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12-04-2006, 19.27.18 | #12 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Citazione:
prendi una grandissima quantità di materiale riproducente, suddiviso al 50% tra chi si riproduce e chi non si riproduce: ebbene quelli che si riproducono (e che lo fanno di più) trasmettono questa tendenza ai successori, così chi non ha la tendenza a riprodursi muore e fa terminare la sua tendenza, mentre chi si replica molto passerà questa sua tendenza a molti. questa (cioè una risposta più raffinata, ma simile a questa) penso che sia la risposta alla domanda di ateo, non trovi maxim? |
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13-04-2006, 11.42.02 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Citazione:
Temo di non aver compreso...mi toccherà lasciar perdere. L'acqua, la roccia, la terra non si riproducono bensì si formano e si riformano in un continuo ciclo VITALE. Parrebbe inoltre che solo all'uomo fosse concessa la facoltà di evolvere migliorandosi guardando alla vita e quindi al prolungamento della sua esistenza. Milioni di anni fa la vita di un qualsiasi animale (essere non dotato di capacità ragionativa) non uomo, era lunga tanto quanto quella dello stesso animale di oggi. L'uomo (dotato di capacità ragionativa) ha sempre tentato di prolungare la sua esistenza. Quindi significa che questo suo tentativo, frutto di un'intelligenza superiore a quella animale, è cosa buona. Tutti tendono alla vita e all'esistenza terrena, alla riproduzione, alla presenza della propria specie in questa terra. La materia vuole esistere ed essere qualcosa. Ecco…sul perché la materia voglia esistere la risposta potrebbe essere “perché già esiste la materia” ma sul perché voglia prendere forma e soprattutto tenti di mantenere quella forma o cerchi, come nel caso dell’uomo di perfezionarla, mi è assai oscuro. Quindi…o mi date risposta o prendo in mano qualche libro sacro. |
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13-04-2006, 19.11.59 | #14 |
Ospite
Data registrazione: 13-04-2006
Messaggi: 5
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vita e riproduzione
la scienza quantica potrebbe fornirti qualche nozione relativamente all' energia che poi si manifesta sotto forma di materia (non ne so molto..qualcosa di appena appena accennato) anzi aggiungo una mia piccola riflessione...secondo me non è la materia che si trasforma in pensiero..bensì il pensiero che diventa materia..quindi, materia, energia, pensiero, ma prima di essere pensiero cosa e'?
certo tra chi, cosa, quando, dove e perche' l' unica domanda che sonda l' insondabile e che non si e' mai sicuri abbia una risposta certa è perche'? I tuoi perchè sono quelli di tutti, sono tanti e non hanno risposte certe purtroppo se non quelle che vogliamo darci.. |
14-04-2006, 15.57.54 | #15 | ||||
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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Senso.
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Un batterio si allontana da sostanze nocive per lui... perché? La scienza mi dice: “perché questa è una utile caratteristica che ha sviluppato evolvendosi”. Bene, la spiegazione mi piace, però chiedo a questo punto: “perché il batterio si riproduce?”. La scienza mi risponde allo stesso modo. Ora sono contento da una parte, ma scontento da un’altra: mi viene spiegato come si è sviluppato il meccanismo della riproduzione, ma non quale sia il “senso” profondo ed ultimo di ciò e mi pare che sia proprio questo che si stia indagando in codesta discussione. L’evoluzionismo non risponde certo a questo bisogno: quando mi si parla di selezione, di patrimonio genetico, di mutazioni sostanzialmente casuali, di successo riproduttivo, mi viene parzialmente spiegato il “come” ed entro certi limiti il “perché”, ma non certo il “senso”. La scienza mi spiega che la vita si difende dal più microscopico batterio sino all’intero pianeta Terra; la scienza mi spiega che il codice genetico è un patrimonio praticamente universale; la scienza mi spiega che nessun organismo vivente è nato improvvisamente, ma tutti sono frutto di innumerevoli stratificazioni che si sono accumulate evolutivamente nel corso di miliardi di anni. Sono del parere che il “senso”, nella misura in cui possiamo maneggiarlo, sia una nostra invenzione che corrisponde ad un nostro bisogno di trascendenza; interessante sarebbe chiedersi perché abbiamo questo bisogno di senso, chiedersi insomma il senso della ricerca di senso. “Senso” inteso come significato, fine, direzione, obiettivo, tendenza, progetto, disegno, ma anche conseguentemente intelletto, intelligenza. La natura non “ragiona” evidentemente con la nostra testa e ciò si mostra palesemente quando tentiamo di applicare delle nostre categorie di pensiero a ciò che sembra destinato a sfuggirvi. D’altronde l’evoluzione stessa è concetto umano e nella misura in cui eventualmente si scoprissero dei “piani finalizzati”, questi non sarebbero altro che nostre contemplazioni. La risposta classica e logora a tale tipo di discorso è la seguente: “se il senso della lotta per la vita non lo conosciamo, non è affatto detto che non vi sia”. Bene giusta osservazione, ma io dico esattamente che vi è; bisognerebbe accettare però che è solo nostro, a mio parere, ma fisiologia vuole che non ci riesce di farlo. Mi si dirà: “può darsi che qualche tradizione mistica sia approdata al vero senso, cioè a quello reale”. Bene, potrebbe essere e non lo dico ironicamente, però mi si spieghi per favore cosa vuol dire vero e reale, grazie. Le tue domande, Ateo, come d’altronde quelle di Maxim, sono ad un altro livello rispetto a quelle di competenza della Scienza e dunque ecco perché nei “libri di scienza” non hai trovato nulla. “Dimmi, o luna: a che vale al pastor la sua vita, la vostra vita a voi? dimmi: ove tende questo vagar mio breve, il tuo corso immortale?” Non pretendete che la scienza possa rispondere anche a queste domande. |
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14-04-2006, 16.25.01 | #16 | |
iscrizione annullata
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Perchè la vità è movimento, e la morte è stasi. Quindi la vita se si ferma non è più vita. Vita morte, movimento stasi, accopiato disaccopiato, attratto non attratto...è tutto un gioco di equilibri... |
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21-04-2006, 00.40.20 | #18 | |
Pirate of the Caribbean
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S-T-R-A-O-R-D-I-N-A-R-I-O! questo giochino è semplicemente geniale! stanotte non andrò a dormire... |
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21-04-2006, 01.36.34 | #19 |
iscrizione annullata
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Perchè
Nella filosofia Scolastica esisteva un principio, detto di "precedenza ontologica", stante il quale occorreva limitare i termini di questione e stabilire se essi erano posti, o meno, in una forma corretta.
Una regola, conseguente a questo principio, stabiliva l'impossibilità di formulare una qualsiasi domanda, la cui risposta avrebbe presupposto la impossibilità logica di una tra le premesse alla formulazione della domanda stessa. Per esempio: " Se i miei genitori non mi avessero concepito, sarei mai vissuto?" Ora, la questione qui posta è affetta dallo stesso vizio. Infatti, nel caso precedente, il fatto che io ponga la domanda presuppone una particolarità della mia sussistenza in vita tale per cui non sarebbe possibile che io formulassi tale domanda senza che i presupposti su cui mi interrogo non fossero effettivamente convalidati dal porsi della domanda stessa. Allo stesso modo: non è possibile porre in essere la questione relativa all'intenzione della vita di riprodursi, dal momento che tale istanza "precede" la possibilità stessa di chiedersene il perchè. La "volontà di riprodursi" è "trovata" dentro l'Esserci, al di là e "prima" di qualsiasi interrogazioni di senso che il suo "darsi" possa rivolgere all'Essere: i limiti entro i quali l'"interrogazione", dentro tale riguardo, può esser posta, non possono che conseguire al fatto in sè di "manipolare" tale ritrovamento. Manipolare non è, però, creare, e neppure revocare in dubbio l'oggetto: posso, insomma, chiederne il "senso", ma non il "se e perchè essa sia una cosa in sè". Se, poi, da una possibile attribuzione di senso possano discendere implicazioni relative alla sussistenza di tale oggetto, allora, se la prospettiva entro cui essa prende forma ci convince, potremo ammetterla: ma sarà un appiglio metafisico, per il quale occorre riconoscere di aver trasceso e subordinato ad esso ogni intenzione di ordine ontologico. |
23-04-2006, 15.41.40 | #20 | |
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Domanda:(Ateo)
"All'inizio della vita, il primo essere vivente dell'universo, come ha potuto prendere la decisione di riprodursi?" Risposta:(Nexus6) "Lo ha fatto perché soffriva di solitudine cosmica." (maxim) "Quindi…o mi date risposta o prendo in mano qualche libro sacro." Citazione:
Caro Ateo, se dopo l'ultima risposta di Weyl ti resta ancora un fiato per replicare un sussurratissimo "ma.. però.. " hai tutta la stima & comprensione!! Quella sulla "solitudine cosmica" è stata la migliore però!! Seguita a ruota dal libro sacro di Maxim.. (poiché "da soli nulla si può" ) Il terzo posto coi replicanti di Jack Sparrow.. Il quarto con Catharsis "Perchè la vità è movimento, e la morte è stasi" Okay.. mi viene in mente una risposta del tipo.. "perché è tanto più carino" E con questa mia mi pare che ci sian tutte.. Secondo me la riproduzione esiste per dar modo ai figli dei figli dei figli di finirsi prima o poi di porre tale domanda..! Ahimè noi umani siamo gli unici che riusciamo a porci le domande trabocchetto.. per poi finirci dentro! Vabbè.. visto che è già stato detto di tutto & di più aggiungerò pure la mia.. : perché è la modalità più vistosa (materiale) che la vita ha per rendersi eterna Gyta |
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