Citazione:
Originalmente inviato da cannella
Hanno un denominatore comune [quei films]: la vendetta.
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Ciao cara
A mio modesto parere, voler mettere sullo stesso piano "Man of fire" con "Kill Bill", è leggermente fuori luogo. Sono due film completamente diversi.
Io personalmente mi sono rifiutato di andare a vedere al cinema Kill Bill, in quanto tutta la storia si basa solo ed esclusivamente sulla vendetta. Nient'altro è il tema, e nient'altro viene proposto. Solo una cosa, la famosa citazione: La vendetta è un piatto che va servito freddo.
Citazione assai interessante, e curiosa, ma... ma niente.
Il fascino di "Man of fire" sta proprio nel fatto che vengono proposte o rese note le alternative. Per non dire, che il nucleo del film non è affatto la vendetta, ma tutt'altro.
Denzel, un tentato suicida nel film, che è rimasto in vita solo per "volontà divina", non ha più un motivo per cui vivere... e cosa da far notare... la cosa migliore che lui sa fare - quanto nella vita a lui gli riesce meglio di chiunque altro - è uccidere, è la morte. Lui è un maestro in tale campo, e nessuno gli è pari.
Ordunque, cosa avviene nel film?
Una bambina, nella sua semplicità e nel suo affetto che mostra, riesce a ridare un motivo per cui vivere a Denzel... fino a quando ella non viene rapita e - come si ipotizza - uccisa in quanto le trattative non sono andate in porto.
In altre parole, cose succede?
Succede che l'unica cosa per cui Denzel stava vivendo, è andata persa...
E cosa fa Denzel?
La cosa che meglio sa fare di tutte: inizia a uccidere.
Lui si prende la briga di "rendere giustizia", cosa che la polizia non sarebbe riuscita a fare nemmeno in un decennio, mentre Denzel compie tutto in un paio di giorni: Fa fuori tutti quanti avevano a che fare con questo rapimento e presunta uccisione della bambina, nessuno escluso.
Per poi scoprire
alla fine cosa...?
Per infine scoprire che in realtà, la bimba, non è stata ancora uccisa dai ricattatori...
Ed è qua, che si vede, nel film, un certo cambiamento di rotta...
Denzel rimane spiazzato da questa notizia, non pensava che lei vivesse ancora, e cosa compie infine?
Uccide forse anche i ricattatori che erano rimasti in vita, per riprendersi la bambina? Continua con la sua vendetta?
No, non lo fa.
Segue un altro principio... Non quello della vendetta, bensì...
Un principio che durante il film viene tra le altre cose pure citato:
Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.
(Paolo in Romani 12:21)
Lui, il maestro nell'uccidere, uomo che non vedeva alcun senso in questa vita...
Sceglie la assai più difficile via dell'amore...
Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici.
(Gesù in Giovanni 15:13)
Lui, Denzel, arriva a dare la sua vita, in cambio di quella della bambina.
Il film insomma, va assai al di là della semplice vendetta, anzi, alla fin fine, passa proprio in secondo - per non dire terzo - piano.
Il messaggio che passa alla fin fine, è un messaggio totalmente - o quasi - in contrapposizione con il resto del film - quando si vede gironzolare Denzel per la città del Mexico per vendicarsi.
È un film che a me ha fatto parecchio riflettere... e dà la possibilità di farlo, appunto in quanto mostra un'alternativa alla vendetta, e il finale coglie - diciamo - di sorpresa colui che visiona la pellicola.
"Kill Bill"... non so se è anche tutto questo, oltre che la semplice vendetta.
Citazione:
Perché questo? La vendetta è un sentimento atavico che consente di riequilibrare il nostro senso di giustizia?
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Perché? Bella domanda...
E che cavolo ne so?
Citazione:
Oppure è la nostra educazione morale che ci permette di esprimere ciò che viene in fondo represso ma mediato da un regolamento religioso?
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L'"occhio per occhio, dente per dente" - immagino che tu stia pensando a questo - ha in realtà poco a che fare con la vendetta personale...
Il tutto ha a che fare con un sistema legislativo, composto dalla trasgressione e una pari sanzione dell'atto di trasgressione che si è commesso. Bene o male, la nostra giustizia-legge moderna, funziona esattamente allo stesso modo: Se tu uccidi qualcuno, rimani in prigione fino a quando non hai scontato una pena pari all'atto "malefico" che hai compiuto.
Prima di tal norma, accadeva che se io ti davo uno schiaffo, magari dopo tu mi uccidevi, pretendendo di avere pure ragione. Insomma, mancava un qualcosa che regolasse il rapporto tra trasgressione e sanzione, sanzione imposta dalla società a danno del colpevole, per mantenere una certa pace e tranquillità tra le persone.
Quindi, più di parlare di regolamento "religioso", io parlerei di regolamento "legislativo", che aveva (e ha) strettamente a che fare con la società, le persone, una via per vivere in pace, senza che si permetta a coloro che compiono "danni" di continuare a farlo liberamente.
Mi pare che sono uscito un po' fuori tema, come al solito, ma vabbè - chiedo venia.