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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
07-06-2006, 10.05.07 | #32 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Citazione:
A mio avviso non c'è più nulla da dire che non sia, in qualche maniera, già stato detto. Condivido invece l'importanza di un pensiero più fluidio che sia esente da dogmi. |
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14-08-2006, 18.19.08 | #33 |
Ospite
Data registrazione: 07-08-2006
Messaggi: 21
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Riferimento: La mancata evoluzione delle religioni
Salve a tutti sono nuovo vorrei dire quelo ke penso o meglio ke ho studiato in riferimento alla mancata evoluzione delle religioni.
Affermare ke nn c'è stata evoluzione be mi sembra un po ardito, a tal proposito hegel l'ultimo grande filosofo dice dopo aver analizzato tutte le religioni primitive, mitologiche ecc, ke tutte le religioni non possono non confluire nel cristianesimo, perkè nel cristianesimo abbiamo la sintesi del Tempo e dell'Eternità, dell'Umano e del divino,e in + abbiamo la sintesi della storia con la metastoria ke è Cristo ke va al di là della storia Per tornare alle religioni sono religioni positive quando si ha una promulgazione di una legge. L'imperativo categorico non è una legge positiva o la legge naturale perchè sta nell'uomo cioè non c'è stato un legislatore. Nel cristianesimo il legislatore c'è stato, Javè nel'AT nel NT c'è stato Cristo come per il musulmanesimo c'è stato Maometto il quale ha scritto il Corano e quindi è una legge positiva. La differenza del il musulmaneimo e le altre religioni con quella cristiana e ke loro non hanno quello di cui sottolineato sopra. Se questa non è evoluzione a 360 gradi ditemi voi ke cosè |
06-09-2006, 17.15.42 | #34 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2006
Messaggi: 193
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Riferimento: La mancata evoluzione delle religioni
Le religioni si formano agli albori delle civiltà: il terreno di coltura favorevole è il periodo prestorico, un periodo in cui lo scambio di informazioni e la loro trasmissione nel tempo è soprattutto orale. I dati imprecisi aprono la porta al magico, al trascendente, all'eterno: si formano miti, favole e religioni.
Quando poi si passa al periodo storico vero e proprio la religione prende la sua forma definitiva e si afferma. Consegnata alla scrittura essa diventa immodificabile (altrimenti che religione è?). In questi ambienti nascono nuove religioni ma siccome gli spazi sono già occupati (si potrebbe dire che il mercato è saturo) vengono in genere derise o facilmente soffocate. I popoli, una volta scelta la loro religione, se la portano avanti come un marchio a fuoco. La religione cristiana è un pò un'eccezione. Essa è la religione dell'occidente. Il fatto curioso è che è stata importata da un luogo dove era stata facilmente soffocata (Israele) e ha avuto vita durissima perchè ha dovuto sempre convivere con il razionalismo greco. Alla fine ha vinto quest'ultimo. Noi, cari ragazzi, siamo il primo popolo completamente ateo della storia: anche chi dice di credere ha tantissimi dubbi. Gli altri credono e basta. La cosa grave è che stiamo tentando di diffondere il nostro ateismo con il quale si vive davvero male. |
09-11-2006, 15.14.08 | #35 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-08-2006
Messaggi: 48
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Riferimento: La mancata evoluzione delle religioni
Citazione:
A me Godwin (con cui marchi il tuo vecchio post) mi dà il senso dell’uomo impastato di carnalità; e probabilmente lo era anche quando faceva, da giovane, il presbiteriano: labbra lussuriose, la bifera da mandrillo, e l’occhio che guarda il maschio con distratta compassione e alla femmina invece, le si infila sotto la sottana anche se bisunta dati i tempi. Tuttavia, dalla fronte scopertamente intellettuale – direi cranica – uomo di grande coraggio, di grande resistenza, sufficientemente egocentrico secondo il mio modello (pare che fosse dei Pesci): ti capisco, Emily!… Quando dici a maxim “se ci riesci, fammelo sapere” colgo in un istante il bisogno e il lavorìo che in ogni uomo c’è – se uomo riquadrato|avventuroso|consape vole – di “crearsi un dio a sua immagine e somiglianza”. Ed è questo difatti che vorrei dirti/ridirti (una cosa che già sai in parte molto bene per conto tuo – constato): nel mio convincimento di verità assoluta, il Divino crea l’Umano; nel mio convincimento di verità personale, è l’Umano che crea il Divino a sua immagine e somiglianza; e nel mio convincimento di verità relativa l’Umano fa esattamente col Divino quello che maxim per un verso e tu per un altro fate (e siete così ‘relativamente’ trascinati a farlo!). Maxim “condanna la religiosità ridicola” dell’uomo mediocre, epperò ripiega veloce (neppure annuncia) nel suo miscuglio di attesa, probabilità, apertura, curiosità, disponibilità… Tu, “toccato il fondo del concetto” (ovvero la definizione del modello divino), pare quasi che, in parte spaventata|in parte delusa|in parte chi sa cosa, vai/ameresti andare verso il superamento, chi sa come|chi sa quando|chi sa con chi, di quello che avevi pensato giustappunto prima al riguardo. (Ah la donna!...) Ho deragliato con la mia patetica ‘ermeneutica’? TRIS (tanto va di moda) |
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