Cara Simona,
in base a quanto scrivi nel tuo ultimo post mi sembri,più che una persona orgogliosa,una persona (lucidamente,e non presuntuosamente) consapevole.Di sè stessa,del proprio valore,e del fatto che gli altri (per quanto disponibili,e affezionati,e lungimiranti)non potranno mai essere arbitri insindacabili della tua vita,e delle tue scelte.
Qual è ,infatti,l'alternativa opposta,alle ipotesi che tu prospetti?
La delega,pur parziale,a terze persone per star bene,o per risolvere un problema.
La dipendenza,insomma.Che non è il contrario dell'orgoglio,bensì dell'autonomia di giudizio.
Per non chiudersi in sè stessi (ed,eventualmente,nel proprio orgoglio)l'importante è comunque mantenere sempre aperti e trasparenti i canali di comunicazione con il prossimo.Per accogliere tutto quanto di buono possa trasmetterci,e per fare altrettanto.Ma senza cedergli,MAI,il timone della nostra vita.
Ciao.
P.S.
Io tendo a comportarmi esattamente come te.
E anche a me,infatti,capita spesso di sentirmi dire che sono orgogliosa.
Ma so che non è vero.Altrimenti,mi fiderei ciecamente di me stessa,senza ascoltare nè rispettare le opinioni degli altri,il che non succede.Prendo atto,valuto,medito,su tutto quanto mi venga detto.Ma poi decido io.
E',semplicemente,autonomia mentale.
Una qualità che (soprattutto oggi,epoca di massicci,continuativi e programmatici condizionamenti esterni)ciascuno dovrebbe difendere come un bene inestimabile,per non alienarsi da sè stesso.