tempo possibile e nelle forme più verificabili. ....Di più non so.... |
23-11-2007, 11.23.00 | #8 |
Ospite
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Riferimento: rivalità
a parer mio scrivete delle cose belle ma siete troppo complicati per me. Afferro a malapena quello che dite..........io sono più terra terra e credo che faccia parte della natura umana tutelare la propria posizione.....e poi come si dice "in guerra e in amore tutto è lecito"
perdonate la mio essere infantile. BACIO |
23-11-2007, 14.28.38 | #9 |
Ospite abituale
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Messaggi: 60
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Riferimento: rivalità
Davvero interessante l'argomento lasciati o lasciatori, solo un piccolo aggiornamento alle statistiche citate: in una ricerca condotta da momsanddads.altervista.org, la più grande comunità virtuale italiana di genitori separati, che conta oltre 800 famiglie monoparentali, alla domanda avete deciso o avete subito la separazione il 57,2% degli uomini ha lasciato, mentre il 42,8 % è stato lasciato. Per le donne il 55% ha lasciato ed il 44,5% è stato lasciato ed il 5,5 di comune accordo. Pare che questa statistica dimostri una decisa inversione di tendenza negli ultimi anni, registrando una sensibile inclinazione decisionista negli uomini, rispetto al passato. Ma forse questo potrebbe essere lo spunto per un nuovo interessante argomento.
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23-11-2007, 14.43.30 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
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Riferimento: rivalità
Mea Culpa Pubblico: stando all'interpretazione autentica di Ginevra sono quella che ha capito di meno.
Non sono più in grado di rispondere perchè non ho capito la domanda.... ....Alla prossima... tutti |