ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
09-11-2007, 02.41.58 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
|
Riferimento: i maschi seduttivi
Carissimissimo Vagabondo!!!
Sento che hai perfettamente recepito quello che voleva essere il senso del "mini-teorema"... abbozzato frettolosamente tra mille carte che mi urlavano dalla scrivania e l'orologio impietoso che , non più sottovoce, mi diceva che non era l'ora dei teoremi... Certo che il "peso" delle costanti ... pesa diversamente sui diversi livelli di "utenza"... però basterebbe, per ovviare, tarare "a monte" il potenziale di seduttività di una costante in rapporto alla "fascia di utenza". Esempio: non ha senso, in assoluto, parlare di "significato estetico" : se il target di potenziale "utenza" è molto infantile o molto popolare... avrà un punteggio alto il bicipite da primato, e se , al contrario, il target di potenziale utenza è più maturo e più colto... il bicipite da primato avrà un punteggio molto cauto... facilmente potendo rivelarsi disfunzionale rispetto a gracilità , miopia e pallore intellettuale. Quel che mi sembra certo (e che sempre più mi convince del teorema)... è che c'è un mare di gente da 5+ in quasi tutto, 6+ in qualche materia e 9 in significato etico............ che (non raggiungendo , appunto, la soglia minima di seduttività)... il mondo e le donne tutte... manco s'accorgono che esiste!!! Questi hanno 5+ in quasi tutto.... mica zero sui punti 1, 4, 5 e 7 come Totti!... Eppure... quant'è diversa la loro storia???? Comunque non preoccuparti dei tuoi punteggi! Primo: il teorema è da perfezionare e di molto. Secondo: i colleghi sono certamente molto invidiosi. Terzo ma più importante: data la rarità della Dote... non era stato incluso nella prima sperimentazione il valore "significato poetico" che, dillo ai tuoi colleghi, da solo compensa la somma degli altri undici significati potenziali! |
09-11-2007, 11.36.05 | #6 | |
a sud di nessun nord
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
|
Riferimento: i maschi seduttivi
Citazione:
Grazie, carissima Donella. Ormai impazza il gioco della seduttività nel mio ufficio, regno di mirabolanti sguardi languidi tra una scartoffia e l'altra. Il mio punteggio è andato meglio di quello che mi aspettavo. In effetti quasi nessuna sa del mio presunto "significato poetico" (troppo buona e gentile). In effetti la chiave è proprio quella da te individuata: i significati più legati all'avere (per capirci) sono dei notevoli "facilitatori sociali" nell'ambito delle dinamiche con cui spesso avviene la seduzione pre-conoscenza (occasioni mondane in cui sciorinare i propri significati mondani, erotico, fisico, estetico, economico, sociale). La nostra società favorisce l'esercizio di questo tipo di seduttività fornendo molte più occasioni per la enunciazione di questi significati. I significati più legati all'essere hanno bisogno di essere sciorinati in condizioni diverse e meno frequenti. Hanno bisogno di un respiro maggiore e del verificarsi di condizioni che, pur essendo socialmente codificate, si verificano con assai meno frequenza. Insomma il potenziale seduttivo varia in base all'utenza, ma anche in base alle opportunità (molto più scarse) di dimostrazione dei propri significati. Chi è legato all'essere deve necessariamente mantenere ad un livello decente anche i punteggi legati all'avere (rivelando almeno qualche eccellenza) se vuole avere più occasioni per calare sul terreno della seduzione i propri significati più autentici. Non è invece vero il contrario. Totti (dico Totti, ma non necessariamente deve essere uno famoso, è solo per capirci sul tipo di soggetto) va in discoteca e cucca con i suoi significati, rivolgendosi all'utenza a loro più consona, senza preoccuparsi di dover impegnarsi nei significati legati all'essere (di cui, perlatro, potrà essere anche ignorata l'esistenza - teniamo presente anche questo visto l'andazzo italiano -). Se il super-dotato di significati legati all'essere si presenta nelle occasioni mondane (dove comunque ci saranno "prede" consone ai suoi significati) basandosi solo ed esclusivamente sulle sue prerogative principali, difficilmente riuscirà a sedurre, a meno che non si verifichi un colpo di fortuna (tipo rovesciare il bicchiere maldestramente addosso ad una, cercare di scusarsi con qualche battuta alla Ben Stiller e lei, sperando appartenga all'utenza giusta - perchè quello legato all'essere la vuole sempre in un certo modo mentre Totti tira dappertutto basta che va in rete - , coglierà nei suoi occhi la scintilla che la colpirà e la interesserà. Materia articolata la seduzione. Organizzo un reading di poesie nel mio ufficio, che ne dici? Un abbraccio. |
|
09-11-2007, 14.02.52 | #7 |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
|
Il maschio seduttivo è soggettivo
Interessante argomento ed interessanti interventi.
Interessante anche il teorema di Donella, che al momento non ho avuto modo di sperimentare. Confermo la risposta già data dalla stessa Donella e da Vagabondo: la seduzione sta negli occhi della sedotta. Il dato reale che riveli, ovvero la facilità sentimentale di una certa tipologia di uomo (sfuggente, manipolatore, ambiguo, bugiardo) mi ha fatto pensare a come, in realtà… tali attributi siano appartenenti anche (o soprattutto?) ad una certa tipologia femminile. La seduttrice per eccellenza non è forse una manipolatrice, ambigua nei suoi messaggi comunicativi, bugiarda quando occorre, che un po’ si concede ed un po’ si ritrae? Queste caratteristiche, potremmo dire, sono femminili. Non appartengono però a tutte le donne, classicamente appartengono alle “malafemmine”, se si vuole. E allora perché non inserire anche in questo ragionamento odierno, un “teorema degli specchi”. Io sono donna, sono una donna etichettata come buona, fedele, ingenua, solare. Questo mio modo di essere un po’ mi appartiene e un po’ mi è stato attribuito. La società, la famiglia, il mio io razionale mi impongono di disinteressarmi della mia zona d’ombra: della mia capacità seduttiva, della mia capacità manipolatoria, della mia voglia di mentire. Come posso entrare in contatto con quel lato nascosto di me? Semplice, il lato di me che non voglio o non posso sviluppare coscientemente lo proietto su un individuo dell’altro sesso. Ricerco, nell’uomo che ho di fronte, quelle caratteristiche “malvage” che sono in me ma che io non riconosco/accetto di avere. Nel momento in cui divengo consapevole della mia zona d’ombra, la accetto come parte di me e smetto di ricercarla nell’uomo che ho di fronte. Si parlava in altra discussione della irrazionalità e mutevolezza femminile. Quante donne riconoscono di averla? Direi abbastanza poche. Ipotizzo che tutte le altre, la maggioranza, siano le vittime preferenziali del maschio mascalzone, irrazionale seduttore. La mia conclusione, quindi, è che sia la scarsa capacità introspettiva della maggioranza delle donne a renderle potenziali vittime del maschio seduttore di cui tu parli, Arsenio. Conosco molte donne che si piegano a volontà maschili che non appartengono loro, conosco poche donne che sanno esprimere i loro veri bisogni. Spesso per la donna mettersi in discussione equivale ad accettare il volere dell’altro, lamentarsi perché ciò non è sufficiente per fare andare diversamente le cose; raramente equivale a comprendere perché si accetta di vivere una storia con un uomo di cui si vuole cambiare l’essenza anziché cercarne uno che abbia le caratteristiche da noi desiderate. Questo fa sì che si assecondi il maschio fuggitivo, ritenendo che quel vuoto - dato dal bisogno non correttamente individuato - risieda nella sua assenza anziché in noi. Così facendo, sempre più ci si allontana dalla comprensione del proprio reale bisogno. Tra l’altro, il discorso si farebbe molto lungo, le influenze paterne sono determinanti: e il padre assente (o peggio, intermittente), si traduce spesso nella rincorsa di un uomo che fugge. Grazie per gli spunti di lettura |
10-11-2007, 01.55.41 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-04-2007
Messaggi: 60
|
Riferimento: i maschi seduttivi
C'è però qualche passaggio che non mi torna perfettamente. L'essere sfuggente, manipolatrice, ambigua e bugiarda sarebbero caratteristiche soprattutto femminili di coloro che seducono (fortunatamente è solo una categoria). Le buone, fedeli, ingenue e solari (da ciò deduco che alle seduttrici per contro spettino anche i titoli di cattive, infedeli, scaltre ed oscure), si cercano e si beccano solo gli incompleti, i mistificatori, i mascalzoni in fuga. Un popolo di stupidi, uomini e donne, non si salva nessuno. Caso a) seduttrice manipolatrice, mira e colpisce il deficiente che cade nella rete come un tonno, l'unica esca è la sua fuga, lei mente, manipola e scappa (fossi un uomo gli darei una mano, anzi un piede). Sarebbe interessante qualora non ci fossero altri benefit di serie per la seduttrice, cronometrare la durata della seduzione, quanto dura il fascino esercitato da una che gioca a nascondino? Arriva alla seconda tana? Caso b) A.A.A. solare ingenua fedele cerca mascalzone plurimandatario scopo gettar luce sui propri lati oscuri ed eventualmente averne percezione post massacro, in caso di sopravvivenza. Non credo affatto che queste caratteristiche siano una prerogativa femminile, le si trovano comunemente in tutti, uomini donne e gatti (anche i gatti possono essere sfuggenti bugiardi ambigui e manipolatori). La seduzione è una questione di sicurezza, sentirsi sicuri di se è il più potente stimolo afrodisiaco. Chi è sicuro di se si conosce molto, completato il suo percorso personale ha imparato ad affinare anche la percezione dell'altro, ne capisce i punti di forza e le debolezze. Volendo chi ha sviluppato queste particolari abilità potrebbe far leva sulle altrui debolezze ed insicurezze per affermarsi e far man bassa dei sentimenti mal riposti, ma temo che ad esclusione dei casi patologici, i soggetti di cui sopra riterrebbero assolutamente no-profit questa attività. Le fughe sono dettate da un meccanismo semplice, non fai per me e cerco di essere cortese lo stretto indispensabile a farti capire che non è aria, se poi l'aria fritta la fiuti come mistero, ambiguità e suspance, il problema di chi è? Bisognerebbe riuscire a praticare la zoticheria, chissà se darebbe adito (quando il presupposto è un dubbio vige l'eccezione in cui dopo il se va il condizionale ) ad ulteriori fraintendimenti, forse servirebbe ad aggiungere anche la crudeltà alle prerogative femminili (ma non preoccupatevi solo di una categoria, le altre sono salve). Anche sulla sospetta incapacità introspettiva femminile avrei qualcosa da eccepire, un altro attestato di stupidità arbitrariamente conferito.
|
10-11-2007, 10.56.40 | #9 | |
Moderatore
Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
|
credo prevalentemente rispondessi a me...
Citazione:
Non esattamente. La partenza del mio ragionamento, che segue Arsenio nel tentare di rispondere alla domanda: “perché alle donne piacciono i mascalzoni?”, è che i mascalzoni piacciono ad un certo tipo di donna. Io ho riassunto, per brevità, in “buona, fedele ingenua e solare” per opposizione al mascalzone più che alla maliarda, perché la mia ipotesi (non è una teoria né tanto meno un dogma ma solo una mia personale ipotesi da profana, visto che siamo qui per amore di conversazione) è che si cerchi ciò che non ci è chiaro avere già in noi. E alla donna, storicamente, è stato dato un certo ruolo (in contrapposizione con un altro ruolo). E’ giusto ciò che dici sulla sicurezza di sé, ma quante persone sono così pienamente e totalmente sicure in ogni aspetto della propria vita? La sospetta incapacità introspettiva femminile, dal mio punto di vista, è reale. Intendiamoci, non che l’uomo – mediamente – sia capace di grandi analisi su di sé. La differenza, però, è che mentre si dà per scontato che l’uomo non sappia leggersi dentro (sempre per grossolana sintesi), si dà altrettanto per scontato che la donna sia abile nell’analisi interiore. Niente di più sbagliato. A fronte di poche donne (e di pochi uomini) che correttamente partono da dentro, dai loro bisogni, ce ne sono molte che partono da loro, chiamiamoli “bisogni apparenti”. La domanda che da donna ci poniamo, spesso è: “che cosa ho di sbagliato in me che fa sì che il mio amico, amante, compagno, marito sia così distante da me? Come posso migliorare me stessa cambiando lo stato delle cose?” La domanda che ci dovremmo fare è: “Perché ritengo di essere sbagliata non riuscendo ad ottenere dal rapporto ciò che vorrei? Perché se l’uomo che ho accanto non corrisponde ai miei bisogni e alle mie aspettative insisto a volere cambiare me stessa sperando di ottenere in cambio il suo allineamento con le mie aspettative?” Io rilevo questo assai presente, lo rilevo perché ho molte amiche donne (non competitrici ma amiche), e spesso mi sono trovata a tentare di “strapparle” dal meccanismo perverso che ti ho indicato. E’ molto difficile, perché c’è spesso un bisogno che viene da lontano, e di cui non si è coscienti. Per inciso, il maschio seduttivo non è necessariamente un mascalzone, ce ne sono anche di altri tipi. Probabilmente sono quelli che oggi trovo seduttivi io, o che sempre hai trovato seduttivi tu. Io però rispondevo ad un particolare quesito. |
|
11-11-2007, 11.35.01 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
|
Riferimento: i maschi seduttivi
Citazione:
Gentile danella, conoscevo la tua “griglia”, ma non la ricordavo. Ti ringrazio perchè ne ho ricavato spunto per il mio tema di oggi sugli “esperti in amore”, dove tento di chiarire alcuni fraintendimenti che forse ho suscitato ma più tra i maschi. La stoffa ce l'hai certamente e vorrei essere il sarto che ti confeziona il vestito. In quanto al tuo valore, sia al femminile che al maschile, non posso che apprezzarlo. Resto comunque sempre un maggior ammiratore, in tempi d'invadenti schemi maschilistici, di quella ormai piccola differenza femminile. |
|