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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 14-02-2007, 20.42.43   #11
Lucio Musto
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Originalmente inviato da acquario69
certo,quella della prima impressione e proprio perche cosi istintiva mi chiedo quale siano i richiami che riflettono questo stato d'animo iniziale..come una proiezione,capito cosa intendo e quale sarebbe il nocciolo della mia domanda?
tu che risposta daresti feromoni a parte?

Per risponderti, come diceva un amico mio, qui "ci vorrebbe uno pratico".

Con lo spannometro (cioè a lume di naso) direi che il nostro cervello comunque tende a completare l'informazione ricevuta in qualche modo estrapolando i dati mancanti.
Puoi notarlo ad esempio quando ti telefona uno sconosciuto e tu comunque ti disegni una persona completa, con la quale stai parlando, ed anche l'ambiente fisico che lo circonda... l'ufficio, la scrivania, che fa con le mani...

Ho azzardato troppo??
Lucio Musto is offline  
Vecchio 14-02-2007, 22.10.13   #12
acquario69
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Originalmente inviato da Rudello
Per risponderti, come diceva un amico mio, qui "ci vorrebbe uno pratico".

Con lo spannometro (cioè a lume di naso) direi che il nostro cervello comunque tende a completare l'informazione ricevuta in qualche modo estrapolando i dati mancanti.
Puoi notarlo ad esempio quando ti telefona uno sconosciuto e tu comunque ti disegni una persona completa, con la quale stai parlando, ed anche l'ambiente fisico che lo circonda... l'ufficio, la scrivania, che fa con le mani...

Ho azzardato troppo??


grazie per l'immagine che mi ha dato,davvero efficace!

acquario69 is offline  
Vecchio 15-02-2007, 08.27.28   #13
feng qi
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"da cosa scaturisce la simpatia o l'antipatia per una persona?"
----------------------------------------
ciao
Io penso che tutto dipenda dal fatto che noi per conoscere pensiamo che basti vedere.

vedi una persona e la giudichi subito.
La leggi nel forum e pensi di sapere per grandi linee che tipo é.

Invece se la toccassimo, come i ciechi, o se la conoscessimo come gli autistici, le cose sarebbero molto diverse.

La vista abbraccia solo una piccolissima quota della persona. Il suo tepore, il suo odore, come reagisce quando la sfiori, come cambiano i suoi occhi, il suo odore(perchè magari all'improvviso per l'emozione suda),che gesti compie e come ti accoglie..tutte queste cose ce le perdiamo se ci affidiamo nel giudizio solo al vedere.

Sia nel forum che nella vita quotidiana continuamente sono tentata di giudicare le persone. Dentro di me, lo faccio ancora, ma la novità é che cerco anche di lasciare quel giudizio "campare in aria", e mi dedico ad altre indagini e sempre mi accorgo che ogni persona é un mondo pieno e complesso, variegato e profumato, addolorato e complessato, come il mio.

Se vedo una persona montata, provo antipatia: Ma se la osservo quando non si sente osservata e mi metto accanto a lei per caso, scopro la sua vulnerabilità, che é la mia, la nostra.

Allora forse nel vedere, noi odiamo negli altri ciò che a noi manca (perché ci sottostimiamo!): per esempio la bellezza, la sicurezza di sè, l 'eleganza..

Inoltre odiamo ciò che ci rispecchia nei nostri lati negativi: per esempio una persona che parla troppo, perché noi non siamo in grado di farlo o perché noi dobbiamo essere quelli che lo fanno meglio e dire le cose più sagge.

E' complesso l'ego, eh?

L'importante é vederlo e schiacciarlo con delicatezza

feng qi
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Vecchio 15-02-2007, 12.09.35   #14
acquario69
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Originalmente inviato da feng qi
"da cosa scaturisce la simpatia o l'antipatia per una persona?"
----------------------------------------
ciao
Io penso che tutto dipenda dal fatto che noi per conoscere pensiamo che basti vedere.

vedi una persona e la giudichi subito.
La leggi nel forum e pensi di sapere per grandi linee che tipo é.

Invece se la toccassimo, come i ciechi, o se la conoscessimo come gli autistici, le cose sarebbero molto diverse.

La vista abbraccia solo una piccolissima quota della persona. Il suo tepore, il suo odore, come reagisce quando la sfiori, come cambiano i suoi occhi, il suo odore(perchè magari all'improvviso per l'emozione suda),che gesti compie e come ti accoglie..tutte queste cose ce le perdiamo se ci affidiamo nel giudizio solo al vedere.

Sia nel forum che nella vita quotidiana continuamente sono tentata di giudicare le persone. Dentro di me, lo faccio ancora, ma la novità é che cerco anche di lasciare quel giudizio "campare in aria", e mi dedico ad altre indagini e sempre mi accorgo che ogni persona é un mondo pieno e complesso, variegato e profumato, addolorato e complessato, come il mio.

Se vedo una persona montata, provo antipatia: Ma se la osservo quando non si sente osservata e mi metto accanto a lei per caso, scopro la sua vulnerabilità, che é la mia, la nostra.

Allora forse nel vedere, noi odiamo negli altri ciò che a noi manca (perché ci sottostimiamo!): per esempio la bellezza, la sicurezza di sè, l 'eleganza..

Inoltre odiamo ciò che ci rispecchia nei nostri lati negativi: per esempio una persona che parla troppo, perché noi non siamo in grado di farlo o perché noi dobbiamo essere quelli che lo fanno meglio e dire le cose più sagge.

E' complesso l'ego, eh?

L'importante é vederlo e schiacciarlo con delicatezza

feng qi

indubbiamente...il nostro ego e' complesso,l'importante come dici tu e' vederlo e cercare di comprenderlo,aggiungerei pure con l'umilta dovuta

acquario69 is offline  
Vecchio 15-02-2007, 23.37.16   #15
angelo della luce
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io credo che una persona ci può risultare simpatica o antipatica per molteplici fattori.Primo di tutti :il nostro stato d'animo del momento.Se siamo in quel momento positivi anche la persona che è di fronte a noi sarà più simpatica.
secondo fattore:il nostro vissuto.Se una persona ci ricorda in un tratto somatico qualcuno che è stato importante per noi in passato o qualcuno al contrario che ci ha fatto soffrire,istintivamente ci sarà simpatica o antipatica.
terzo fattore coem dice rudello i ferormoni,cioè la chimica di cui siamo costituiti.
tramite forum?mah...una simpatia istintiva ci può essere..per quello che la persona scrive ,per esempio a me colpiscono gli smile -faccine che intercalano le parole indice di una espressività maggiore .ma è troppo poco .. per definire una simpatia o antipatia .manca la visione .
angelo della luce is offline  
Vecchio 18-02-2007, 08.38.54   #16
Lucio Musto
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Utile per arricchire l'argomento mi pare questo mio scritto di qualche tempo fa.

Nessuno vivi

La frequentazione a questo “Forum di Discussione”, dove tutti apertamente e audacemente ostentano sé stessi ed il proprio pensiero, mi induce a fare alcune considerazioni sull’anonimato.

Probabilmente ovvie per molti, a certe implicanze io non avevo mai pensato, e voglio riportarle qui sperando possano essere interessanti anche per altri.

Nelle regole del “Forum”, dicevo, c’è grande libertà di espressione ed una censura tanto discreta da apparire inesistente.
In più, un rigoroso anonimato è assicurato ai partecipanti e sempre rispettato.

Con tali garanzie, molti superano le personali inibizioni e si pronunciano per quello che sentono, finalmente emancipati per una volta, da condizionamenti e tabù.

Diventa allora intrigante l’analizzare il “chi è” dell’ “estrinsecazione anonima legittimata”.

Innanzi tutto si rimane “persona”.
I partecipanti alla discussione non si presentano, non tracciano nemmeno un abbozzo di profilo autobiografico eppure, perfetti sconosciuti, barattano pareri e riflessioni sul tema proposto e fanno cultura, seppure “sui generis”, ma si lanciano anche insulti e si scambiano complimenti ed opinioni e critiche così e più francamente di come farebbero se accomodati in simposio nel salotto di casa o al tavolino del bar.

In una qualche altra maniera invece, nel “Forum” si cessa di esistere.
Infatti non si è al cospetto di individui completi di quelle infinite sfumature che solo prese tutte assieme distinguono un essere umano dall’altro, ma piuttosto di fronte a semplici spettri, ombre di qualcuno che forse c’è, ma potrebbe non esserci, o essere differente da come appare.
Ognuno è composto da uno pseudonimo, archetipo di esistenza, rivestito di poche parole, quelle dell’intervento apparso in rete e completato nei dettagli da tutto quanto la nostra fantasia è capace di immaginare e ricostruire, o forse solo immaginare sulla scorta di quelle miserrime informazioni. Certamente la figura che ne deriva è tutt’altra cosa dallo sconosciuto Sempronio che nella realtà si cela dietro quello pseudonimo.

Eppure questo nostro interlocutore ce lo figuriamo abbastanza reale da meritare stima o disprezzo, il formale “Lei” o il familiare “tu”, persona cui accordare la nostra fiducia o al contrario sospettare e guardarsi, degno di alleanza o oggetto di indifferenza, ostilità, odio.

Nella realtà mediatica di un “Forum di Discussione”, diventiamo persone reali e concrete pur, rigorosamente e coscientemente, non esistendo affatto.

Siamo insomma dei “nessuno”. Ma “vivi”, nonostante tutto. “Nessuno vivi”, appunto.

Ripensando ad uno dei miei detrattori più accaniti, ed al suo esagerare nel dileggiarmi:
«Roba da denunciarlo! – mi dicevo, inviperito – e mandarlo in galera!».

Ma chi?... ho poi riflettuto. Alcune parole affidate all’etere ed ai circuiti silicei di un microcip che inveiscono contro altre frasi incontrate nello stesso surreale piano di esistenza?...
Un mucchietto di impulsi elettrici senza consistenza materiale annidato con un nome convenzionale nella memoria virtuale di un computer collegato in rete che manda in gattabuia un insieme simile?...
Un nulla noto, l’Io artefatto del “Forum” che fa a pugni con un altro nulla, per giunta ignoto?...

Fantafilosofia e nient’altro!... stupidi vaneggiamenti!... Oppure…

Mi balza alla mente Flatlandia, il mitico mondo con solo due dimensioni concepito e magistralmente descritto da Abbott. Tutto vi accade come nel nostro mondo fisico tridimensionale, ma con le particolarità legate al fatto che lì le dimensioni disponibili sono solo due…un mondo senza profondità né spessore.

Chissà che questa dei “Forum” non sia una realtà analoga a Flatlandia, l’intersezione del mondo degli uomini con la stesura virtuale di un programma elaborativo per computer, dove le persone restano riconoscibili pur private della più parte delle caratteristiche del loro essere?

Non è così inimmaginabile!, in fondo, anche la cinematografia non è che proiezione bidimensionale di certe vicende umane!

L’analogia potrebbe essere spinta oltre. Come nel mondo di Abbott i corpi solidi manifestano il loro passaggio come la sequenza di immagini di una TAC, così nell’universo dei “Forum” la personalità di ognuno viene per così dire “indagata” attraverso l’argomento che si sta trattando “affettata”, in un intervento dopo l’altro, nelle le parole, gli errori di ortografia, le emozioni che vi si intuiscono dentro.
Ogni “fetta” è reale e schietta, ognuna di per sé inconsistente eppure partecipe della vera realtà di quel “qualcuno”, composto di infiniti “nessuno” .

Ed il resto?

Ormai oziosamente, continuo a fantasticare: la ragazza che ieri sera ho contattato confidando alla rete di me, del “Tutto”, del “Vero”… (ma era una ragazza?... non c’è modo di saperlo!), diventerà essere umano se ne toccherò il cuore, femmina se ne fertilizzerò l’utero, sorriso se scriveremo insieme poesie, e amore se riusciremo a sfiorarci, con qualche centinaio di Kilobytes, la parte più misteriosa dell’anima!

Strano mondo, quello dell’elettronica… non ci avevo mai pensato. Innumerevoli miliardi di elettroni che corrono più del vento in infinitesimi fili conduttori… per condurci esattamente dove ci porta lo sguardo furtivo che osiamo lanciare alla vicina di casa!

Mi scuoto dai sogni e rifletto: è possibile che lì dentro, in questa scatola grigia di cip e transistori ci sia invece tutto il senso degli infiniti universi “paralleli” così tante volte immaginati da fior fiore di scrittori?..

Mah!... Questo volo qui, lo spiccheremo un’altra volta.


Rudello 2 ottobre 2005 parole 832
Lucio Musto is offline  
Vecchio 18-02-2007, 12.22.59   #17
acquario69
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Utile per arricchire l'argomento mi pare questo mio scritto di qualche tempo fa.

Nessuno vivi

La frequentazione a questo “Forum di Discussione”, dove tutti apertamente e audacemente ostentano sé stessi ed il proprio pensiero, mi induce a fare alcune considerazioni sull’anonimato.

Probabilmente ovvie per molti, a certe implicanze io non avevo mai pensato, e voglio riportarle qui sperando possano essere interessanti anche per altri.

Nelle regole del “Forum”, dicevo, c’è grande libertà di espressione ed una censura tanto discreta da apparire inesistente.
In più, un rigoroso anonimato è assicurato ai partecipanti e sempre rispettato.

Con tali garanzie, molti superano le personali inibizioni e si pronunciano per quello che sentono, finalmente emancipati per una volta, da condizionamenti e tabù.

Diventa allora intrigante l’analizzare il “chi è” dell’ “estrinsecazione anonima legittimata”.

Innanzi tutto si rimane “persona”.
I partecipanti alla discussione non si presentano, non tracciano nemmeno un abbozzo di profilo autobiografico eppure, perfetti sconosciuti, barattano pareri e riflessioni sul tema proposto e fanno cultura, seppure “sui generis”, ma si lanciano anche insulti e si scambiano complimenti ed opinioni e critiche così e più francamente di come farebbero se accomodati in simposio nel salotto di casa o al tavolino del bar.

In una qualche altra maniera invece, nel “Forum” si cessa di esistere.
Infatti non si è al cospetto di individui completi di quelle infinite sfumature che solo prese tutte assieme distinguono un essere umano dall’altro, ma piuttosto di fronte a semplici spettri, ombre di qualcuno che forse c’è, ma potrebbe non esserci, o essere differente da come appare.
Ognuno è composto da uno pseudonimo, archetipo di esistenza, rivestito di poche parole, quelle dell’intervento apparso in rete e completato nei dettagli da tutto quanto la nostra fantasia è capace di immaginare e ricostruire, o forse solo immaginare sulla scorta di quelle miserrime informazioni. Certamente la figura che ne deriva è tutt’altra cosa dallo sconosciuto Sempronio che nella realtà si cela dietro quello pseudonimo.

Eppure questo nostro interlocutore ce lo figuriamo abbastanza reale da meritare stima o disprezzo, il formale “Lei” o il familiare “tu”, persona cui accordare la nostra fiducia o al contrario sospettare e guardarsi, degno di alleanza o oggetto di indifferenza, ostilità, odio.

Nella realtà mediatica di un “Forum di Discussione”, diventiamo persone reali e concrete pur, rigorosamente e coscientemente, non esistendo affatto.

Siamo insomma dei “nessuno”. Ma “vivi”, nonostante tutto. “Nessuno vivi”, appunto.

Ripensando ad uno dei miei detrattori più accaniti, ed al suo esagerare nel dileggiarmi:
«Roba da denunciarlo! – mi dicevo, inviperito – e mandarlo in galera!».

Ma chi?... ho poi riflettuto. Alcune parole affidate all’etere ed ai circuiti silicei di un microcip che inveiscono contro altre frasi incontrate nello stesso surreale piano di esistenza?...
Un mucchietto di impulsi elettrici senza consistenza materiale annidato con un nome convenzionale nella memoria virtuale di un computer collegato in rete che manda in gattabuia un insieme simile?...
Un nulla noto, l’Io artefatto del “Forum” che fa a pugni con un altro nulla, per giunta ignoto?...

Fantafilosofia e nient’altro!... stupidi vaneggiamenti!... Oppure…

Mi balza alla mente Flatlandia, il mitico mondo con solo due dimensioni concepito e magistralmente descritto da Abbott. Tutto vi accade come nel nostro mondo fisico tridimensionale, ma con le particolarità legate al fatto che lì le dimensioni disponibili sono solo due…un mondo senza profondità né spessore.

Chissà che questa dei “Forum” non sia una realtà analoga a Flatlandia, l’intersezione del mondo degli uomini con la stesura virtuale di un programma elaborativo per computer, dove le persone restano riconoscibili pur private della più parte delle caratteristiche del loro essere?

Non è così inimmaginabile!, in fondo, anche la cinematografia non è che proiezione bidimensionale di certe vicende umane!

L’analogia potrebbe essere spinta oltre. Come nel mondo di Abbott i corpi solidi manifestano il loro passaggio come la sequenza di immagini di una TAC, così nell’universo dei “Forum” la personalità di ognuno viene per così dire “indagata” attraverso l’argomento che si sta trattando “affettata”, in un intervento dopo l’altro, nelle le parole, gli errori di ortografia, le emozioni che vi si intuiscono dentro.
Ogni “fetta” è reale e schietta, ognuna di per sé inconsistente eppure partecipe della vera realtà di quel “qualcuno”, composto di infiniti “nessuno” .

Ed il resto?

Ormai oziosamente, continuo a fantasticare: la ragazza che ieri sera ho contattato confidando alla rete di me, del “Tutto”, del “Vero”… (ma era una ragazza?... non c’è modo di saperlo!), diventerà essere umano se ne toccherò il cuore, femmina se ne fertilizzerò l’utero, sorriso se scriveremo insieme poesie, e amore se riusciremo a sfiorarci, con qualche centinaio di Kilobytes, la parte più misteriosa dell’anima!

Strano mondo, quello dell’elettronica… non ci avevo mai pensato. Innumerevoli miliardi di elettroni che corrono più del vento in infinitesimi fili conduttori… per condurci esattamente dove ci porta lo sguardo furtivo che osiamo lanciare alla vicina di casa!

Mi scuoto dai sogni e rifletto: è possibile che lì dentro, in questa scatola grigia di cip e transistori ci sia invece tutto il senso degli infiniti universi “paralleli” così tante volte immaginati da fior fiore di scrittori?..

Mah!... Questo volo qui, lo spiccheremo un’altra volta.
be' in fondo non e' che un riflettersi come tante piccole schegge e ognuna di queste schegge,come fossero esplose in un disordine caotico emana la sua brillantezza di una frazione di secondo in cui nel bene e nel male possiamo specchiarci e avere l'opportunita di vedere qualcosa in piu di noi.
mi viene in mente una cosa che magari potrebbe dare l'idea che centri poco con l'argomento,ma se faccio un paragone alle diverse epoche e alle diverse situazioni..esempio quelle popolazioni che per vari motivi sono rimaste isolate per molto tempo rischiano di "congestionare"e rimanere chiusi e limitati mentre al contrario popoli con piu contatti sviluppano pensieri evolutivi,creativi e aperti alle novita,che poi diventano indispensabili per adottare migliori strategie di sopravivvenza...quindi non piu solo cip e transistor bensi anche pensieri paralleli..chissa poi dove ci portera?
acquario69 is offline  
Vecchio 18-02-2007, 16.16.34   #18
catoblepa
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L'intervento di Rudello è molto interessante, ma secondo me non coglie un aspetto: la virtualità intesa come "leggersi e non vedersi" c'è da molti secoli; basta pensare ad uno scambio di lettere con qualcuno che non si conosce. In un altro modo, ma simile nel concetto, basta pensare ai matrimoni stabiliti a tavolino da clan o famiglie (in genere nobili) e nei quali i diretti interessati si conoscevano solo il giorno del matrimonio.
L'unica differenza è che al posto della penna e calamaio hai di fronte uno schermo fluorescente....
Per quanto riguarda l'antipatia o simpatia, io credo che alla stessa stregua dell'innamoramento verso una persona, troviamo simpatiche quelle persone che, nei momenti in cui ci relazioniamo con loro, sono in grado di soddisfare un nostro "bisogno" interiore, che può essere un bisogno di buon umore, o di comprensione, o anche semplicemente di voglia di fare un pò di casino.
Non so se dalla "platea" di un forum traspare il carattere di chi scrive, magari qualcosa si, ma io non credo che gli iscritti ad un forum, come ad una chat, siano "autentici al 100%" quando partecipano al forum o alla chat (anche involontariamente, beninteso).
Personalmente, quando scrivo su questo forum, viene fuori soprattutto la mia parte razionale...più il cervello che il cuore.
Ma ovviamente, è solo un aspetto del mio modo di essere.....come penso sia per tutti voi "colleghi" di Riflessioni.it.....
catoblepa is offline  
Vecchio 18-02-2007, 17.33.34   #19
Lucio Musto
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Originalmente inviato da catoblepa
L'intervento di Rudello è molto interessante, ma secondo me non coglie un aspetto: la virtualità intesa come "leggersi e non vedersi" c'è da molti secoli; basta pensare ad uno scambio di lettere con qualcuno che non si conosce. In un altro modo, ma simile nel concetto, basta pensare ai matrimoni stabiliti a tavolino da clan o famiglie (in genere nobili) e nei quali i diretti interessati si conoscevano solo il giorno del matrimonio.
L'unica differenza è che al posto della penna e calamaio hai di fronte uno schermo fluorescente....
Per quanto riguarda l'antipatia o simpatia, io credo che alla stessa stregua dell'innamoramento verso una persona, troviamo simpatiche quelle persone che, nei momenti in cui ci relazioniamo con loro, sono in grado di soddisfare un nostro "bisogno" interiore, che può essere un bisogno di buon umore, o di comprensione, o anche semplicemente di voglia di fare un pò di casino.
Non so se dalla "platea" di un forum traspare il carattere di chi scrive, magari qualcosa si, ma io non credo che gli iscritti ad un forum, come ad una chat, siano "autentici al 100%" quando partecipano al forum o alla chat (anche involontariamente, beninteso).
Personalmente, quando scrivo su questo forum, viene fuori soprattutto la mia parte razionale...più il cervello che il cuore.
Ma ovviamente, è solo un aspetto del mio modo di essere.....come penso sia per tutti voi "colleghi" di Riflessioni.it.....

Naturalmente si, amico/a catoblepa.
Il mio scritto è lontanissimo dall'essere un saggio sulle consonanze degli spiriti e nemmeno una accettabile riflessione o un'analisi magari parziale sul problema che ci occupa.

Piuttosto una provocazione leggermente surrealista, un'ipotesi para-fantascientifica... un raccontino da leggere, insomma, e nulla di più!

Sembra tu l'abbia gradito, bontà tua lo hai definito addirittura interessante... è tutto quello che pretendeva di essere, e qualcosina oltre.

Grazie!
Lucio Musto is offline  

 



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