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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
04-04-2006, 12.47.00 | #22 |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-04-2006
Messaggi: 94
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Io non ho potuto leggere i tuoi post precedenti, caro Maxim, per il fatto che sono nuovo qui... e mi premeva introdurre subito il mio argomento del cuore, cioè l'eterno ritorno.
Detto questo, dopo aver letto il tuo ultimo post al quale rispondo, mi rendo conto che la Verità non la scopriremo mai, e se c'è un Dio è questa nostra insicurezza che Egli vuole. Mi complimento per la tua "leggerezza" (del resto io parlavo prima di "lieve" disprezzo) che ti consente quell'antidogmatismo necessario a chi è in "ascolto" delle istanze che provengono dalla Realtà ed è pronto a cambiare idea. Ti auguro di essere felice in questa leggerezza... che è anche la mia, che congetturo a volte contraddicendomi. Ma che fa se ci si contraddice nella ragione, quando il cuore può restare saldo e forse anche puro? |
04-04-2006, 13.20.45 | #23 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Citazione:
io contunuo a ritenere che tale domanda -- presupposta sensata dalla teoria dell'eterno ritorno -- sia un nonsense. epicurus |
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04-04-2006, 15.11.57 | #24 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Citazione:
Magari caro Leonardo fossi sicuro di contraddirmi solo nella ragione. Ne possediamo solamente una ed il risultato che produce è l’unico del quale ci si debba fidare (nell’istante). Non dare fiducia alla propria ragione è non dare fiducia a se stessi. Il problema sorge nel momento in cui il risultato prodotto dalla ragione si scontra con quello prodotto dal cuore, dall’istinto e dai sentimenti e questi ultimi si sa, sono molti più forti...ma di che preoccuparsi?...in quel momento è stata la ragione stessa a suggerimenti di dare ascolto ai sentimenti e di lasciarla perdere. Piuttosto… Supponendo che l’eterno ritorno sia verità assoluta… a te, ed in questo istante……cosa importa saper di ritornare non sapendo di essere già esistito? |
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04-04-2006, 16.09.27 | #25 |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-04-2006
Messaggi: 94
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Caro Maxim, l'eterno ritorno può far comodo a chi nella vita ha avuto solo rose; io che sono disabile - anche se non dalla nascita - ho conosciuto le spine invece. Ma anche se avessi conosciuto le rose senza spine, che giudizio mi farei di questo eterno ritorno, che mi sembra la ripetizione del caos rappresentato dalla vita, il caos più completo? Pensa a come sarebbe la ripetizione di un figlio abortito: dovrebbe riformarsi in eterno nella pancia della madre anch'essa eternamente ritornante, per non nascere mai, quel figlio, per essere mera vita intrauterina... Insomma, almeno in questa fase della mia vita, mi affido a una speranzosa ricerca che contraddica l'eterno ritorno, che resta comunque la mia "idea fissa".
Ultima modifica di Leonardo Monopoli : 04-04-2006 alle ore 16.11.24. |
04-04-2006, 16.34.51 | #26 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Io infatti concordo con la tua idea…e ci sarà modo di spiegare meglio. Permettimi una cosa però… Chi fa filosofia non dovrebbe mai affermare…”per chi nella vita ha avuto solo rose" Rifletti su quella frase e scoprirai quanto falsa essa sia! |
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04-04-2006, 16.49.45 | #27 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Rifletto sulla frase e ti dico che è una iperbole voluta. Lo so bene che nessuno è esente da guai o spine, ma non si può nemmeno dire che la vita è uguale per tutti, alla fine dei conti, almeno fino alla decurtisiana "livella" della morte. Se ci fosse una possibilità di guarigione per un disabile, magari con le cellule staminali, ti pare che lui preferirebbe restare malato? E allora vedi che è meglio essere sano che malato! E se poi gli andiamo a dire: guarda, tu sarai disabile per l'eternità, nell'eterno ritorno dell'uguale, quello un tantino si dispiacerà, non pensi? D'accordo, può anche fare filosofia e adempiersi in qualche modo, ma gli resterà comunque un desiderio di sanità irrealizzato, insieme ad altri desideri che non avrà potuto realizzare a motivo del suo stato di salute. Comunque, bando alla tristezza e coraggio (mi dico)! |
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