Citazione:
Originalmente inviato da pascal
cosa deve fare il vero filosofo pensare o riflettere
pensare , cioè cercare la verità dentro di noi come diceva socrate
o riflettere sui pensieri o riflessioni di altri. usare verità di diversi filosofi che a noi sembrano vere e giuste: la conoscenza, la quale si è un buona cosa, ma è diversa dall'intelligenza.
???
potrebbe nascere un dibattito interessante
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Ciao Pascal,
in merito al tuo quesito, ragiono sul significato che tu hai attribuito ai due verbi, giacchè, in realtà, sono sinonimi.
Entrambe le funzioni del pensiero da te esposte, sono strettamente connesse fra di loro, ed anche inscindibili : non è possibile che dal nulla scaturisca alcunchè, giacchè è da stimoli esterni che noi sentiamo la necessità di pensare, ma è altresì assolutamente necessario che un'attività riflessiva o pensativa, non si sieda su ciò che altri hanno scoperto (gli stimoli esterni), ma proceda, personalmente, secondo un personale itinerario che gli dia le risposte che cerca.
In parole povere : parto da una serie di elementi, dimostrati da altri o postulati o riscontrati nella realtà, e, in me stesso, cerco di approdare ad una qualche verità, attraverso ragionamenti, confutazioni, prove e verifiche.
Questo, grosso modo, era il percorso maieutico indicato da Socrate.
Il discorso dell'intelligenza è un discorso simile ed affine : intelligente è solamente colui che conosce il bene e lo mette in pratica...lo vive.
Il fine del pensiero è il bene : la conoscenza che uno ha del bene, è misura della sua intelligenza.
Ti saluto, ciao.