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17-03-2003, 18.48.30 | #6 |
Ospite
Data registrazione: 03-03-2003
Messaggi: 11
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Grazie per il benvenuto Fragola, ma...l'età non credo si intuisse così tanto, potevo essere stato bocciato una o due volte, non si sa mai. Prendo nota del tuo consiglio sul libro, anche se sapevo esistesse solo "Il libro tibetano dei morti" che è un documento molto antico riportato poi su varie edizioni, comunque mi documenterò.
Vado sul mare a respirare, respirare e respirare e...continuo a percepire gente dietro di me che mi guarda chiedendomi di andarmene. Ma io rimango. E i loro pensieri resteranno. Premetto che non sono uno che si lascia condizionare da quello che fanno o pensano gli altri, penso con la mia testa (non è prepotenza, è verità). Penso che ogni luogo che visitiamo sia modificato dopo il nostro passaggio, influenzato dalla nostra presenza. Quindi guardati attorno e domandati se puoi sentire le tue tracce. Poco tempo fa l'avevo scritto in inglese, infatti quella sopra è la traduzione in italiano (un pò modificata): Every place is influenced by our presence, wherever we are. Look out and see if you can feel your traces out there. P.S.:l'avevo scritta con abbreviazioni varie, questa è la trascrizione in puro inglese. |
17-03-2003, 19.02.21 | #7 |
Ospite
Data registrazione: 03-03-2003
Messaggi: 11
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Nell'ultimo libro che ho letto ho trovato questa frase:"La nostra anima è come un diamante, alcuni ce l'hanno più lucido e altri meno. Arriveremo ad un punto in cui saremo tutti uguali."
Se prendiamo in considerazione la reincarnazione, sappiamo che l'anima deve percorrere un lungo percorso accompagnata dalle teorie Karmiche e quindi tutte quelle persone che mi reputano un imbecille nato magari saranno come me in una loro prossima vita, fino ad arrivare in un piano in cui saremo tutti uguali e il nostro diamante interiore riuscirà finalmente a splendere, e riusciremo a coglierne ogni sfumatura da ogni punto di vista. Questo è quello che ho letto e continuerò a leggere altri libri per approfondire l'argomento. Quindi so che ognuno di noi dentro ha le possibilità per essere ciò che veramente è, ma non riesce a raggiungere questo stato, che risulta offuscato dalla massa che cerca di trainare tutti quanti, dalle regole che non dovrebbero essere infrante ecc.. Non siamo liberi di essere quello che vorremmo. L'altro giorno stavo ascoltando una canzone in mezzo ad una piazza con tanta gente e volevo cantarne un pezzetto. L'ho fatto, perché emozionalmente mi andava, e mentre la cantavo ho fatto una specie di giravolta nel bel mezzo della piazza. Ora, andate a chiedere a quei fighetti che stanno nella mia classe se avrebbero mai fatto una cosa del genere o simile. No, perché hanno una reputazione da difendere, perché gli altri avrebbero potuto prenderli in giro e così via.. Sparlano alle spalle della gente perché non ce la fanno a dire in faccia ciò che pensano, mentre io lo faccio dato che voglio che quella persona sappia cosa provo nei suoi confronti in quel momento (che sia amore, odio o altro). Mi fanno quasi male le mani da quanto veloce sto scrivendo, ma i pensieri non si fermeranno al mio dolore. |
17-03-2003, 21.49.24 | #8 |
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Il libro tibetano dei morti
Caro Vesus:
"Il libro tibetano dei morti" è effettivamente un antichissimo documento. "Il libro tibetano del vivere e del morire" invece è una raccolta di insegnamenti di Sogyal Rimpoche, uno dei più grandi maestri viventi della scuola Ningmapa del buddhismo tibetano. Ovviamente ci sono ampi riferimento al Bardo (cioè a ciò che è descritto nel libro tibetano dei morti) ma è stato scritto per gli occidentali, quindi più facile per noi da capire anche non conoscendo approfonditamente la cultura tibetana. Certo che lasciamo delle tracce dove andiamo. Ne sono convinta anche io. Sei pieno di vitalità, mi pare. Una bella cosa. Buon cammino verso il tuo diamante. ciao |
17-03-2003, 22.25.23 | #9 | |
Ospite
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Re: Il libro tibetano dei morti
Citazione:
Lo sono, ma spesso rifiuto la felicità perchè superficiale. E' difficile da spiegare, il discorso è lungo e contorto. Cerco la diversità perché io sono diverso, sento di esserlo. C'è una frase di Oscar Wilde che esporta perfettamente uno dei miei tanti fili di pensiero: "Tutte le volte che altri sono d'accordo con me ho la sensazione di avere torto". Sembra sciocca come frase ma al suo interno si nasconde una verità che pochi sanno accettare e scoprire. Non voglio che la gente sia come me, anzi, ma...non possiamo sempre calpestare la strada seminata da altri! Usare frasi altrui, usare modi altrui, non fare una cosa se non l'ha già fatta un altro, stare sempre in branco. E' triste ripetere sempre le stesse cose, eppure sono le 22:20 e non riesco a pensare ad altro che al significato della nostra vita, del perché gli altri mi appaiano tutti uguali e privi dell'interesse verso qualunque cosa al di fuori della discoteca-sigarette-cellulare. Avete presente quando tutti dicono "Sono andato in quel pub ma era quasi vuoto!"...E allora?! Devi per forza stare in mezzo ad altra gente falsa ed ipocrita che risponderà in modo automatico alle tue solite domande? Forse sono pazzo. |
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