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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
12-09-2007, 18.03.35 | #15 | |
...il rumore del mare...
Data registrazione: 15-01-2007
Messaggi: 279
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5 x 365 x 20.... basterebbero "solo" 36.500 uomini..........
Citazione:
Marco, chiedi delle risposte che non stanno nè in cielo nè in terra!!! Come partecipante alla discussione ti posso rispondere solo per me stessa e per prima cosa ti dico che, per carattere, non mi piace ragionare sui grandi numeri per cui non prendo nemmeno in considerazione la prospettiva di essere posseduta in un modo che sarà anche biblico ma ricorda tanto una catena di....... montaggio (mai parola fu più azzeccata!!!). Anche due miliardi di uomini "silenti, discreti ed estasiati" che sospirano per me mi paion troppi. Rimane quell'uno che mi desidera: ma vedi, Marco, si è sempre in due, i conti non si fanno mai da soli nella realtà. E io so che per tenere vivo il desiderio di quell'uno devo fare la mia parte. E' verissimo poi che l'uomo desidera una donna mentre la donna, prima di tutto, è intrigata dal sentire di essere desiderata, dal "sapersi desiderio" di un uomo... ma una volta che si è preso atto della diversa base di partenza la strada va percorsa insieme.... Io l'ho sempre pensato: è solo una questione di sesso. E come diceva Talleyrand, l'amore nasce e finisce a letto. |
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12-09-2007, 18.03.55 | #16 | |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Riferimento: Quanto fa tre x tre? ... nove. Forse.
Citazione:
Cara Donella per una volta non ho parlato della mia esperienza personale, trattenuto dal bon ton (l'ultimo che residua) e dal desiderio di diventare il picchiatello esibizionista del forum, (tipo quelli che girano nudi con l'impermeabile pronti ad aprirlo di scatto). Ma visto che mi chiedi, posso dirti che nel mio caso sembrava proprio un principio di santificazione di compagna-madre, in potenza (non avendo ella ancora procreato). Non saprò mai se si trattava - per dirla con le parole di Pallina - di una banalissima questione di sesso o di effettiva santificazione. E' successo molti anni fa. E il sospetto a favore dell'ipotesi 1 non è peregrino, sebbene ricostruire i maccanismi di allora, oggi mi è un po' difficile. Nè ho voluto commentare la tue personale esperienza, che ci hai sommariamente descritto sopra. Non la conosco a sufficienza, e non mi sento di dare un parere su una vicenda che mi sembra seria. E diversa dalla mia. Il senso del mio post precedente, a valenza + generale, è che secondo me gli uomini hanno l'istinto di fare sesso con un numero di donne tendente a infinito. Poi lascia stare che non lo fanno davvero, o perchè sono giustamente fedeli, o perchè comunque non avrebbero mai battuto un chiodo, o perchè sono dei pavidi, o perchè hanno problemi adrologici. Ho paura che molte crisi di coppia che attengono il sesso forse si spiegano semplicemente così. L'ho riscritta qui in breve, tagliando un po'. Nel mio post qui sopra mi sembrava di essere stato più chiaro. Ciao Done e ciao a tutti(-e) dal pascià |
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12-09-2007, 19.20.21 | #17 | |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Riferimento: 5 x 365 x 20.... basterebbero "solo" 36.500 uomini..........
Citazione:
Il gentleman che vi scrive mai potrebbe immaginare che tutti quegli energumeni (si parlava di miliardi, o forse solo di milioni; per di più cloni di Lino Banfi da giovane ) possano bussare a casa di una signora per fare i loro comodi! Men che meno a casa di Pallina! Era pura teoria. Puro paradosso. Una domanda retorica che - mi pare - ci porta verso un punto comunemente condiviso. Lui desidera (a destra e manca, il fetentone ), e lei vuole essere desiderata (dal suo lui, quella santa donna! ). Questo è un problema di prospettive divergenti. Ciò che non è pura teoria - ma realtà acida - è che noi, noi Lini Banfii mascolini, in potentia acto faremmo sesso con un numero fantasioso di signore; ed forse questa attitudine stravagante che costituisce - credo - il germe del calo di libido. La santificazione ne è uno sfogo sintomatico, probabilmente. Uno dei tanti. D'altronde provateci voi, gentili signore, a portarvi dietro un DNA tanto balordo. Un altro punto che solleva Pallina che vorrei tanto condividere (ma non gliela fo') è che "siamo in due" nella coppia, per cui il problema di cui sopra andrebbe preso per le corna (dico in senso figurato). Mica sicuro che sia così vero: c'è il rischio che siamo 1+1, anzichè 2. Ognuno coi suoi film proiettati nella testa. A proposito di prospettive divergenti, mi sento - fuori da ogni battuta - di dare un consiglio alle signore che mi leggono: non fate pesare mai esplicitamente l'esigenza di essere desiderate. Mai. Se accade, è assai probabile che nel vostro lui si inneschi un meccanismo inquietante. Il vostro lui, il Lino Banfi della situazione (tipo me, solo che son più bello), desidera colei che vorrebbe tanto avere, una delle 6-800 milioni di donne che ancora non gliel'hanno data (sorry x la crudezza del linguaggio), di cui si diceva sopra. Se la sua partner gli dichiara che vuole essere desiderata, lui troverà ancora più attraenti le altre 6-800milioni che quella concessione (ancora, pensa l'ingenuotto) non gliel'hanno fatta. Voglio essere desiderata da te, dice lei. E lui fa cilecca. |
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12-09-2007, 20.27.04 | #18 |
Moderatore
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Messaggi: 706
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Commedia
E io ch’avea d’error la testa cinta,
dissi: «Maestro, che è quel ch’i’ odo? e che gent’è che par nel duol sì vinta?». Ed elli a me: «Questo misero modo tegnon l’anime triste di coloro che visser sanza ’nfamia e sanza lodo. Mischiate sono a quel cattivo coro de li angeli che non furon ribelli né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro. Caccianli i ciel per non esser men belli, né lo profondo inferno li riceve, ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli». E io: «Maestro, che è tanto greve a lor, che lamentar li fa sì forte?». Rispuose: «Dicerolti molto breve. Questi non hanno speranza di morte e la lor cieca vita è tanto bassa, che ’nvidiosi son d’ogne altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa». E io, che riguardai, vidi una ’nsegna che girando correva tanto ratta, che d’ogne posa mi parea indegna; e dietro le venìa sì lunga tratta di gente, ch’i’ non averei creduto che morte tanta n’avesse disfatta. […] Marco, non prendertela… ma son due giorni che non so perché mi passa per la testa questo brano della Commedia, mentre leggo il tuo thread. Gli ignavi, coloro che Dante costringe a seguire la bandiera del nulla per l’eternità come punizione per non aver saputo cosa scegliere da quale parte stare nella vita, per non aver voluto o agito. Tu mi dirai: e che c’entro io e quelli col calo del desiderio per la santificazione della moglie? Vedi, tu sei buffo e scrivi benissimo, come già detto, ma c’è un’inquietudine di fondo che io sento chiara e mi fa pensare, in questo inferno che è il mondo in cui viviamo, al seguire una bandiera (l’amore) fatta di niente. Tu sei un po’ pascià, in effetti. Uno dei miei più cari amici è imperatore. Il concetto non cambia: non deve mai tramontare il sole sull’impero delle “fighe” conquistate (passami il termine). Ora, io una volta all’imperatore dissi che mi sembrava che la sua esistenza fosse troppo “frivola” per essere stimabile, e così si è (temporaneamente) fermato in un porto. Il concetto dell’imperatore (forse anche il tuo?) è che il mondo femminile va percorso in lunghezza… km e km di territorio di donne tutte sotto controllo. Maxim, di cui già detto io poco condivido le idee, da altri post mi fa intuire di aver però però capito una cosa importante: la conquista dell’universo femminile può avvenire in profondità (sulla promiscuità sorvolo ) Concordo sul fatto che tutti gli uomini, astrattamente, vedendo una che non conoscono si fanno un film e si domandano come sarebbe a letto, concordo sul fatto che una buona parte concretizza, concordo sul fatto che una buona parte di quelli che non concretizzano vorrebbero concretizzare. C’è però qualcosa di più, nell’essere coppia che si alimenta a vicenda anche sul piano fisico, che passa non dalla mente ma dal cuore: è necessario prima affrontare le proprie emozioni, riconoscerle, avere la voglia di viverle, non temerle. Se si sceglie di andare in profondità dobbiamo rinunciare a conquistare, ed accettare di essere stati conquistati… Mi sembra che per adesso, molti di noi ( io per prima) siano destinati all’ignavia così l’amore è una bandiera da inseguire a testa bassa mentre tutto ciò che abbiamo non ci interessa mai abbastanza da condurci a scegliere in modo definitivo. Stasera la vedo così… |
13-09-2007, 01.17.58 | #19 | |
Utente bannato
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
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Ignavia
Citazione:
Il fatto che la Nevealsole sia intelligente mi fa molto innervorsire. La stessa cosa mi capitava con il Visir, della cui intelligenza sento la mancanza, qui nel Forum: litri e litri di bile devo mandar giù, con tutti ‘sti cervelloni. Per cui, adesso vado di là, faccio un paio di telefonate, e poi ricomincio a scrivere, quando mi passa il nervoso…. (….) Ora che mi sono calmato, posso anche ammettere che Neve ha scritto un post grazioso e utile a sviluppare la conversazione, solo lievemente estensivo rispetto al tema che da il titolo alla discussione. Il concetto più incisivo che esprime la Neve mi pare questo: dal sottoscritto e dalle teorie markuzziane – peraltro condivise da Pallina, Donella e dalla stessa Neve (in nuce, la tesi del “Franza o Spagna purchè si tr..mbi”) – emerge la inquietudine. Una inquitudine forse più ampia di quella che sembra immediatamente riconoscibile. Lino Banfi (cioè l’uomo, cioè io) è inquieto, vuole percorrere il proprio rapporto con le donne in lunghezza… km e km di territorio di donne, tutte sotto controllo, ci scrive Neve. Con ciò, non scegliendo mai, e votandosi all’inseguimento di fiore in fiore, il Lino Banfi si tramuta senza accorgersi nell’ignavo dantesco. Gli uomini sentono la inquietudine, alcuni di loro – tra cui l’Imperatore – la praticano, e non scelgono. Insomma stiamo parlando dell’ignavo inquieto. O dell’inquieto ignavo, più o meno nascosto dietro le sembianze di Lino Banfi. E fin qui il ragionamento non sembra fare alcuna piega. Sennonchè, guardandolo un po’ piu’ da vicino, ci si accorge che il ragionamento di Neve porta a un paradosso: ossia che in questi termini il mondo sarebbe semplicemente popolato da 2-3miliardi di ignavi (ce l'ho coi numeri in questi giorni, che a Pallina non piacciono ). Magari è così. Magari è quello che pensa Neve. Magari no. Chissà. Mi sa di no, comunque. Bisognerebbe infatti considerare, in primo luogo, che la teoria (condivisa, se è ancora condivisa) del “Franza o Spagna purché si tr..mbi”, si è detto non riguarda a rigore solo l’Imperatore di tutte le fighe amico di Neve, o il Pascià-Markuzzo, ma tutto il genere Lino Banfi! Ossia tutti gli uomini. Di più. Chi è l’ignavo veramente? Chi è costui? Chi salta di fiore in fiore (per riutilizzare questa espressione piuttosto femminiella, atta ad evocare colui che non sceglie di vivere in profondità un amore, nel senso indicato da Neve), oppure – PRIMO COLPO DI SCENA!!! – chi apparentemente (nb: apparentemente) ha scelto di vivere una equilibrata vita di coppia stabile? Ignavo di tipo A: il Playboy-briatore, l’Imperatore, il Pascià, o più nobilmente l’Innamorato dell’Amore e della Passione senza requie? Ignavo di tipo B: l’Ottimo Consorte, il Maritino con requie? Mmmh... chi è l’ignavo? Esisterà mica un Ignavo di tipo C? Tutti ignavi o nessun ignavo? Uno nessuno centomila ignavi? Quante domande. Tanto per cominciare, secondo me l’ignavo più ignavo non è il tipo A. L’ignavo vero, tra i diversi tipi di ignavia, è piuttosto il tipo B. Il travet della vita di coppia. Egli sa in cuor suo di essere Lino Banfi, attratto da ogni donna (vi ricordo che stiamo parlando eminentemente di stimoli sessuali, di attrazione, di libido, di eros, di passionalità); eppure non sceglie di vivere arditamente la propria natura, preferisce vedersi stirate le camicie tutte le mattine e stare dentro il proprio tran tran, recitando serenamente la sua parte magari schivando (con prodezze dialettico-comportamentali) le istanze della propria compagna che – stante la nota teoria – desidera di essere desiderata. E lui forse non la desidera più. Ribadisco: stiamo parlando di desiderio sessuale, di passione o giù di lì. A ben vedere ci vuole fegato a scegliere di essere – ammesso che ci si riesca – un Ignavo di Tipo A, un pascià, un imperatore che rischia del suo uscendo dai cliché “coppia-camice stirate-stationwagon-cane”, per entrarci - casomai - solo ad un dato momento. Ebbene, è possibile stilare una classifica di chi è meglio e di chi è peggio? Il tipo A è meglio del tipo B o sarà vero il contrario? In verità nessuno è meglio di nessuno. Sono tutti dei Linii Banfi e tirano (tiriamo) a campare. Ma il Markuzzo che tipo di ignavo sarà, se interessa? Secondo la Neve evidentemente un Ignavo di tipo A, un pascià, non lontano dall’icona proprietaria della balera Billionaire (scherzo , lo so Neve che non lo pensi… almeno spero). Invece non è così. C’è il SECONDO COLPO DI SCENA!!! Markuzzo – checchè ne dica Neve – è un Ignavo del tipo C. Aspirante maritino, esperto in convivenze di lungo periodo, tira a campare. Ha avuto, grazie a Dio, le sue esperienze, e non disdegna di averne altre. Accetta il proprio DNA da Lino Banfi, e sa di essere attratto fisicamente (e non solo) da tutte le donne, possibilmente senza ipocrisia. Un ignavo consapevole di essere ignavo, un ignavo come tutti gli altri. Posto ciò, è il momento di scrivere in prima persona. Scatta il momento-intimità, la pagina-verità. In fondo, cari amici, ho cercato solo una cosa nei miei rapporti con le mie donne: di essere franco con me stesso e con loro. Nei fatti. Non le ho mai sposate. Le ho amate, e a un certo punto mi sono accorto che andare oltre sarebbe stato ipocrita. E le ho lasciate. A me non piace raccontarmi o raccontare la fiaba dell’orso. E in fondo rischio del mio. Se mi volete credere, non è una passeggiata di salute lasciare una donna attraente, non stupida, professionalmente realizzata, con cui convivi da anni, con cui hai condiviso famiglie di provenienza, amici, e esperienze di vita quotidiane serie. Le mie donne erano così. Un ignavo vero – Neve me lo consentirà – se le tiene donne del genere, tanto più quando si dichiarano perdutamente innamorate. In un caso, per stare un po' piu' dentro il thread, ho preso atto senza ipocrisie che non la desideravo più, e che lei non si sarebbe più potuta sentire desiderata. Santificazione o meno, ho preso le decisioni del caso. Tipo A, tipo B, tipo C… alla fine, siamo tutti ignavi. Siamo tutti dei Lino Banfi (con tutto il rispetto per il grande attore pugliese) che tirano a campare. Su questo non si discute. Però, passatemela, ci vogliono i controc…zzi a rilanciare, a fare il pascià. Morale: amiche donne diffidate degli uomini. Costoro tirano a campare. Ve l'ho detto. Niente di più. Saluti. |
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13-09-2007, 08.50.08 | #20 | |
Moderatore
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Riferimento: Ignavia
Citazione:
L'ignavo, compreso l'ignavo Markuzzo che leggo nel forum (non il Marco che nella vita non conosco e non so com'è), è colui che non sceglie... come detto. Dante diceva tra Bene e Male, qui tra vita di coppia e vita da conquistatore. Io non giudico chi fa il pascià e ne è consapevole, anzi... mi ricordo che uno dei miei primi amori si autodefinì proprio "uccel di bosco", sottintendendo che non era minimamente interessato a dedicarmi la sua vita (e me lo disse prima che tra di noi nascesse qualcosa). Allo stesso modo, non ho niente contro gli uomini che vivono fantozzianamente la propria esistenza, con una moglie che amano, e una signorina Silvani che non avranno mai. C'ho invece qualcosa in più contro i Markuzzi, che ti fanno credere (passami il termine) di essere interessati a fedeltà e vita di coppia... salvo poi venirti a dire che c'hanno il calo del desiderio (facendoti peraltro sentire una cacca perché non desiderabile in quanto donna) quando in realtà - nel loro essere ciclici - semplicemente sono tornati alla fase pascià (o meglio alla fase imperatore). L'inganno, certo, non è consapevole, quando inizi la storia pensi di voler arrivare ai 50 anni di matrimonio, ma in realtà non lo vuoi perché non vuoi essere maritino, vuoi essere sia maritino sia pascià. Non scegli e nella tua non scelta coinvolgi anche chi ti sta vicino. Coinvolgi anche gli altri uomini che vuoi uguali per non sentirti diverso... e invece ci sono un sacco di uomini che non sono fatti per il tradimento, che lo desiderano ma non lo applicano, che alla sola idea di rimettersi in gioco in un nuovo rapporto tremano, che preferiscono la routine a chissà quale nuovo stimolo. Per inciso, l'Imperatore, carrieristicamente parlando, è al top: sarà mica che i due aspetti del prestigio sociale e della inquietudine sessual-sentimentale sian collegati? Scusa la durezza, adesso smetto che sennò divento antipatica... |
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