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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 14-03-2003, 22.43.48   #11
anomis
Ospite
 
Data registrazione: 12-01-2003
Messaggi: 39
Irene, leggere quanto mi hai scritto mi ha spiazzato.
Io ti ringrazio per la tua comprensione, ma a volte credo che quei comportamenti che ho descritto siano dovuti anche ad un po' di orgoglio. Perchè pensare che nessuna persona è all'altezza di darmi aiuto o più forza? Insomma, da soli non si riesce a conquistare tutto ciò che si desidera, tutto ciò che è importante: è solo con la collaborazione delle altre persone, di un complice di vita che è possibile raggiungere certi traguardi.
Eppure io continuo a non considerare il mio prossimo sufficientemente degno di essere un mio COMPLICE. Il mio pensiero è sempre positivo verso tutte le persone che incontro e conosco, ma alla fine nessuna di queste è per me un soggetto all'altezza di darmi fiducia.

Ci sono stati rari casi in cui ho sentito di poter sentire complicità con qualcuno, in cui avvertivo che vicino a me vi era una persona degna di me. Questo non mi sembra un atteggiamento giusto in quanto tutte le persone sono degne e non esiste un soggetto migliore o peggiore.
Perchè questa selezione che mi rende così difficili i rapporti interpersonali continua ad essere presente in me? Non è certo una questione di dignità la mia, è proprio orgoglio (inteso come nella definizione che ho riportato all'inizio di questa discussione).
Come si comporta una persona orgogliosa se non in tal modo?

Simona.
anomis is offline  
Vecchio 15-03-2003, 15.23.44   #12
irene
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
Io continuo a pensare che l'orgoglio sia inscindibile da un certo disprezzo per gli altri,e dalla difficoltà a relazionarsi (in senso ampio) con essi.
Per i sentimenti vale un discorso in parte diverso,a mio parere.
L'autentica complicità (in amicizia ,e in amore) è un dono che ci è concesso rarissime volte,nella vita.
Forse quanto meno si è "orgogliosi",tanto più si è inclini-aprendosi,incondizionatamente, agli altri-a ritenere di aver incrociato la persona con cui avviare tutto questo...Ma si tratta,il più delle volte,di apparenza.Fuochi di paglia destinati ad esaurirsi presto.
In ogni caso,quando questo accade davvero...quando quest'alchimia che avvince due persone si rivela autentica,e viscerale...tutte le nostre barriere difensive crollano come un castello di carte ...E non c'è,davvero,(più) orgoglio che tenga...nè la necessità di interrogarsi su di esso....
irene is offline  
Vecchio 16-03-2003, 00.57.09   #13
osho
iscrizione annullata
 
L'avatar di osho
 
Data registrazione: 09-03-2003
Messaggi: 246
Citazione:
Messaggio originale inviato da anomis
Irene, leggere quanto mi hai scritto mi ha spiazzato.
Io ti ringrazio per la tua comprensione, ma a volte credo che quei comportamenti che ho descritto siano dovuti anche ad un po' di orgoglio. Perchè pensare che nessuna persona è all'altezza di darmi aiuto o più forza? Insomma, da soli non si riesce a conquistare tutto ciò che si desidera, tutto ciò che è importante: è solo con la collaborazione delle altre persone, di un complice di vita che è possibile raggiungere certi traguardi.
Eppure io continuo a non considerare il mio prossimo sufficientemente degno di essere un mio COMPLICE. Il mio pensiero è sempre positivo verso tutte le persone che incontro e conosco, ma alla fine nessuna di queste è per me un soggetto all'altezza di darmi fiducia.

Ci sono stati rari casi in cui ho sentito di poter sentire complicità con qualcuno, in cui avvertivo che vicino a me vi era una persona degna di me. Questo non mi sembra un atteggiamento giusto in quanto tutte le persone sono degne e non esiste un soggetto migliore o peggiore.
Perchè questa selezione che mi rende così difficili i rapporti interpersonali continua ad essere presente in me? Non è certo una questione di dignità la mia, è proprio orgoglio (inteso come nella definizione che ho riportato all'inizio di questa discussione).
Come si comporta una persona orgogliosa se non in tal modo?

Simona.

siamo orgogliosi perchè siamo infantili. abbiamo pudore delle nostre debolezze.non siamo accettati totalmente per quello che
siamo ma per la nostra efficienza. dobbiamo sempre lottare e
l'orgoglio è uno scudo, inutile stato di tensione. per raggiungere
qualcosa di importante dobbiamo agire da soli per non dipendere
da nessuno. i rapporti dipendono da entrambi, abbiamo paura del giudizio, quindi i più simili a noi hanno maggiore fiducia da parte
nostra. gli altri sono nostri specchi si comportano con noi a seconda di come noi ci comportiamo con loro, amiamo chi ci ama,
e chi ci odia odiamo.anzichè considerare gli altri come possibili complici dovremmo pensare se noi saremmo complici altrui dando
la nostra fiducia in quanto loro fanno lo stesso ragionamento.
Qualcuno deve pure cominciare!ma l'orgoglio ci dice perchè io?
e si va avanti all'infinito.
cara simona se vuoi capirti ruota di 180 gradi la tua visione, io volevo cambiare gli altri per orgoglio ma ho capito che dovevo
cambiare me stesso.fidati di te stessa e gli altri si fideranno di te.
Quanto ho sofferto per orgoglio........
Ciao
osho is offline  
Vecchio 16-03-2003, 15.23.56   #14
anomis
Ospite
 
Data registrazione: 12-01-2003
Messaggi: 39
Osho:
"gli altri sono nostri specchi si comportano con noi a seconda di come noi ci comportiamo con loro, amiamo chi ci ama, e chi ci odia odiamo."

Io sento di amare tutti, non esiste persona per la quale non sento di nutrire amore.
Aggiungo altro: se percepisco che una persona mi è avversa, ecco che nasce in me, ancor più forte, la voglia di avvicinarla a me e di trasferirle amore.
Io ho sempre seguito la regola secondo cui bisogna amare anche il peggior nemico.
Non ho mai apprezzato o tenuto in considerazione chi più mi ama, anzi... forse è il contrario.

Osho:
"anzichè considerare gli altri come possibili complici dovremmo pensare se noi saremmo complici altrui dando la nostra fiducia in quanto loro fanno lo stesso ragionamento."

Sì, condivido, è troppo facile e da persona egoista pretendere dagli altri qualcosa che, molto probabilmente, nemmeno io sono in grado di dare o, meglio, non voglio dare.
Dovrei dare, io per prima, l'esempio di ciò che desidero ricevere.

Osho:
"io volevo cambiare gli altri per orgoglio ma ho capito che dovevo cambiare me stesso.fidati di te stessa e gli altri si fideranno di te. Quanto ho sofferto per orgoglio........"

Questa tua ultima frase l'ho riletta diverse volte ed ora è entrata in me e vorrei rimanesse sempre nella mia mente.
Posso intuire che ho appena letto uno scritto di un ex orgoglioso che ora, dopo tanto aver sofferto, non lo è più.
Bene, questo mi dà speranza: se tu ci sei riuscito, forse riuscirò anche io in questo intento!

Sinceramente grazie, Simona.
anomis is offline  
Vecchio 17-03-2003, 22.43.57   #15
anomis
Ospite
 
Data registrazione: 12-01-2003
Messaggi: 39
Irene, in effetti, leggendo le tue ultime frasi, mi sento di darti ragione: quelle rarissime volte in cui si sente una forte complicità con qualcuno come di incanto l'orgoglio non vi è più!

Forse un po' dipende da quanto uno è predisposto a considerare il prossimo sul suo stesso livello ed un po' da quanto effettivamente il prossimo è in sintonia con noi.
Io parto un po' prevenuta ed è questo che mi limita, ma sono sempre pronta, e lo desidero ogni volta di più, ad apprezzare, a stimare, a sentire dalla mia parte qualcuno.
Ma come si è scritto prima è bene che sia anche io a dare il messaggio, a dare la sensazione agli altri che io sono dalla loro.

Simona

Ultima modifica di anomis : 17-03-2003 alle ore 22.46.29.
anomis is offline  

 



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