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Nuovo forum di Riflessioni.it: LOGOS
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#52 | |
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like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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Citazione:
... in parole povere diresti: “per caso è nato qualcosa con la capacità di riprodursi, dunque vivente, ed ha naturalmente propagato questa sua caratteristica attraverso l’evoluzione”; dunque alla domanda "perchè ci si riproduce?", per me equivalente a “perché esiste la vita?”, tu risponderesti essenzialmente: “per caso”.La cari(ni)ssima Gyta (Gyta? ) ha pienamente ragione quando dice che le spiegazioni latitano... ed in effetti è proprio così... almeno questa è la mia percezione (ne ho un po’ parlato in precedenza a proposito della scienza); il mistero rimane, anzi è maggiormente alimentato che in passato, in cui le imposizioni religiose erano amabilmente molto più pressanti... ![]() La “mia” risposta “perchè esistiamo noi” è chiaro che era (un po’) provocatoria, ma forse nemmeno tantissimo... vabbè... Il post di Gyta, in risposta a quello (pieno di spunti) di Prometeo, mi ha fatto un po’ partire e rispolverare qualche vecchio cassetto polveroso: “vita ed entropia”... due cose che stridono un po’ quando si avvicinano... Come spesso si dice “l’entropia di un sistema isolato tende ad aumentare”, cioè il grado di “disordine” tende ad aumentare e questo stabilisce la cosiddetta “freccia del tempo”... ma la vita?!? Cavolo, sembra proprio che comporti in qualche modo una inversione di tutto ciò... e dal cassetto è rispuntato fuori Ilya Prigogine, che su queste idee ci ha speso appunto la “vita”. La vita “consuma” entropia, non la “crea” e lo deve fare a scapito di qualcos’altro (altrimenti potremmo salutare la fisica...); Prigogine sviluppa questa idea nel suo concetto di “strutture dissipative” che si collegano strettamente all’autorganizzazione che ha tirato in ballo Gyta; anche il “tempo” di Maxim ci c’entra... La vita, struttura dissipativa, sarebbe un sistema lontano dall’equilibrio, che “consuma” entropia e proprio così si mantiene lontano dall’equilibrio (nutrendosi, ecc...), che è lo stato in cui l’entropia è massima per quel dato sistema ovvero mantiene un alto grado di “ordine”. Naturalmente il sistema non può essere “isolato”, altrimenti come già detto, la seconda legge della termodinamica se ne andrebbe a farsi friggere...; “isolando” una vita, quella vita muore ovvero la seconda legge fa il suo sporco lavoro... Sono d’accordo quando vengono proposti dei (sani) dubbi sulla effettiva efficacia attuale della teoria dell’evoluzione nel rispondere compiutamente a queste domande; penso pure che parlare di “autorganizzazione” e di proprietà emergenti, come nel pezzo citato da Gyta possa essere molto attraente, ma veramente queste categorie potrebbero fornire la spiegazione del perché ci si riproduce e dunque dell’origine della vita? Boh... Vabbè... solo sassi... ![]() Ultima modifica di nexus6 : 21-05-2006 alle ore 17.38.07. |
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#53 |
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Ospite
Data registrazione: 19-05-2006
Messaggi: 3
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chiarimento di fondo
Credo che gran parte del problema stia nella non semplice definizione di vita.Personalmente credo che un essere vivente sia un qualsiasi sistema ordinato(non necessariamente un sistema chimico basato sul carbonio)capace di preservare il proprio ordine.
Poiche l'entropia di un sistema aumenta costantemente,e con lei il disordine,deve essere contrastata(ci sono sistemi di autoriparazione nel DNA)o espulsa(in molti modi),ma questo implica un dispendio di energia,che deve essere necessariamente presa da fuori(un sistema non può autoalimentarsi);a sua volta la spesa/trasformazione di energia nel sistema genera ulteriore entropia.Il disordine si accumula(invechiamento)fino al punto in cui la capacita del sistema di contrastarlo è irrimediabilmente compromessa(morte).Il solo modo per mantenere l'ordine è farne molte copie(come gli emanuensi con i libri,infatti ogni informazione è ordine)ma anche questo è un sistema imperfetto:un sistema,che sia un individuo,una popolazione,una specie o la vita sulla terra in generale,si comporta sempre nello stesso modo:deteriorandosi.Solo il meccanismo mutazione/selezione,ossia l'immissione di qualcosa di nuovo dall'esterno, permette il mantenimento dell'ordine,o almeno di quella parte dell'ordine capace di autopreservarsi;il prezzo è il cambiamento del resto di tutto il resto.Il fulcro della vita sono proprio le capacità di sopravvivere e riprodursi, le quali in effetti si equivalgono,piuttosto che la forma o il modo in cui avvengono. |
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