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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
03-05-2003, 14.11.42 | #12 |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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Anche secondo me quando smetteremo di dialogare con noi stessi non saremo più umani.....saremo trapassati? Siamo sempre in evoluzione con la nostra mente.
Personalmente su un'isola deserta morirei mi piace la gente, ma non amo la confusione. Nessuno mai dovrebbe sentirsi solo..... ho visto la tua descrizione della solitdune, in alcune persone, per la mancanza di dialogo e comprensione con altri, persone che si chiudono in se stesse e che "raggiungerle" diventa sempre più difficile, se non coll'ausilio di persone competenti in materia. Scegliere di rimanere ogni tanto per conto proprio (io lo chiamo: staccare la spina) lo trovo salutare per il nostro/mio equilibrio, per godermi il piacere del silenzio ascoltando solo ciò che in quel momento voglio sentire e che mi ridà la carica per proseguire la mia vita. Ho trovato nella lettura di firenze un senso di serenità e pacatezza, non voglio diventare un'asceta e non sono nemmeno in grado di discutere (non ho mai approfondito la spiritualità e il misticismo, forse dovrei cominciare,) a me per ora basta solo sapere come sono ed arrivarci con l'introspettività, la mia serenità è sicuramente la serenità dei miei cari e viceversa Che sudata! |
04-05-2003, 19.37.52 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-01-2003
Messaggi: 85
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della solitudine
Ciao a tutti,
Personalmente penso che la solitudine sia una cosa piacevole quando è una scelta, quando si decide volutamente di stare da soli. Quando non è così, quando sono gli altri ad isolarti e non tu ad isolare te stesso, la solitudine diventa una esperienza dolorosa. L'uomo è un "animale sociale" e per natura tende a vivere in comunità. Per poter vivere, crescere, conoscere ho bisogno degli altri, ho bisogno di comunicare, di confrontarmi, di convicere e farmi convincere, ho bisogno di amare e di essere amato, ho bisogno ti tocare e farmi toccare, ho bisogno di sentire pronuciare il mio nome, ho bisogno di sentirmi parte della famiglia. L'importante è non uniformarsi passivamente, occorre difendere la propria identità, vivere nel gruppo ma diffendere le proprie idee, i propri punti di vista, i propri principi e magari convicere anche qualcun altro. Anche se qualche volta i membri della famiglia non ci piacciono (ed è il mio caso), noi apparteniamo a questa famiglia, ne facciamo parte e dobbiamo imparare a conoscere gli altri a confrontarci a cercare di influenzarli se stanno sbagliando o cambiare noi stessi se siamo noi a sbagliare. Anche se sono abbastanza giovane, credo di essere già stato abbastanza solo per conoscere signora solitudine. Mi scuserete, ma personalmente nutro dei dubbi sul fatto che la solitudine ci possa condurre alla conocenza di noi stessi. Credo che quello che siamo dipenda da molte cose, tra cui l'influenza che "gli altri" hanno su di noi. C'è poco da dire gli altri contano nella tua vita e anche tanto. Se non fosse così non averbbe nemmeno senso scrivere su questo forum, scriveremmo tutti delle lunghe pagine in world e si risparmierebbe anche la conessione ad internet. No grazie , la mia massima apirazione è amare il maggior numero di persone e farmi amare dal maggior numero di persone. Ultima modifica di Franco1 : 04-05-2003 alle ore 19.41.07. |
05-05-2003, 18.37.30 | #16 | |
tra sogno ed estasi...
Data registrazione: 21-06-2002
Messaggi: 1,772
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Re: A tammy
Citazione:
intendi per le seghe mentali hehehe hops..mi è scappata... e chi non se le fa quando si sente solo...abbi dubbi osho.... |
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08-05-2003, 21.14.03 | #17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
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Senza alcun commento… me l'ha inviata un'amica, non so neppure di chi sia.
Guance umide, voglia di piangere a dirotto, tetro desiderio di morire. Come mi sento solo, quanta tristezza dentro di me! In silenzio imploro e aspetto di essere coccolato, di essere amato. Però, gli altri si vede che non hanno il tempo né l'anelito di amare me. Forse, sono distratti perché piangono anche loro aspettando quello che io aspetto? Solitudine: Sei dolore, angoscia, domani buio…. Ma, all'improvviso, nella tenebra un luce brilla: e se amassi io? Già, se amassi io? Che bello! Allora si, non sarei più solo perché starei insieme all'amore da me creato e in stretta compagnia dell'umanità, di tutte le cose e della vita amate. Ciao |
21-05-2003, 17.16.30 | #19 |
Ospite
Data registrazione: 19-05-2003
Messaggi: 19
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I luoghi della solitudine
Nei luoghi della solitudine, l'anima trova la libertà, che non potrebbe mai trovare nel luogo dell'isolamento, che è l'esistenza costretta e compressa nei termini della istituzionalità ordinata dalla moltitudine dei poteri, che impediscono alle individualità, di esprimersi e, quindi di costituirsi come soggetto pensante.
Il pensiero trova la sua attuazione nelle modalità del linguaggio; nella parola e nella gestualità; nella eloquenza del silenzio, ma anche nel silenzio che non vuole più dire. "A chi lo dico?" è lo straziante grido di chi sa che ha facoltà di parlare, ma è consapevole, che l'esercizio di quella facoltà presuppone un uditorio, che, quando non vi sia, istituisce l'idiozia di un monologo maniacale, vano. I luoghi della solitudine non sono rifugi per coscienze vili. Non sono alberghi per pellegrini stanchi. Non sono acque in cui riflettere il cattivo gusto di un tetro narcisismo. I luoghi della solitudine si dischiudono a tutte le coscienze, che vogliano costituirsi come modalità del progredire autentico dell'uomo. Esprimersi è di fatto un pro-gredire, un andare oltre i limiti tracciati da coloro che hanno insolentemente occupato i nostri spazi vitali. Ma, qui, è doveroso ricordarlo, il vero progresso, è infrangere le barriere della norma, che , quando non imponga divieti, indica luoghi in cui è lecito autoescludersi, intrappolarsi, suicidarsi. I luoghi della solitudine sono, allora, quegli stessi spazi dove io, con luminosa consapevolezza, mi costituisco parte lesa nei miei più elementari diritti, riconosciuti peraltro, ipocritamente dalla medesima controparte. Nei luoghi della solitudine non sarò mai isolato, escluso. Nei luoghi della solitudine, deporrò la maschera e disvelerò la mia autentica essenza di uomo. Nei luoghi della solitudine incontrerò luminose presenze che, sole, con me, solo, vorranno condividere la loro solitudine. Un caro saluto, Gaetano. |