essere un pochino diplomatici nel dire ciò che si pensa nn credo faccia male. Imparare l'uso delle parole verbali e scritte per difendere, offendere o semplicemente parlare per descrivere un ns. stato d'animo credo sia l'arma migliore per dare voce ai propri pensieri e farsi capire da chi nn ci comprende appieno.
La coerenza con sè stessi innanziutto.
Le regole della civile convivenza e della moralità, a mio avviso, le abbiamo già dentro di noi prima ancora del catechismo in Chiesa. Qualsiasi azione noi compiamo riguarderà solo la ns. coscienza e la ns. morale, se poi incontra l'approvazione degli altri tanto di guadagnato: in comprensione ed amicizia, ma troppo spesso dire apertamente un proprio pensiero diventa motivo sempre più di malessere e di incomprensioni, e quanto forti siamo per sopportare l'esclusione dai gruppi già consolidati, già così ben amalgamati per nn chiederci se il ns. atteggiamento sia sbagliato?
Eppure basta un solo piccolo punto d'incontro senza negarsi le proprie idee e le proprie convinzioni; vedi finchè qualcun'altro nn dimostri il contrario di ciò che è l'espressione verbale di un ns. pensiero, o di un ns. comportamento nn vedo perchè si debba cambiare idea o modo di essere, per compiacere o per adeguarsi ad un modello che ci starebbe stretto, quindi, fa ciò che ritieni giusto fare per te stessa e per il benessere del tuo cuore e mente.