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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
30-06-2006, 20.05.41 | #12 |
Utente bannato
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
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non comprendo come si possa porre una condizione come la felicità in una posizione più elevata dell'infelicità o tristezza. sono semplicemente due aspetti emotivi che si definiscono a vicenda: la mancanza di uno non permette di riconoscere l'altro.
posso accettare invece una concezione di "beatitudine" come un breve istante nel quale si annullano simili dualismi. in questo caso però, non ha senso ricercare la beatitudine come se si tratti di una condizione necessaria all'essere umano ed eterna. avviene a istanti, per momenti, proprio come la felicità o la tristezza: le supera solamente nella profondità di esperienza. per me rimane la ricerca, la costruzione e il mantenimento di un determinato ordine ecc. lo scopo dell'essere umano. un ordine civile (non utopistico) nel quale sentirsi appagato. |
02-07-2006, 23.08.46 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 367
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Re: l'uomo e la felicita'
Citazione:
Sarà banale, ma se lo scopo umano è quello di trovare la felicità, e poi una volta trovata la felicità si è insoddisfatti perchè non si ha più niente da cercare, c'è qualcosa che non va quando si definisce lo scopo umano la ricerca della felicità. Non ti pare? Ciao |
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03-07-2006, 09.47.39 | #15 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Re: l'uomo e la felicita'
Citazione:
1) ma che vogliamo dire quando parliamo di "scopo dell'essere umano"? cioè, qual è il significato che vogliamo attribuire a tale termine? credo che esplicitare l'uso di "scopo dell'essere umano" ci possa aiutare a chiarire un po' meglio la discussione... 2) elair, odos stesso solleva un'obiezione molto importante: "se quando raggiungiamo la felicità poi, non avendo più nulla da cercare, restiamo insoddisfatti", allora non è la felicità il nostro scopo, ma qualcosa d'altro. se devo spiegare a grandi linee il significato di "scopo dell'essere umano", lo spiegherei come ciò a cui l'essere umano tende. ma se arrivato alla felicità, la felicità non gli interessa più, non tende più ad essa, allora la felicità non mi sembra Lo Scopo dell'essere umano. proposte: perchè il singolare? gli scopi sono tanti, non dobbiamo cercare di trovare un minimo comune, perchè non c'è. perchè immutabile? possiamo avere degli scopi ora, e poi cambiarli. perchè comuni a tutti gli uomini? io posso avere degli scopi che nessuno ha mai avuto. sono cose singole la 'ricerca della felicità' e la 'ricerca della verità'? molte volte si indicano queste due tendenze come le principali, quando si parla di "scopo dell'uomo". ma quando parliamo di queste due cose, in realtà non stiamo parlando semplicementedi due cose atomiche, bensì di una vastissima classe di stati mentali e azioni. quando si dice "lo scopo della vita è la felicità (o la conoscenza)", non si sta dicendo molto, anzi, probabilmente non si è detto niente. infatti, che cos'è la felicità? quando che ti reputi felice? e allora dovrò chercare di elencare le varie situazioni che mi rendono felici, l'innumerevole mole di contesti e stati d'animo che, uniti, mi rendono felice. ma allora non è la felicità che fonda tutto il resto, ma il resto che fonda la felicità. epicurus |
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07-07-2006, 17.21.47 | #17 |
Ospite
Data registrazione: 07-07-2006
Messaggi: 7
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L'essere umano si affanna per la vita intera a cercare la felicità senza sapere cosa sia in fondo ma esiste la felicità?
nella mia giovane vita di ragazza ho sperimentato che la felicità sta nell'essere disposti positivamente verso le azioni quotidiane e di conseguenza verso l'altro. la felicità è lo stupore che caratterizza i bambini e che gli adulti perdono schiacciati dalla routine. felicità per me è: L 'aroma del caffè caldo la mattina i raggi del sole sul viso e il vento tra i capelli un abbraccio alle persone care il sorriso dei miei nipotini un bacio della persona amata far del bene agli altri ecc........ basta poco nella vita. |
02-08-2006, 13.02.00 | #18 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 31-07-2006
Messaggi: 2
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Riferimento: l'uomo e la felicita'
Ciao a tutti
Circa la questione “l’uomo e la felicità” innescata da elair85 ritengo che si possa far rientrare il discorso in quella dinamica dell’essere umano che la filosofia chiama “autotrascendenza”. Avrete notato che l’essere umano non è mai pienamente soddisfatto delle mete che raggiunge; Una volta raggiunte il suo desiderio si riattiva verso una nuova meta. Questa dinamica avente carattere infinito dovrà pur dirigersi da qualche parte? A questa domanda la filosofia ha risposto in diversi modi a seconda dei pensatori (via egocentrica, filantropica, teocentrica) e su cui non posso qui soffermarmi. Una di queste vie considera questo fenomeno un chiaro indizio (non l’unico) di come l’uomo non sia riconducibile alla sola materia ma che in lui vi è anche un’elemento spirituale che permette di valicare i confini dello spazio, del tempo , della materia e della storia: « L’uomo sembra in grado di uscire da se stesso, sorvolare tutto il mondo dell’esperienza, valutare e giudicare il presente e il passato e anticipare il futuro, perché porta con sé un elemento di immaterialità ovverosia di spiritualità ». Ragionando su queste cose, sul perché mi domandi, etc., questa corrente ha visto un’orientamento innato, un qualche cosa che mi strappa dal mio io, una tensione, verso il divino o se preferisci verso l’illimitato. In altre parole è come il “motore immobile di Aristotele” o per dirla con le parole di S. Agostino: “il mio cuore è inquieto finche non riposa in Te”. La loro conclusione: possiamo fare ciò che vogliamo, ma una “pienezza di felicità” l’avremmo solo nell’altra vita, incontrando la dimensione infinita. Mi rendo conto che l’argomento può essere ostico e forse non spiegato nel migliore dei modi Per chi volesse approfondire il discorso con più calma, chiarezza e approfondimento consiglio il testo di Battista Mondin, L’uomo chi è? Elementi di antropologia filosofica, Editrice Massimo, 1993 (provate in biblioteca) Spero di aver colto la domanda ed esservi stato di qualche aiuto. Alcune note circa le altre risposte: - Da quanto ne so l’antropologia filosofica ha oramai riconosciuto che l’uomo tente inequivocabilmente alla felicità. - Vi sono diverse opinioni su cosa intendere con “natura umana”, la più affascinate e nobile mi pare quella personalista Ciao Robertot2452 |
02-08-2006, 13.53.20 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-01-2005
Messaggi: 0
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Riferimento: l'uomo e la felicita'
Messaggio originale inviato da VanLag
Non so se trovare la felicità sia lo scopo della vita, comunque parlando di felicità, oggi come oggi direi che, la felicità è riuscire a seguire la propria natura perché, è attraverso quella fedeltà a ciò che siamo, che si aderisce alla vita, ci si sente realizzati e si sta bene. Purtroppo la cultura e la società non ci aiutano in questo anzi sembrano fatte apposta per “depistarci”. Anch'io sono d'accordo con Vanlag...ma,penso che la felicità dura poco..è una sensazione molto strana dove ci sentiamo in armonia con noi stessi...i semi di felicità non si trovano dapertutto..i semi vanno seminati e poi può darsi qualcosa nascerà.. l'uomo cerca la felicità..cos'è la felicità?l'uomo cerca l'altra parte di sè..quando la trova ,anche per qualche secondo,sta bene..e poi si ridivide.Una parte va a destra e l'altra a sinistra..ma dobbiamo sempre rimanere centrati. Quando l'uomo ha trovato la felicità e penso non la troverà mai..troverà la sua "cugina"..penso che la felicità si possa trovare in là con gli anni...a 100 anni e passa..la felicità si avvicina ai momenti misteriosi della Morte. E' quello che penso.. |
02-08-2006, 19.01.44 | #20 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2006
Messaggi: 486
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Riferimento: l'uomo e la felicita'
Io sono d'accordo sul fatto che l'uomo tenda alla felicità, poichè è il fine a cui si riconduce ogni singola azione.
Perchè vuoi imparare?per conoscere!perchè vuoi conoscere?perchè la conoscenza mi rende felice?... ogni cosa la si può ricondurre alla felicità al mio modo di vedere, ma poi non si può più proseguire nella catena: perchè vuoi la felicità?....cosa si può rispondere a questo?per essere felici?... Comunque credo che la felicità non sia una meta stabile, mantenibile, nel momento in cui la raggiungi ti è già sfuggita e sei costretto a rincorrerla di nuovo, una specie di motore immobile. In più secondo me la strada per la felicità non è una, ma sono tante. Non so se sia possibile raggiungere una felicità stabile, ma una volta raggiunta cosa ci potrebbe essere? |