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05-06-2002, 02.11.06 | #13 | ||
Data registrazione: 30-03-2002
Messaggi: 250
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Citazione:
P. S. = Pronto Soccorso Citazione:
Ora rispondi tu, dimmi in che senso te la stai "godendo"! Sai......sono curiosa .... e poi si sa.... la curiosità è "femmina" ...... oh no! |
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05-06-2002, 08.56.06 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
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Niente... solo che ho letto l'intervento di Poison e ho avuto la sensazione che fosse andato un pò fuori tema... mi eraparso un pò aggressivo e volevo proprio vedere la tua risposta... anche la gaffe di crederti maschio l'ho trovata un pò curiosa, mi ha divertito la tua risposta.
Ciao |
08-06-2002, 09.59.02 | #15 |
Messaggi: n/a
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si in effetti il fatto che sei donna in parte mi ha deluso devo essere sincero.(scherzo)
forse saro' andato fuori tema forse ho sbagliato a vedere te come la persona disperata ma il significato dell'intervento non deve cambiare.Sono veramente stanco di sentire gente lamentarsi,sono stanco di vedere gente in fila per prendere energia dal prossimo.Sono disgustato dalla mentalita' cattolica,da quella che e' la societa' dei perdenti,degli invidiosi,della gente che non riuscendo a restare a galla vuole portare a fondo con se chi sta nuotando.Sono stufo della societa' della compassione,della societa' della carita'.Eraclito affermava che l'armonia era il frutto dell'eterna guerra tra gli opposti.L'uomo non ha il coraggio di affrontare il cambiamento non ha il coraggio di essere artefice del cambiamento,della sua responsabilita'.quindi quando parli dei ragazzi del ps(tra cui sono stato anche io)io non discuto della loro sofferenza che e' reale ma delle cause di questa e del motivo per cui non risescono a trovare una soluzione.l'errore che non dobbiamo fare in alcun modo(ed e' per questo che non voglio parlarne proprio)e' compatirli perche' la compassione porta chi e' compatito a croggiolarsi nel suo stato significa dire alla persona che soffre"non c'e' bisogno che tu diventi forte risolveremo noi i tuoi problemi".Bisogna insegnare l' amor proprio,quel rispetto verso se stessi dettato in parte dall'orgoglio,dalla dignita' di ritenersi artefici delle proprie azioni e di affrontare anche il disprezzo di chi incontriamo nella nostra strada.Il problema cara armonia e' che oggi dopo 2000 anni di giudaismo non c'e' piu' concesso di disprezzare nessuno,siamo totalmente circondati daperbenissti cristiani di sorprendente mediocrita'.Non essere compassionevolia volte significa spronare,proporre un modo differente di pensare che a differenze di quello cristiano non ribadisce con la carita' la distinzione di status tra chi fa la carita' e chi la subisce tra chi soffre e chi invece nella sua magnanimita' puo' aiutare il prossimo.E' difficile a volte distinguere tra altruismo e autocompiacimento.bisogna aiutare chi ci si affianca nella strada proponendo un modello vitale un modello che parli di grandezza,di orgoglio e di responsabilita' per il nostro futuro. cmq se vado fuori tema scusatemi ma non ho mai il tempo di ricorreggere perche' navigo a pagamento,scrivo di getto..... vieschi spero tu in parte mi comprenda. |
08-06-2002, 22.52.42 | #16 | |
Ospite abituale
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09-06-2002, 09.48.01 | #17 |
Ospite abituale
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x Funghetto
Io dico che se vuoi cambiare qualcosa devi prima vederla. Parlo per esperienza. Non è che vedendo la realtà di colpo puoi trasformarla come più ti pare e piace. Vedendo la realtà per quella che è e non per quella che immaginavi fosse, senti di aver strappato una sbarra della tua prigione. A volte noi ci crediamo liberi, e crediamo anche gli altri liberi di decidere della propria vita. Ma non è così, non sempre è così. Non vediamo i condizionamenti subiti, i traumi che abbiamo dimenticato, le dipendenze invisibili. Così possiamo autocommiserarci, piangerci addosso, ritenerci vittime del fato o di Tizio o di Sempronio, ma non riusciamo a comprendere né noi stessi né gli eventi che stiamo vivendo o abbiamo vissuto. E ci vuole fegato per mutare la propria condizione, qualunque essa sia. Perché anche chi si trova nel dolore e nella sofferenza teme il cambiamento che non conosce. Io, per per poter sbirciare dentro me stessa ho dovuto fare un durissimo e doloroso lavoro. La mia psicoterapeuta un giorno ha detto: "Solo i forti sono in grado di chiedere aiuto. I deboli non riescono a farlo". Così ho scoperto che io che mi sentivo debole, fallita, paurosa, vittima, in verità ero molto forte. Per questo, ora, non giudico e critico nessuno. L'apparenza è spesse volte ingannatrice. Se a malapena conosciamo noi stessi come possiamo giudicare e criticare?! La sola cosa che possiamo fare è imparare ad aiutare gli altri e noi stessi. Cosa difficilissima. Ma non impossibile. Si impara volta per volta, alla luce del vero amore. Ciascuno di noi ha le proprie prove a superare, la sola cosa che possiamo fare e incoraggiarci gli uni con gli altri. Chi ha superato per primo un'aspra roccia può porgere la mano a chi viene dopo, e accettare che l'altro la rifiuti e tenti da solo. Ma può anche dirgli sta attento qui e lì. Ma anche in questo caso l'altro è libero di seguire i consigli o meno. E se sbaglia non si deve dargli addosso. Ciascuno deve essere libero di affrontare la propria prova. Anche perché le conseguenze ricadono principalmente su se stessi. Ciao |
09-06-2002, 17.15.05 | #18 |
Messaggi: n/a
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Ciao Armonia,
i temi da te proposti sono molto profondi, richiedono una ricerca dentro di se per trovare gli argomenti corretti. Non sono bravo come te ad esprimermi ma provo a dire la mia... Molte volte mi sono trovato a dover combattere stati di umore nero per nulla, qualche volta aspetto che mi passi, altre volte identifico le cause e riesco ad allontanarli. Penso che le ricette date da Kaytenn siano buone, certo è molto difficile seguirle e basta un po’ di smarrimento per perdere passi avanti fatti con fatica. La malinconia ha vari modi di presentarsi. Quelli che chiamo positivi sono stati di malessere provocati da avvenimenti che a ragione ci rendono tristi per un determinato tempo tipo la perdita di un caro, l’allontanamento di un amico o altro; li chiamo positivi non perchè mi fa piacere che ci siano ma perchè quando ci sono vuol dire che la persona è viva e sensibile dentro mentre a volte i più duri ed orgoliosi sempre presenti e forti spesso nascondono un freddo vuoto dentro di se, le manca un cuore vivo (e purtroppo sono tanti ora...). Proprio la sensibilità della persona apparentemente fragile aiuta poi la stessa ad uscirne cominciando ad apprezzare altre realtà, stringere nuovi rapporti e nutrire il proprio spirito con diverse esperienze per piccole o grandi che siano. Quelli negativi invece sembrano senza via di uscita, molte volte partono da un avvenimento scatenante, un’apparente banalità, ma che nasconde dietro di se molti affronti non superati ed a cui si dà troppo peso, potrebbe essere anche una risposta un po’ più brusca del solito di qualcuno... (per questo quando si parla con gli altri bisogna sempre portate molta attenzione alle conseguenze). Non c’è un perchè sono senza via di uscita, mancano di una causa e, probabilmente, non essendoci la causa si fatica anche a trovare una soluzione. Secondo me vanno superati con un atto di volotà, accantonati e basta (la fai facile mi direte, lo so che non lo è). Grandi parole quelle di Madre Teresa, degne di chi ha saputo donare la propria vita ai più alti livelli del sacrificio. Devo dire che chi ha bisogno di aiuto molte volte non è chi lo chiede troppo insistentemente o chi si autocommisera sempre, bensì chi tiene tutto dentro di se ostentando una serenità non propria. L’unica cosa in cui concordo co Poison è quindi questa: non dovrebbero esserci tante persone che si autocommiserano, ce ne sono troppe che piangono davanti a tutti e, poi, si scopre lo facevano apposta. Nei limiti delle mie possibilità sto vicino il più possibile a chi vive intorno a me (anche se ammetto di non essere di compagnia perchè non parlo mai presto sempre attenzione), mi auguro sempre di non buttare il mio tempo. So che in genere non è mai tempo buttato quello passato dialogando. La malinconia e la tristezza fanno parte della ns vita, come la gioia e l’amore, bisogna darle il peso che le spetta e nulla di più. Ciao a tutti: Attilio. |
13-06-2002, 16.48.34 | #19 | |
Data registrazione: 30-03-2002
Messaggi: 250
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Citazione:
Non sei il solo a navigare a pagamento. Chi di più chi di meno, tutti paghiamo la nostra bolletta per collegarci in internet. X Attilio Grazie |
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14-06-2002, 23.41.50 | #20 |
Ospite
Data registrazione: 06-06-2002
Messaggi: 33
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ho applicato..
le cinque regole di Kaiten......ed alla lunga mi sono stancato di tanta " Algebricita' ".....e sono qui'!
Ho tutto quello che quel teorema poteva darmi... una gran famiglia....,il nostro giusto posto nella societa',insomma ...siamo perfino invidiati....ma.. Madre Teresa ....anche e soprattutto...ha stimolato ulteriormente la mia tristezza ... da quando ho cominciato interessarmi al suo operato mi sono accorto di quanto io sia stato superficiale , se pur naturalmente molto predisposto alla carita'..quanto tempo ho buttato....quanto avrei potuto fare...quanto poco potro' fare.. Dall'immagine di "quella " Donna ho tratto l'immagine del mio Uomo ideale: Colui che sa' annientarsi davanti al piu'misero dei suoi simili ! Ero partito per raccontare ad Armony un momento di"tristezza" una bufera,ma associare le mie seghe mentali,a questo punto,mi sembra propio offensivo per Madre Teresa ed anche per tutti voi Ciao bacio!! e Bravi ! perche' siete davvero analitici. |