per essere felici bisogna conoscere se stessi fino in fondo, chi si sente ferito dalla felicita' altrui non e' una persona felice in quanto non conosce se stesso e non sa' cio' che e' bene o male per lui, io dico che la felicita' altrui ferisce l'ego degli infelici, mentre genera gioia in chi e' pure felice.
Non confondiamo la gioia con la felicita', la gioia puo' essere contagiosa ma la felicita' no, quando abbiamo vinto il mondiale c'e' stata una gioia che ha contagiato tutti e non una felicita', chi era infelice ha potuto vivere una gioia ma e' sempre rimasto infelice.

non credo che una persona felice abbia la necessita di ostentare il suo positivo stato d'animo,trovo che sia una contraddizione in se perche innanzitutto non puo esserci eccessivita nel sentirsi felici,la felicita e' una condizione fugace ma che non ci fa sentire in competizione o in divisione con niente e nessuno e fare in modo di far rosicare gli altri per questo e' solo segno di una mancanza di rispetto innanzitutto con se stessi..credo per questo proprio il contrario,una persona con atteggiamenti simili nei confronti degli altri e' una persona infelice che basa tutto sul riconoscimento (in questo caso opposto) degli altri

la felicita' assoluta non esiste, l'infelice e' colui che non rincorre la felicita' mentre chi e' felice e' colui che la rincorre continuamente perche' il traguardo della felicita' assoluta e' irraggiungibile per l'uomo, in pratica si puo' essere felici ma mai in modo assoluto.